domenica 28 dicembre 2014

«Il superassessorato? Aiuterà gli anziani ma anche i più deboli»



Il presidente della commissione Sanità illustra il progetto: «Quattro dipartimenti, Zangrillo stenda con me la legge»

Fabio Rizzi, leghista, già senatore, oggi presidente della Commissione Sanità e politiche sociali della Regione, è oggi uno dei nomi più pronunciati di Palazzo Lombardia.

Il suo cognome è diventato sinonimo della riforma della Sanità.

Si aspettava tanto clamore sulla bozza Rizzi?

«Oggettivamente sì, perché stiamo procedendo a riformare, a evolvere, il sistema sanitario lombardo, che ha dato grossi risultati, che funziona, ma che ha bisogno di adeguamento. Sono passati 17 anni dalle legge 31 e la situazione sociosanitaria si è profondamente modificata con cronicità e fragilità».

Pensate a un sistema più a misura degli anziani?

«Certamente degli anziani ma non solo. C'è più povertà e meno protezione familiare. C'è meno presenza della famiglia ed è più facile l'abbandono dei fragili. Anche i disabili hanno meno autotutela da parte delle famiglie. Ma pensiamo anche alla vecchiettina che si è rotta il femore e che poi va assistita a casa. Non si possono più separare le due cose: sanità e assistenza sociale».

Ncd contesta la proposta dell'Aisa, che crea una rete unica tra offerta ospedaliera, sanitaria, territoriale e sociale. Sostiene che è a misura del sistema pubblico e danneggia il privato.

«Dissento profondamente da questa posizione di Ncd. È una grande, nuova opportunità per il privato di cimentarsi nel campo della territorialità e della cronicità, per loro finora poco esplorato. Anzi, mi aspetto che le soluzioni innovative del privato migliorino ulteriormente l'offerta e siano di stimolo per il pubblico».

Il professor Zangrillo, San Raffaele, uno dei saggi della sanità, è contrario al megassessorato Sanità e Welfare.

«Comprendo perfettamente il dubbio di Alberto Zangrillo di non correre il rischio, nello spostare troppo il baricentro dall'ospedale al territorio, di perdere l'eccellenza ospedaliera e sanitaria. Ma una soluzione si può trovare. Resta prioritaria la necessità di una regia unica, ma nel nuovo assessorato unico bisognerà creare una struttura con dipartimenti che possano seguire operativamente l'andamento dei singoli settori».

Quanti e quali dipartimenti?

«Possono essere quattro. Uno per la programmazione e uno per l'erogazione dei servizi. Un altro è la superspecialità ospedaliera, che seguirà le grandi eccellenze. E poi il dipartimento implementazione ospedaliero- territoriale: dalla medicina di base all'assistenza sociale. La regia unica serve per spostare risorse ed evitare scontri tra gli assessorati alla Sanità e al Sociale».

Zangrillo teme che si possano intorbidare le acque.

«No, con i paletti giusti. Anzi, accolgo di buon grado la disponibilità di Zangrillo a confrontarsi, situazione che potrà ulteriormente migliorare il testo della legge. Credo che abbia molto da dire e spero di lavorare a quattro mani con lui. Lo invito a stendere la legge con noi. Lui mi ha dato disponibilità a collaborare, lo inviterò ai lavori dei gruppi tecnici. Parliamo lo stesso linguaggio: veniamo entrambi dalla sala operatoria».

Sono sempre così difficili i rapporti con il ministero della Sanità?

«L'intenzione di ricentralizzare la sanità, espressa dal ministro e dal governo, frena le regioni che stanno volando e cioè Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Basilicata. Mi conforta l'assoluta criticità di Zangrillo verso il ministro. Nella nostra legge ci sono diversi sganciamenti dalla sanità romana. Il Consorzio sui farmaci va a contrapporsi ad Afa. Il contratto di lavoro lombardo vuol dare nuovo slancio alle nostre strutture. Puntiamo a svincolare il nostro sistema dalle pastoie burocratiche anacronistiche romane».

Mantovani chiede il megassessorato per Forza Italia.

«Forza Italia vede male l'assessorato unico e sarà uno scoglio. A noi va bene che sia di Forza Italia, purché sia unico. Sarà la politica a scegliere se è preferibile una figura tecnica o politica».

730 in bozza: le novità del modello, precompilato e non

Come noto, è stata pubblicata la bozza del modello 730/2015 e le relative istruzioni per la compilazione. Riepiloghiamo, quadro per quadro, quali sono le principali novità e chiariamo quali saranno le caratteristiche del modello 730 precompilato.

La maggior parte delle novità del modello 730/2015 è dettata più da esigenze tecniche che normative. Infatti, in vista dell’entrata in vigore dei modelli precompilati da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’Amministrazione Finanziaria ha cercato di semplificare l’operatività tecnica di pre-compilazione, ad esempio eliminando alcuni dei dati che non sono attualmente a sua disposizione.

