domenica 16 ottobre 2011

Un forum sul Welfare a Milano


Due temi fondamentali: "l’invecchiamento della popolazione residente e la precarietà del lavoro”.
Un forum delle politiche sociali che dovrebbe diventare, per Milano, un appuntamento fisso.
I temi principali, le emergenze sulle quali dovrà esprimersi, l’invecchiamento e il lavoro precario. Questa la proposta dell’assessore comunale alla partita, il democratico Pierfrancesco Majorino.
Le date ipotizzate per l’evento dovrebbero essere il 2 e il 3 dicembre prossimo. Gli stati generali del welfare milanese serviranno alla città per disegnare un “piano di governo del sociale” che vada oltre i tagli al bilancio. “I sacrifici sono necessario – spiega Majorino sulla stampa – per le scelte assurde di questo governo che ha voluto colpire le finanze locali”. “Dobbiamo però avere la forza e il coraggio – conclude l’assessore PD – di uscire da una retorica dei tagli”. Insomma è necessario non piangersi addosso e pensare a due temi fondamentali: l’invecchiamento della popolazione residente e la precarietà del lavoro”.

giovedì 6 ottobre 2011

CENSIMENTO, È POLEMICA.QUESITI INCOMPRENSIBILI

La raccolta parte per tutti il 10 ottobre e termina il 20 novembre
ROMA - Il censimento 2011 è alle porte ma, per gli italiani, resta ancora uno sconosciuto da decifrare. A poco meno di una settimana dal 9 ottobre, data prevista per l’avvio alla compilazione del questionario, esplode il caso: dilagano, infatti, da Nord a Sud le polemiche e le richieste di chiarezza da parte dei cittadini. Il testo, infatti, per i consumatori risulta troppo complicato, di difficile lettura. Mentre c’è anche chi accusa i Comuni: «avrebbero dovuto informare gli utenti».
E intanto sono migliaia le richieste di aiuto nella compilazione delle 84 domande, da parte dei cittadini alle associazioni di consumatori: «Dobbiamo constatare che i quesiti risultano lacunosi e complicati, soprattutto per le persone più anziane, gli stranieri che non comprendono a pieno la lingua e le persone meno colte. Di fatto – spiega Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – è mancata l’informazione. Sarebbe stato opportuno utilizzare vocaboli più semplici e un formato di scrittura più grande. Mancano, inoltre, argomenti importanti per l’Italia di oggi come la sanità, l’assistenza domiciliare e le badanti, la raccolta dei rifiuti o le spese per il mutuo».
Un altro punto dolente, segnalato dagli utenti, è il rinvio da una domanda all’altra in stile «gioco dell’oca». Ma non è tutto, per i consumatori sono mancate anche le dovute informazioni sul rispetto della privacy e sulle modalità di invio dei questionari che, una volta compilati, dovranno essere spediti via internet o portati a mano negli uffici preposti: «Stimiamo che solo il 20% degli italiani utilizzerà internet – assicura l’Adoc - il rimanente 80% consegnerà a mano il plico cartaceo. Senza sapere, quindi, che fine faranno le informazioni scritte».
Un grande caos, quindi, dovuto alla mancanza di una vera campagna informativa: «Ai cittadini non è giunta alcuna informazione se non quelle allegate al questionario – ha denunciato Gemma Azuni, consigliere comunale Sel di Roma - ben altra doveva essere la campagna di comunicazione ad opera del Governo e dei comuni. Ancora una volta il disagio ricadrà sui dipendenti comunali e i rilevatori».
E a infiammare gli animi arriva anche Fai contare il tuo amore!, l’iniziativa di Gay.it e delle associazioni lgbt sul censimento delle coppie omosessuali: «Le coppie gay – spiega Vladimir Luxuria – devono compilare un solo questionario, come le altre famiglie». E allora entro il 20 novembre, data ultima per la consegna del questionario compilato, occorrerà sbrogliare tutte le matasse.

L'INTERVISTA. Giuseppe Stassi, dirigente del servizio censimenti dell’Istat, stanno già arrivando varie critiche al testo da lei stilato. Come mai i quesiti risultano tanto complessi?
«Consiglio agli utenti di leggere il censimento due volte: se ad una prima lettura si hanno delle difficoltà, alla seconda tutto sembrerà più semplice. Purtroppo esistono termini specifici, come alloggio o coabitazione, che non possono essere sostituiti».
Ma, anche ad una seconda lettura, tanti dubbi restano. Come comportarsi?
«Mi rendo conto delle possibili difficoltà, per questo da ieri è attivo il numero verde 800-069-701 a cui rivolgersi per ogni dubbio. Risponderanno operatori ben formati. Con il censimento, comunque, arriverà una guida cartacea e sono previste traduzioni in 19 lingue diverse».
Per i consumatori tante domande potevano essere evitate, mentre ne mancherebbero altre più importanti, da cosa dipende la scelta di un quesito?
«Innanzitutto le domande sulla struttura famigliare sono costanti, mentre sulle altre ci orientiamo in base al cambiamento della società: sono nuovi i quesiti sulle famiglie straniere, sui cellulari o sulle linee internet. Dipende molto dalle finalità: l’Istat infatti si occupa spesso di indagini relative ai rifiuti e alla sanità. Il censimento è una cosa diversa».
Ma i cittadini possono davvero contare sul rispetto della privacy?
«Certo, prima ancora della legge sulla privacy rispettiamo il segreto statistico. Alle domande sulla salute, inoltre, non è obbligatorio rispondere. Per velocizzare le operazioni, comunque, consiglio l’invio tramite internet».
Quanto costerà agli italiani il censimento 2011?
«Meno di dieci euro a persona, circa 23,6 euro a famiglia per un totale di 590 milioni di euro. In media con gli altri Paesi».

IL RISCHIO MULTE. Il censimento è un dovere di tutti i cittadini e rispondere al questionario proposto dall’Istat è obbligatorio. Il plico cartaceo arriverà nelle case degli italiani fino al 22 ottobre e, ad oggi, sono stati consegnati alle famiglie undicimila plichi su un totale di venticinquemila. Una volta compilato, il questionario può essere portato a mano in uno dei 14 mila uffici postali presenti sul territorio italiano o nel centro di raccolta della propria città.
La strada più veloce, tuttavia, è sicuramente quella offerta da internet: sul sito dell’Istat, infatti, è possibile rispondere alle domande e inviare il questionario, utilizzando la password presente sul plico di carta. La raccolta parte per tutti il 10 ottobre e termina il 20 novembre: dopo quella data scenderanno in campo i rilevatori dell’Istat per trovare tutti coloro che, volontariamente o involontariamente, non hanno rispedito il questionario. Una volta accertate le responsabilità del mancato invio, partiranno salate sanzioni: si va dai 200 ai 2000 euro per tutti coloro che si rifiuteranno di compilare l’intero modulo o solo alcune parti, o per chi dovesse dichiarare il falso.
fonte Leggo
di Lorena Loiacono