giovedì 25 gennaio 2024

NOTA-ESENZIONE BOLLO AUTO INVALIDI - NORMA IGNORATA



Quando si parla di auto intestata a un solo coniuge in comunione dei beni, si fa riferimento ad una particolare forma di titolarità dell’automobile**. In caso di matrimonio in regime di comunione dei beni, i beni acquisiti durante l’unione appartengono ad entrambi i coniugi.** Tuttavia, può capitare che uno dei due desideri acquistare un’auto a proprio nome, senza coinvolgere l’altro coniuge. In questo caso, è possibile procedere all’intestazione dell’automobile a un solo coniuge, mantenendo comunque l’appartenenza in comunione dei beni. Questa scelta può essere motivata da diverse ragioni, come la volontà di avere un mezzo di trasporto personale o di separare gli impegni economici associati all’auto da quelli familiari. Tuttavia, è importante che entrambi i coniugi siano consapevoli dei diritti e dei doveri che derivano da questa scelta, nonché delle implicazioni fiscali e legali che potrebbero sorgere.
FONTE WEB

martedì 23 gennaio 2024

lunedì 11 dicembre 2023

Punto e a capo: Italia bocciata sulla lotta ai cambiamenti climatici

 


IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA

 

Ciao LEONARDO CARMINE,
come stai? Ti ricordi dell'alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche? O di quella notte di fine luglio a Milano in cui il nubifragio ha fatto cadere circa 5mila alberi? Delle immagini dell'aeroporto di Catania in fiamme? Ti ricordi della sensazione di paura, di spavento, di ansia, di quando ognuno di noi ha sentito l'emergenza climatica così vicina? L'abbiamo vissuta sulle nostre case, sui nostri negozi, sulle nostre città e su tutto il nostro Paese. Sembrano sensazioni passate, ma purtroppo rimangono attuali e continueranno a esserle negli anni a venire. Si calcola che tra il 2022 e il 2023 soltanto in Italia ci siano stati 432 eventi climatici estremi, e che a causa di questi negli ultimi 43 anni ci siano stati danni economici per circa 100 miliardi di euro e oltre 22mila morti complessivi. In questo quadro, che ruolo ha avuto l'Italia durante i negoziati (ancora in corso) a Dubai della COP28, ovvero della 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici?

Laterale, se non nessuno. Da quello che è emerso sembra che all'Italia di Giorgia Meloni manchi proprio della leadership. Nel suo intervento durante la COP28, la Premier ha dichiarato che il nostro Paese “sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione, e lo fa in modo pragmatico, cioè con un approccio tecnologicamente neutro, libero da inutili radicalismi.” Ha poi aggiunto: “Ciò che dobbiamo perseguire è una transizione ecologica, e non ideologica.” Purtroppo la pragmaticità di cui si vanta Meloni non è visibile alla prova dei fatti. Lo vediamo dai continui ritardi sull'esecuzione del PNRR, che mettono a rischio il più grande piano di investimenti per accelerare la transizione ambientale; dal voto contro al regolamento europeo che prevede lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel entro il 2035; dal voto contro la Nature restoration law di Bruxelles cioè la legge sul ripristino degli ecosistemi degradati; dalla scelta di Pichetto Fratin come Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. L'inadeguatezza del Ministro Fratin è ben visibile dall'immagine qui sotto.

[Assemblea convocata dal Ministro Ahmed al Jaber - 10 dicembre 2023]

Questa immagine viene dall'assemblea convocata da Al Jaber, Ministro dell'Industria degli Emirati Arabi Uniti, nonché Ceo della compagnia petrolifera Abu Dhabi National Oil Corporation, a cui mancava soltanto un Ministro dell'ambiente: quello italiano. Il Ministro Pichetto Fratin non ha partecipato per mancanza di conoscenza della lingua inglese e della materia di cui si discuteva (era presente la Viceministra Vannia Gava). Tutte queste inadeguatezze sono emerse anche nell'ultimo rapporto annuale di Germanwatch in collaborazione con Legambiente sulla performance climatica dei principali Paesi del Pianeta. l'Italia è infatti retrocessa dalla 29ª alla 44ª posizione. 