Vedi anche:
Modello 730 e precompilato: tutte le novità nella dichiarazione dei redditi 2015
Semplificazioni per i contribuenti: ecco le novità nel decreto
Addio CUD, ecco la nuova Certificazione dei redditi CU 2015. Il modello

 - La prima novità rilevante è che il dato relativo allo stato civile del contribuente non compare più nel “frontespizio” della dichiarazione; lo stato civile va indicato solo nel caso in cui il dichiarante sia un soggetto minore o tutelato.

 - Altra novità nella sezione “frontespizio” è quella relativa al domicilio fiscale: mentre nel precedente modello 730 andava indicato il dato del domicilio fiscale al 31/12 dell'anno d'imposta, nel nuovo modello 730/2015 viene lasciato solo il dato relativo all'addizionale comunale al 1/1/2014 e al 1/1/2015.

 - Nel “quadro dei familiari a carico” scompare il dato relativo ai figli residenti all'estero sprovvisti di codice fiscale. Il numero di questi ultimi, nel precedente modello 730, veniva indicato in un apposito campo, senza esplicitare il codice fiscale. Ora è possibile indicare i figli a carico solamente se sono in possesso del codice fiscale italiano; ciò significa che tutti i soggetti che hanno un figlio all'estero fiscalmente a carico, sprovvisto di codice fiscale, non potranno più indicarlo tra i familiari a carico e, di conseguenza, non beneficeranno più delle relative detrazioni, delle quali invece hanno beneficiato fino allo scorso anno.

 - Scompare nel “quadro dei fabbricati” il dato relativo all'IMU dovuta, mentre fa la sua comparsa nel “quadro dei redditi da lavoro dipendente e assimilati” il dato relativo albonus IRPEF; tra gli oneri deducibili, invece, vengono aggiunti la nuova deduzione per le spese sostenute per l'acquisto o la costruzione di immobili da destinare alla locazione (rigo E32), la detrazione forfettaria per i giovani coltivatori (rigo E82) e il credito d'imposta per il così detto “Art bonus” (rigo G9).
Nonostante tali semplificazioni, la stessa Agenzia delle Entrate ammette che il 730 precompilato, anche a regime, non potrà mai essere totalmente precompilato, in quanto i dati a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria non saranno in grado di tenere conto di tutte le condizioni soggettive di ciascun contribuente. Uno dei principali ostacoli sulla strada della dichiarazione totalmente precompilata è rappresentato dall'impossibilità, almeno per quest'anno, di modificare una dichiarazione precompilata in una dichiarazione congiunta. I contribuenti che vorranno presentare la dichiarazione in forma congiunta, infatti, saranno obbligati a ricorrere all'assistenza fiscale di un CAF o di un professionista abilitato.

Inoltre l’Agenzia delle Entrate non riuscirà a pre-fornire i dati relativi ai canoni di locazione e i dati recepiti da banche, assicurazioni ed enti previdenziali nel caso in cui essi non siano congruenti con quelli in possesso dell'Amministrazione Finanziaria nella dichiarazione dell'anno d'imposta precedente. Inoltre, il contribuente dovrà necessariamente ricorrere all’assistenza fiscale di un CAF o un professionista abilitato nel caso in cui la dichiarazione precompilata, confermata o modificata, presenti errori od omissioni, poiché non potrà essere rettificata o integrata in autonomia.

Alex Naro – Centro Studi CGN

COMUNE, APPROVATI PROVVEDIMENTI PER 28,5 MLN A BENEFICIO FASCE DEBOLI MILANESI

Più di 18 milioni di euro approvati nella seduta di Giunta prima di Natale che si sommano ai 10,4 milioni già deliberati a fine novembre dicembre per un totale di oltre 28,5 milioni di euro che saranno impiegati per garantire i servizi essenziali di assistenza e alcune delle attività ricreative ad anziani, minori, persone con disagio mentale, persone con disabilità sensoriale e malati di Alzheimer. L'Amministrazione comunale prima della fine dell'anno riconferma così il suo impegno nei confronti delle fasce deboli della popolazione milanese mettendo al primo posto chi ha più bisogno. "Stiamo costruendo un vero e proprio sistema di welfare ambrosiano che prevede il sostegno concreto alle persone più in difficoltà, mettendo al primo posto soprattutto gli anziani soli e i minori", ha detto Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute. La nostra azione non è solitaria ma si basa su una rete sempre più stretta con gli Enti caritatevoli e il Privato sociale che insieme a noi operano sul territorio. La crisi ci ha posto davanti a nuove richieste di aiuto cui intendiamo dare un risposta. Il nostro obiettivo, proprio ora che la crisi colpisce duramente anche la nostra città, è di rafforzare la rete di aiuti non lasciando solo nessuno. Il nostro impegno per il prossimo anno è confermato anche in queste risorse che sono state stanzia per proprio per sostenere chi ha più bisogno". Nello specifico le risorse approvate durante la Giunta del 23 dicembre scorso sono così ripartite: 1.474.929 euro destinati ai pasti caldi a domicilio per anziani fragili, periodo gennaio-giugno 2015; ogni anno il Comune consegna circa 280.000 pasti, quest'anno per la prima volta anche nel periodo delle feste natalizie saranno consegnati circa 5.000 pasti; 90.000 euro per servizio affido anziani; il servizio coinvolge una trentina di anziani fragili e altrettante persone che si prendono cura di loro; 9.650.000 euro a favore dei minori per l'inserimento nelle comunità educative, periodo gennaio - marzo 2015; nel 2013 il Comune ha ospitato nelle comunità 2.219 minori (soli, con madre, stranieri non accompagnati); 2.906.710 euro destinati agli interventi socio assistenziali per le persone con disagio mentale; l'Amministrazione fornisce interventi a circa 1.600 persone; 245.000 euro destinati ad un bando per iniziative e progetti di orientamento, ascolto, accompagnamento e sostegno in favore dei malati di Alzheimer di cui 150.000 frutto del lascito di un benefattore milanese; Nel settembre del 2013 il Comune ha avviato nove Centri di Psicologia per l'Anziano e l'Alzheimer (Cpaa) e con il contributo del Terzo Settore sono stati aperti dieci 'Alzheimer Café', dove malati e famiglie possono trovare un punto di riferimento, di aiuto, di ascolto grazie alla presenza di quattordici psicologi specializzati. Nell'ultimo anno nei 9 Cpaa sono state fornite circa 1.800 prestazioni tra attività di counceling e accompagnamento per malati e famiglie; 2.845.435 euro per 18 mesi, da gennaio 2015 - agosto 2016; Centri socio ricreativi per anziani sono frequentati da circa 15.000 persone e se ne stimano altrettanti nei Cam e nei Centri giovani. I 10,4 milioni di euro approvati alla fine dello scorso novembre saranno impiegati per gli anziani in condizioni di fragilità economica e sociale. I due provvedimenti riguardano complessivamente 4.751 anziani e sono così ripartiti: 1.170.000 per il sostegno al reddito di cittadini ultrasessantenni in condizioni di estremo disagio vitale (Sussidi al minimo vitale ,bimestre gennaio-marzo 2015); 9.329.000 euro per il pagamento delle rette delle Residenze sanitarie assistenziali a beneficio di anziani soli in condizioni di grave fragilità e non autosufficienti. Il Comune ha infine recepito, sempre nella seduta di Giunta prenatalizia, il finanziamento di 920.990 euro stanziato dal Ministero dell'Interno (Fondi Sprar) destinati all'accoglienza di cittadini stranieri, richiedenti o titolari di protezione internazionale/sussidiaria o destinatari di altre forme di protezione. Sempre in tema di misure a favore delle fasce deboli della popolazione si ricordano i 2.450.000 euro già impiegati per il Fondo di Sostegno al Reddito (i cosiddetti "patti per il riscatto sociale", ovvero inclusione sociale e sostegno al reddito). Il bando è rimasto aperto dal 13 ottobre e chiuso il 12 dicembre: sono giunte agli uffici del Comune circa 5.000 domande. (FONTE Omnimilano.it)