[Climate change performance index 2024 - Italia al 44esimo posto]

 

A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA

  • Stasera, lunedì 11 dicembre alle ore 21:00 ci sarà l'ultimo incontro del ciclo che ho organizzato per approfondire alcuni aspetti del PNRR. Saremo a Rho, in via Buon Gesù 8, insieme a Paola Bocci, Carlo Borghetti, Elena Carta e Andrea Orlandi per parlare di PNRR e asili nido.
  • Per quanto riguarda i lavori in Aula ti segnalo che questa settimana si parlerà del decreto legge fiscale; della legge di delegazione europea; della proposta di legge sulla ratifica del MES e della proposta di legge sugli illeciti agro-alimentari. Domani, martedì 12 dicembre alle ore 16:00, la Presidente del Consiglio sarà in Aula per fare delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. 
  • Il Consiglio europeo infatti si terrà a Bruxelles giovedì 14 e venerdì 15 dicembre. Tra le altre cose, si parlerà anche del futuro degli aiuti e sul processo di adesione di Kyiv all'UE.  Puoi trovare l'ordine del giorno qui. 
  • Venerdì 15 dicembre e sabato 16 dicembre il PD ha organizzato una grande iniziativa dedicata all’Europa a Roma, in via Tiburtina 521Con il contributo di grandi nomi della politica, della cultura e del mondo accademico, parlamentari, europarlamentari, dirigenti ed attivisti, si discuterà dell’Europa che vogliamo: progressista, moderna, sociale, ambientalista, femminista e democratica. Il lavoro si articolerà in sessioni plenarie e in tavoli di lavoro tematici. Per partecipare, bisogna registrarsi qui.
 

A lunedì prossimo, 

 

Lia

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lunedì 4 dicembre 2023

Punto e a capo: a galleggiare in un mare di informazioni ci si perde

  

 
Punto e a capo: a galleggiare in un mare di informazioni ci si perde
 

IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA

 

Ciao LEONARDO CARMINE,
buon lunedì. Alcuni giorni fa leggevo una riflessione sulle ondate mediatiche che viviamo. Parlava di come i giornali, i media e i social abbiano un ruolo fondamentale nel dirigere i lettori verso determinati temi e poi a sostituirli con altro. Sono onde che come nel mare arrivano, spazzano via tutto il resto e danno spazio alle prossime. Ogni tanto, a galleggiare in questa marea di informazioni, fake news, allarmismi e aggiornamenti costanti, ci si perde. Per questo oggi parliamo di Ucraina, un'ondata che è passata un po' in secondo piano negli ultimi tempi, ma che dovrebbe ancora rimanere in primo piano perché è proprio in questi momenti in cui cala l'attenzione internazionale che si viene sopraffatti. Ieri l'Economist ha pubblicato un articolo intitolato "Putin seems to be winning the war in Ukraine - for now," ovvero "Sembra che Putin stia vincendo la guerra in Ucraina - per ora," che ti consiglio di leggere. L'articolo parla di come dopo più di un anno di guerra nessuno dei due eserciti sia in grado di scacciare l’altro dalla terra che attualmente controlla e la controffensiva dell’Ucraina sia in fase di stallo. I soldati iniziano a essere provati, le armi stentano ad arrivare in tempo e il clima gelido ha peggiorato la situazione al fronte. Sembra quindi che la situazione militare sia invariata da qualche tempo, ma ciò che invece sta cambiando è la compattezza dell'UE sul proprio sostegno all'Ucraina. 