(28 Dicembre 2014 ore 17:01

Asl, sostegno a anziani e disabili

Quasi 130mila persone in provincia hanno più di 65 anni, 17mila con un handicap.
Ecco gli interventi
"Sono 17mila i disabili in provincia di Pavia. E quasi una persona su quattro ha più di 65 anni, quasi 67mila hanno più di 75 anni. «Attualmente ogni 100 soggetti di età superiore ai 65 anni, 4-10 soffrono di demenza senile, oltre 20 se consideriamo gli ultraottantenni e più di 50 dopo i 90 anni», spiega Paolo Favini, direttore sociale Asl Pavia. Numeri che crescono e mettono in crisi sistema sanitario e famiglie. «La popolazione aumenta e invecchia – si legge nel rapporto di fine anno dell’Asl di Pavia – con un continuo e sostenuto incremento del numero di ultra 80enni». Non solo crescono le famiglie che hanno al loro interno un over 75, ma anche il numero di anziani che vivono soli. «In un contesto di risorse scarse, i bisogni che crescono in quantità e complessità – spiega Favini – possono avere risposta con servizi flessibili a livello territoriale e sostegno al domicilio per persone fragili non autosufficienti». Nel 2013 la Regione aveva finanziato interventi di sostegno alle persone fragili e alle loro famiglie: voucher, pagamento di prestazioni, contributi che saranno rifinanziati, garantisce l’Asl.
Disabili gravissimi. Mille euro per ciascun malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e atrofia muscolare spinale (Sma), per le persone in stato vegetativo e gli under 65 con altre patologie in condizione di dipendenza vitale e necessità di assistenza al domicilio 24 ore su 24. Sui 18 milioni stanziati per il 2014 in Lombardia, 877.043 erano stati destinati alla provincia di Pavia. «Abbiamo speso tutto per soddisfare le domande ricevibili – spiega Loredana Niutta, responsabile di Welfare e servizi alla persona dell’Asl di Pavia che si occupa della valutazione delle richieste – e a novembre la misura è stata rifinanziata anche per l’anno prossimo».
Disabili gravi. Per le persone non autosufficienti la Regione ha attivato misure per oltre 1,6 milioni di euro. Tra le misure ci sono il buono sociale mensile da 800 euro, aiuto per compensare i costi della badante o dell’assistenza familiare; l’erogazione di voucher per acquistare prestazioni socio sanitarie e del potenziamento del servizio di assistenza domiciliare da parte del Comune di residenza; i contributi sociali per i ricoveri di sollievo in strutture residenziali o semiresidenziali. «Queste misure – spiega Niutta – vanno attivate facendo la richiesta presso i singoli Comuni che possono effettuare la valutazione multidisciplinare con l’Asl».
Una casa protetta e 12 euro al giorno. Una casa autonoma, ma in un contesto pensato per persone fragili ma non troppo, ancora parzialmente autosufficienti. È la residenzialità leggera, in provincia sono stati 40 gli anziani o disabili a beneficiarne nel 2014. A disposizione di malati di Alzheimer o anziani affetti da demenza certificata, con una rete sociale debole, ci sono i servizi di casa di riposo o centro diurno aperto: permettono di avere prestazioni infermieristiche, fisioterapia, addestramento di familiarie badanti nella cura, a domicilio o presso le strutture. L’Asl valuta i requisiti per accedere al contributo giornaliero e indica gli enti che offrono il servizio. «Dall’anno prossimo – spiega Niutta – quest’ultima misura dovrebbe essere estesa a tutti gli ultra 75enni non autosuficicienti».
Bambini. Per i bimbi disabili gravissimi, l’Asl ha messo a disposizione 4 posti in strutture residenziali (115 euro al giorno) ma solo 2 sono stati occupati. «Richiestissime invece le comunità per minori vittime di abuso – spiega Niutta – In questo caso viene erogato un contributo di 35 euro al giorno ai Comuni per i minori accolti in strutture in seguito a un provvedimento di allontanamento dalla famiglia disposto dall’autorità giudiziaria minorile». Ma i dati si attendono dopo la fine dell’anno
LeggiLA VOCE DEGLI INVALIDI: Asl, sostegno a anziani e disabili:

venerdì 26 dicembre 2014

La Fondazione Senior Italia Onlus si presenta

La Fondazione Senior Italia Onlus si presenta in una breve clip video: tanti progetti ed attività con gli anziani, per gli anziani.
Per saperne di più: www.fondazionesenioritalia.it



Cosa fa la @fondsenior: guarda il nuovo video! http://youtu.be/ZI3tm3c6iGE @FederAnziani #anziani #nonniditalia

lunedì 22 dicembre 2014

Nozze diamante: 60 anni di matrimonio




EMILIO & ARMANDO


Lunedì 22 dicembre alle ore 15.30 
presso il Centro Socio Ricreativo 
di Via Boscovich,42 
20124 MILANO
sono state festeggiate le nozze Diamante 
di Franco e Gina,
marito e moglie da più di sessant'anni.




























A FRANCO e GINA, ANCORA, PER TANTO TEMPO AUGURI DA TUTTI I PRESENTI (GIOVANNA)




venerdì 19 dicembre 2014

"A Livorno tempi infiniti per riconoscere l'invalidità"

La denuncia dei sindacati dei pensionati e dei patronati: "Qui per una visita servono anche 10 mesi, ma la legge parla di 120 giorni