[Ucraina colpita da una forte tempesta - 26 novembre 2023]

La compattezza dell'UE non è più la stessa: diversi leader europei sembrano insicuri sul proprio sostegno militare, economico e politico all'Ucraina. Primo tra tutti il premier ungherese Viktor Orbán. Orbán infatti non intende dare il suo via libera allo stanziamento di 50 miliardi di euro di aiuti economici e nemmeno all'ingresso dell'Ucraina nell'UE (come puoi vedere dal suo tweet qui sotto). Oltre al veto di Orbán pesano anche i dubbi della Germania sulle modalità di finanziamento e funzionamento dell'EPF, l'European peace facility, il fondo da cui partono i finanziamenti militari per l'Ucraina. Sono questi cambiamenti che potrebbero costare caro e dare a Putin la vittoria che desidera. È importante rimanere compatti come UE, anche perché l'assetto attuale potrebbe cambiare dopo le elezioni europee e quelle americane imminenti. 

[Tweet del Presidente ungherese Viktor Orbán sull'adesione ucraina all'UE - 3 dicembre 2023]

P.S. La settimana passata ho partecipato ad un evento organizzato dal think tank europeo ECFR in cui si discuteva proprio di Ucraina e l'UE, insieme a Olha Stefanishyna, vice prima Ministra per l'integrazione europea ed euro-atlantica dell'Ucraina; Sylvie Kaufmann, Direttrice editoriale di Le Monde; e Marie Dumoulin, Direttrice del Programma Europa di ECFR. Puoi rivedere la discussione qui sotto. Anche venerdì scorso ho approfondito la questione insieme alla giornalista inviata per il Corriere in Ucraina Marta Serafini, in una diretta Instagram (puoi rivederla qui).

 

A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA

  • Tra dieci giorni, il 14 e 15 dicembre, i leader dell'UE si incontreranno al Consiglio europeo per discutere, tra le altre cose, proprio sul futuro degli aiuti e sul processo di adesione di Kyiv all'UE. 
  • Ti segnalo alcune discussioni e votazioni importanti che ci saranno questa settimana in Aula: la legge di delegazione europea; la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo, già sostituita dal governo con una legge delega inutile (ne riparleremo); disegno di legge sul 'Made in Italy.' Mercoledì inoltre ci sarà l'informativa sulle iniziative del Ministero della difesa in merito alla guerra tra Israele e Palestina, con riferimento all'invio di aiuti umanitari.
  • Lunedì 11 dicembre alle ore 21:00 ci sarà l'ultimo incontro del ciclo che ho organizzato per approfondire alcuni aspetti del PNRR. Saremo a Rho, in via Buon Gesù 8, insieme a Paola Bocci, Carlo Borghetti, Elena Carta e Andrea Orlandi per parlare di PNRR e asili nido. Proprio pochi giorni fa infatti, rivedendo il PNRR il governo ha ridotto drasticamente i posti degli asili nido: da 264.480 sono diventati 150mila. Di questi 150mila posti poi si calcola che probabilmente soltanto 50mila verranno garantiti. Nessuna altra voce del Piano è stata sforbiciata così tanto e per giustificarsi il governo ha citato l’inflazione, ma non si capisce come mai questa si accanisca solo sui cantieri dei nidi.
 

A lunedì prossimo, 

A U G U R O N I

Lia

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sabato 10 giugno 2023

Lavori straordinari in condominio: la soluzione per non pagare

 

Ilaria Bucataio                                                                                                                                                Che cosa succede quando vengono svolti dei lavori in condominio e, anche senza delibera, si decide di non pagare? Ci sono delle modalità che consentono comunque di essere in regola oppure va seguito un procedimento specifico? Vediamo insieme cosa dice la legge e qual è la modalità da seguire in una casistica simile. 

I lavori di condominio sono sempre una questione spinosa, sia per quanto riguarda gli abitanti, sia per l’amministratore. Quando ci sono delle spese straordinarie, ad esempio per interventi che non erano stati previsti in un primo momento ma che poi si sono resi necessari, come è opportuno procedere? Soprattutto per quanto riguarda il pagamento, quali sono le regole da seguire?

Lavori di condominio straordinari: è possibile non pagare?