“Venga alla visita fra 10 mesi”: è quello che si vedrebbero comunicare da alcuni mesi le persone che chiedono alla Asl 6 una visita a Livorno per il riconoscimento dell’invalidità civile, mentre la legge prevede che l’intero iter, compresa l’erogazione dell’eventuale indennità spettante, si compia in 120 giorni.
A riferirlo sono i sindacati dei pensionati e i patronati di Cna, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Confesercenti e Confcommercio. "Il Cupla (Coordinamento unitario pensionati lavoratori autonomi) e il Cipla (Comitato di intesa tra i patronati dei lavoratori autonomi) "dopo aver confidato per qualche tempo - scrivono - che l’Asl rientrasse nei tempi previsti per legge per le convocazioni a visita medica da parte della Commissione medica degli invalidi civili, hanno adesso deciso unitariamente di denunciare l’inaccettabilità e irregolarità di tali tempi di attesa".
"I sindacati dei pensionati e i patronati firmatari - si legge nella nota - che prestano gratuitamente il loro servizio agli assistiti, si fanno portavoce delle enormi difficoltà che questi ritardi creano ai cittadini e alle famiglie in situazione di estrema gravità per motivi socio economici, disagi insopportabili che si sommano alle quotidiane difficoltà che vive chi si vede costretto a ricorrere a questo genere di prestazioni: si sta parlando di persone e quindi di famiglie in condizioni di sofferenza e non di falsi invalidi".
"È una situazione allarmante e ingiustificabile - sottolineano - per la quale si richiede l’immediato intervento degli organi competenti e in particolare della Asl di Livorno, per il ripristino della tempistica prevista per legge, che l’Inps si era impegnata a far rispettare".
Per monitorare la soluzione dell problema le organizzazioni sindacali dei pensionati e i patronati del lavoro autonomo, chiederanno a breve un incontro agli organi competenti e al direttore generale della Asl 6. "Le organizzazioni sindacali dei pensionati e i patronati del lavoro autonomo - concludono - in mancanza di una risoluzione a breve termine, valuteranno tutte le iniziative necessarie alla tutela concreta dei diritti delle famiglie e dei cittadini".

“Scambio di auguri all'insegna della solidarietà” in zona tre


Questo pomeriggio, scambio degli auguri natalizi, presso il Centro Anziani di Via Boscovich,tra il Gruppo "ascolto canzoni e pianoforte del Venerdì" e tra gli  artisti volontari



Il  31 dicembre 2014,  i soci del Centro  si ritroveranno per il tradizionale CENONE DI CAPODANNO 


giovedì 18 dicembre 2014

Festa di Natale Giovedì 18 dicembre al Centro anziani di via Boscovich,42-Milano






Il Natale è arrivato  prima al Centro Socio Ricreativo per Anziani (Pensionati e Invalidi) della zona 3 di Via Boscovich










Il  Comitato
di Gestione , qualche giorno prima del Santo Natale ha organizzato un pranzo  per gli iscritti.
Gli iscritti partecipanti, quindi, si sono ritrovati  tutti insieme, giovedì 16 dicembre alle ore 12 presso la sede del centro in Via Boscovich,42 - Milano (Porta Venezia , Città Studi , Lambrate)
Come di consueto il pranzo sociale con, a seguire, musica dal vivo (TAMARA “I MAGIA”e balli ed il brindisi augurale finale.
Si prospetta un inizio d'anno scoppiettante!!!









venerdì 12 dicembre 2014

ANZIANIMOVIMENTO - COORDINAMENTO PROVINCIALE PARTECIPANTI CENTRI ANZIANI E ORTI


 Al VIA IL COORDINAMENTO PROVINCIALE PARTECIPANTI CENTRI ANZIANI E ORTI
Le principali finalità del COORDINAMENTO PROVINCIALE PARTECIPANTI CENTRI ANZIANI E ORTI sono la valorizzazione e lo sviluppo dei Centri per Anziani,la realizzazione dei diritti degli anziani ed in particolare:

«Favorire l'attivazione e il mantenimento del benessere psicofisico degli utenti» « Promuovere Online relazioni sociali tra le persone e organizzare la partecipazione degli anziani alle proposte culturali, ricreative e sportive presenti sul territorio »

SI RICEVE PER APPUNTAMENTO
INFO : 02 39810868 – 3466872531-3883642614

Sede operativa: c/o  IUniScuoLa Settore Politiche Sociali Via Olona, 19 –20123 Milano
Orario di apertura: 
Tutti i giorni feriali dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 16,00

Per informazioni:
Coordinamento provinciale PARTECIPANTI CENTRI ANZIANI E ORTI
Info 3466872531 e-mail info@iuniscuola.it

LEGGI : ..
Anziani Zona Tre Informazioni On Line: ANZIANIMOVIMENTO - COORDINAMENTO PROVINCIALE PARTE...

giovedì 11 dicembre 2014

A Milano un workshop per fare il punto sulle Epatiti


“La gestione della cronicità e l’eccellenza della cura: focus su Epatiti” è il titolo del workshop che si svolgerà l’11 Dicembre 2014 a Milano, Palazzo Pirelli alle ore 15.00 per affrontare un tema che coinvolge una grande fetta della popolazione. Sono diverse milioni

le persone in Europa che hanno contratto l’Epatite B e l’Epatite C, una tra le principali cause di cancro al fegato e trapianto di fegato. In occasione del Workshop milanese, si affronterà il tema dell’organizzazione a livello nazionale dei dati epidemiologici della malattia da epatiti ed in particolare dell’arrivo dei farmaci innovativi (opportunità o costi?) di terza generazione per la cura dell’epatite C. Allo stesso modo verranno trattati i temi principali della prevenzione e della diagnosi nella cura delle epatiti e dell’impatto sociale organizzativo ed economico delle medesime.
Il workshop si svolge con il Patrocinio di Regione Lombardia, Conferenza delle Regioni , Federsanità ANCI e FederAnziani
leggi Sic - Sanità in Cifre

Di seguito alcuni scatti durante il workshop 



Promozione spettacolo in dialetto milanese_Spazio Tertulliano



Dal 17 al 21 dicembre al teatro Spazio Tertulliano va in scena 
Tiranott 
un'esilarante commedia in dialetto milanese 
interpretata dai divertentissimi Marino Zerbin e Piero Lenardon.



E’ notte profonda. In un bar di Milano un silenzioso cameriere riordina per la chiusura in compagnia di un ultimo avventore - Tiranott - che cerca d’incantare lui, la notte e il tempo. Sopraffatto dalla malinconia della Milano dei ricordi, in una dimensione fortemente evocativa e simbolica (la notte), Tiranott cercherà di ritardare la chiusura del bar con tutte le armi della simpatia, quasi ad allontanare il definitivo distacco da un passato familiare e intimo. Evocando personaggi, aneddoti e citazioni di grandi poeti milanesi  (Gadda, Manzoni, Porta, Loi, Tessa) Piero Lenardon e Marino Zerbin ci accompagnano nella nebbia di una notte milanese.

Per tutte le associazioni culturali che si occupano di divulgare la cultura e il dialetto milanese 
mettiamo a disposizione BIGLIETTI RIDOTTI A € 10.

Le repliche sono da mercoledì 17 a sabato 20 dicembre ore 21:00, domenica 21 dicembre ore 16:30
Teatro Spazio Tertulliano
via Tertulliano 68 MI
Per info e prenotazioni chiamare i seguenti numeri: 02 49472369 - 320 6874363 

sabato 6 dicembre 2014

Catasto: visure online gratuite per il calcolo di IMU e TASI

Visure catastali online gratuite per gli utenti registrati ai servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate: le stime della Cgia di Mestre sul costo di TASI e IMU 2014, rincaro da 1 miliardo per le imprese

Si preannuncia un altro anno di fuoco per i proprietari di immobili, la cui tassazione è influenzata dai rincari insiti nella nuova Tasi-IMU e dal’attesa riforma delle rendite catastali. Se non altro, per calcolare il dovuto in base ai nuovi valori, dal prossimo 31 marzo sarà attivo il servizio di consultazione gratuita e online delle visure catastali. Il via libera al servizio è contenuto nel provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Entrate del 4 marzo 2014.

Visure gratuite online

Il servizio fornisce esclusivamente informazioni sugli immobili di cui il richiedente risulta intestatario ed è disponibile per tutte le persone fisiche registrate ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate, Entratel e Fisconline, che potranno consultare via web labanca dati ipotecaria e catastale. Basta che il codice fiscale del richiedente coincida con quello presente nelle banche dati ipotecaria e catastale. Una semplificazione implementata in vista del pagamento delle imposte sulla casa, a partire dall’imponibile catastale. Sempre dal 31 marzo, l’accesso alla banca dati catastali è esteso anche aglisportelli decentrati delle Entrate, in modo totalmente gratuito. Il richiedente deve presentarsi con documento d’identità, e nel caso in cui si tratta di legale rappresentante con la relativa delega.

Calcolo nuova IMU

Il nuovo servizio è utile per calcolare l’IMU (anche la TASI), visto che il punto di partenza è sempre la rendita catastale (che poi bisogna rivalutare in base a coefficienti relativi alle diverse tipologie di immobili per ottenere l’imponibile IMU). A impattare fortemente sul calcolo della tassa sarà proprio la riforma del Catasto, prevista dalladelega fiscale approvata in via definitiva dal Parlamento, che cambierà il calcolo della rendita catastale (rendendola più vicina ai valori di mercato, sostituendo i metri quadri ai vani come unità di misura). La riforma  comporterà ulteriori novità in tema di calcolo IMU, ma è molto improbabile che questo accada già da quest’anno: il governo ha 12 mesi di tempo per emanare i decreti delegati, le prime misure relative al fisco arriveranno in maggio secondo quanto previsto dal programma del governo Renzi, ma non è detto che si occupino del catasto (più probabile che si privilegino le misure di riduzione del cuneo fiscale).

Calcolo TASI

Anche per quanto riguarda un calcolo attendibile di quanto costeranno, ai privati e alle imprese, sul fronte delle novità 2014 per IMU e TASI è presto: bisogna aspettare le delibere comunali. La norma nazionale è modificata con una nuova aliquota standard per la TASI dello 0,1%, che può essre portata dai comuni fino allo 0,33%: per le prime case si paga solo questa imposta, mentre sugli altri immobili, compresi quelle delle imprese, si aggiungerà l’IMU. La somma IMU -Tasi non potrà superare l’1,14%.

I rincari previsti

Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, ipotizzando che tutti i comuni applichino l’aliquota Tasi standard dello 0,1% (ipotesi improbabile, visti i problemi di gettio degli enti locali in virtù dei quali è stata appena decisa la possibilità di alzare le aliquote TASI di uno 0,08%), il conto più salato lo pagheranno i proprietari di immobili della  seguiti da Lazio e Veneto. In particolare, in Lombardia si pagheranno in totale 660 milioni di Tasi-IMU, in Lazio 480 e in Veneto 354. Guardando ai soli immobili d’impresa, resta in testa la Lombardia con 224 milioni di euro di tasse sugli immobili, seguita sempre dal Lazio, a quota 121 milioni, mentre l’Emilia Romagna con 101 milioni supera il Veneto, a quota 96 milioni. Le regioni in cui invece i contribunti pagheranno meno, calcolaldo sia prime case sia altri immobili, sono Valle D’Aosta, 14 milioni, Molise, 17 milioni, Basilicata, 23 milioni. «La nostra preoccupazione è rivolta soprattutto agli effetti che l’IMU e la TASI avranno sui capannoni», commenta Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia Mestre. Anche ipitizzando l’applicazione dell’aliquota standard, allo 0,1%, sommando un’IMU media del 9,33% (il livello medio applicato nel 2012), si arriva a un rincaro di un miliardo per questi immobili d’impresa.
Lombardia,

venerdì 5 dicembre 2014

PENSIONI, ALLARME: LE ULTIME SONO PIÙ BASSE DI CIRCA 3.000 EURO L’ANNO


I pensionati fanno i conti con la crisi e spendono sempre di menoROMA – Dalla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotta da Istat e Inps emerge che nel 2013 il sistema pensionistico italiano ha erogato 23,3 milioni di prestazioni, per un ammontare complessivo di 272.746 milioni di euro; il valore corrisponde al 16,85% del Pil, con un aumento della spesa complessiva dello 0,7%, mentre la quota sul Pil è cresciuta di 0,22 punti percentuali.
Dai dati emerge soprattutto che un pensionato su quattro ha meno di 65 anni e i nuovi pensionati percepiscono un assegno fino a 3mila euro l’anno inferiore rispetto a chi era già in pensione fino al 2012. La quota di chi supera i 3.000 euro mensili è pari soltanto al 5,6%.  
L’aumento totale della spesa, a fronte di una diminuzione nel numero dei trattamenti erogati (-1,1%), è imputabile all’aumento dell’importo medio delle prestazioni erogate, pari all’1,9%. Incrementi della spesa si registrano per le pensioni di vecchiaia (+0,8%), ai superstiti (+1,6%), per le indennitarie (0,4%), le invalidità civili (+1,2%) e per le pensioni sociali (+3,9%). Le pensioni di vecchiaia, rileva l’Istat, assorbono oltre i due terzi (il 71,8%) della spesa pensionistica totale; seguono quelle ai superstiti (14,8%) e le pensioni assistenziali (7,9%); molto più contenuto il peso delle pensioni di invalidità (3,8%) e delle indennitarie (1,7%). Nel 2013 le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) sono 18,2 milioni (il 78,2% del totale), per una spesa complessiva di 246.626 milioni di euro (il 90,4% del totale) e un importo medio annuo di 13.528 euro.
Le pensioni di vecchiaia o anzianità sono la maggioranza (il 52,3% dei trattamenti pensionistici) e presentano l’importo medio annuo più elevato, pari a 16.060 euro, per una spesa complessiva di 195.831 milioni di euro (il 71,8% del totale). Le pensioni ai superstiti sono il 20,6% dei trattamenti pensionistici e assorbono il 14,8% della spesa (per un totale di 40.467 milioni di euro); il restante 5,2% delle prestazioni si riferisce agli assegni ordinari di invalidità e a pensioni di inabilità, che assorbono il 3,8% della spesa totale (10.328 milioni).
Alcune statistiche particolari emergono poi dall’analisi generale.
ETA’ – Un pensionato su quattro ha meno di 65 anni. E’ quanto calcola l’Istat nel rapporto su ”Trattamenti pensionistici e beneficiarli”. Ad avere meno di 65 anni sono circa un quarto (24,9%) dei pensionati, la metà (il 51,0%) un’età compresa tra 65 e 79 anni e il restante quarto (24,1%) ha 80 e più.
IMPORTO – L’importo medio annuo delle pensioni e’ pari a 11.695 euro, 213 euro in piu’ rispetto al 2012 (+1,9%). I pensionati sono 16,4 milioni, circa 200 mila in meno rispetto al 2012; in media ognuno di essi percepisce 16.638 euro all’anno (323 euro in piu’ del 2012) tenuto conto che, in alcuni casi, uno stesso pensionato puo’ contare anche su piu’ di una pensione. In particolare, spiega l’Istat, il 33,7% delle pensioni e’ di importo mensile inferiore a 500 euro (incidendo per l’11,1% sulla spesa pensionistica complessiva) e una quota analoga (32,4%) raggruppa le prestazioni con importo tra i 500 e 1.000 euro. Al crescere degli importi diminuisce la quota dei trattamenti erogati: il 23,4% dei trattamenti ha un importo compreso tra 1.000 e 2.000 euro mensili, il 7,6% tra 2000 e 3000 euro, il 3,0% supera i 3.000 euro mensili. Poiche’ piu’ trattamenti possono essere erogati allo stesso beneficiario, solo il 41,3% dei pensionati percepisce meno di 1.000 euro mensili, il 39,3% riceve tra 1.000 e 2.000 euro, il 13,7% tra 2.000 e 3.000 euro, mentre il 5,6% percepisce importi mensili superiori a 3.000 euro.
UOMINI – DONNE Gli importi erogati agli uomini sono mediamente piu’ elevati di quelli percepiti dalle donne: redditi fino a 500 euro sono erogati all’11,9% dei pensionati, contro il 14,6% delle pensionate, mentre il 9,0% degli uomini riceve un ammontare superiore ai 3.000 euro mensili, contro il 2,6% delle donne.
PENSIONI SOCIALI – In oltre i tre quarti dei casi (76,0%) i titolari di pensioni sociali percepiscono redditi di importo mensile inferiore a 1.000 euro (il 38,9% non supera i 500 euro). La quota scende a meno della meta’ tra i pensionati di invalidita’, anche civile (rispettivamente 44,7% e 40,8%) e a meno di un terzo tra i titolari di pensioni di vecchiaia (29,9%) e tra i superstiti (34,6%). Escludendo i beneficiari di pensioni sociali, la quota piu’ elevata di redditi che non superano i 500 euro si registra tra i titolari di pensioni di invalidita’ civile: sono il 27,8 contro il 21,1% registrato per le indennitarie, l’8,1% dei superstiti, il 5,5% delle pensioni di invalidita’ e il 5,0% di quelle di vecchiaia (Prospetto 12). I titolari di pensioni di vecchiaia (il 25,6%), di pensioni indennitarie (26,3%) e i pensionati di guerra (32,2%) sono invece i piu’ presenti nelle classi di reddito pensionistico superiori a 2.000 euro mensili.
NUOVI PENSIONATI – I nuovi pensionati (le persone che hanno iniziato a percepire una pensione nel 2013) sono 559.634, mentre ammontano a 760.157 le persone che nel 2013 hanno smesso di esserne percettori (i cessati). Il reddito medio dei nuovi pensionati (13.152 euro) e’ inferiore a quello dei cessati (15.303) e a quello dei pensionati sopravviventi (16.761), coloro cioe’ che anche nel 2012 percepivano almeno una pensione.
REGIONI – Nelle regioni settentrionali si concentra circa la metà delle prestazioni pensionistiche (47,8%), dei pensionati (48,3%) e della spesa erogata (50,6%). Nelle regioni meridionali, la quota scende a un terzo (31,8% per le pensioni, 31,6% per i pensionati) e al 28,0% della spesa complessiva. Le regioni centrali ricevono il 20,5% dei trattamenti, ospitano il 20,1% dei pensionati e assorbono il 21,4% della spesa erogata
SINDACATI – “Il governo si ricordi dei pensionati. C’e’ la legge di stabilita’ in discussione e per queste persone non c’e’ nulla. Chiediamo con insistenza di prevedere qualcosa anche per loro perche’ da molti anni vivono in una condizione di assoluta difficolta'”. Cosi’ il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone commenta i dati Istat sulle pensioni. “I pensionati e gli anziani- ha continuato Cantone- si sono presi sulle proprie spalle le famiglie e aiutano come possono figli e nipoti senza lavoro. Ma se ora non gli si da una mano non riusciranno piu’ a svolgere questo ruolo di ammortizzatore sociale. È una questione serissima che un governo che ha a cuore il futuro del paese non puo’ non affrontare.
Il Sindacato ha pienamente ragione. Il Governo Renzi, ma anche quelli precedenti, soprattutto Monti, hanno infierito anche troppo sui pensionati, considerati il bancomat dell’esecutivo. Quindi non si azzardi a introdurre nuove misure di limitazione o prelievo perché andrà incontro alla reazione degli interessati, senza considerare il fatto che gli interventi di contributo di solidarietà disposti finora sono stati dichiarati incostituzionali e quindi non praticabil
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