Bisogna essere consapevoli del fatto che la legge prevede un regolamento molto stringente per quello che riguarda le spese straordinarie. Quando si tratta di ordinaria amministrazione, infatti, l’amministratore può effettuare gli interventi che ritiene necessari, avviandoli anche senza la delibera, mentre per quanto riguarda le spese straordinarie è molto diverso.

Quando si avviano lavori straordinari – a patto che non si tratti di un’emergenza che costringe ad un immediato intervento per motivi gravi o di rischi che devono comunque essere accertati e dichiarati – l’amministratore deve obbligatoriamente chiamare l’assemblea di condominio e chiedere il consenso sui lavori che devono essere effettuati.

Lavori non approvati: pagamento e delibera

Nel caso in cui si ritenga necessario svolgere dei lavori straordinari, ci deve essere una doppia delibera da parte dell’assemblea di condominio, una per approvarli e una per costituire un fondo speciale previsto dal codice civile.

Quando l’amministratore svolga lavori straordinari senza chiedere il consenso, i condomini possono opporsi al pagamento delle spese e chiedere il decreto ingiuntivo. Come anticipato sopra, l’unica situazione in cui potrebbe essere richiesto il pagamento della somma anche senza previa approvazione riguarda lavori straordinari urgenti, in cui viene attestata la necessità e l’urgenza dell’intervento.

Continua

lunedì 29 maggio 2023

Busta paga, ecco come leggerla: a luglio arriva il Bonus

 


Non è facile leggere la busta paga e comprendere le voci che vi sono contenute. Ecco un breve vademecum per non sbagliare

A partire da luglio 2023, come previsto dalla Legge di Bilancio e dal decreto Lavoro appena approvato, sulle buste paga dei dipendenti arriverà uno sgravio contributivo predisposto dal datore di lavoro: un vero e proprio bonus in automatico, per cui i lavoratori non dovranno fare nulla. L’aumento diretto in busta paga spetta a tutti i lavoratori con stipendi sotto 1.923 e 2.692 euro mensili.

Ma come si legge esattamente la busta paga? In tanti ce lo chiedete. Iniziamo col dire che la busta paga è il resoconto che viene fornito ogni mese al lavoratore dal proprio datore di lavoro. Al suo interno sono indicati l’importo complessivo della retribuzione che il singolo contribuente riceve e tutte le specifiche del caso.

Lo scopo della busta paga è quello di certificare ufficialmente la retribuzione e tutte le ritenute, che vengono effettuate dal datore di lavoro per nome e per conto del dipendente.

Ma come deve essere letta la busta paga? Premettendo che è un documento che il datore di lavoro deve emettere per legge e deve contenere alcuni dati, la domanda che si pongono molti lavoratori è la seguente: come devono essere indicate la retribuzione, le ritenute fiscali e quelle previdenziali? Come faccio ad accorgermi se ci sono degli errori e chiederne la correzione?

Riuscire a leggere e comprendere correttamente la busta paga è importante, soprattutto nel momento in cui ci domandiamo se la retribuzione mensile è corretta. Oppure, nel momento in cui sorge un dubbio: le ritenute previdenziali ed assistenziali sono state applicate correttamente?

La busta paga, in altre parole, esprime i rapporti economici e monetari che un singolo contribuente intrattiene con:

  • il proprio datore di lavoro, per quanto riguarda la retribuzione periodica;
  • l’Agenzia delle Entrate, per tutto ciò che è connesso al pagamento delle tasse;
  • gli enti previdenziali ed assistenziali, per le trattenute Inail ed Inps.

Busta paga, una perfetta sconosciuta

Definita anche come prospetto paga o cedolino, la busta paga è a tutti gli effetti un documento ufficiale. A rilasciarlo è il datore di lavoro, che deve consegnarlo ad ogni dipendente. La busta paga ha un obiettivo ben preciso: provvede a riepilogare la retribuzione di un determinato soggetto. Riporta, inoltre, le ritenute previdenziali e quelle fiscali che ha subito nel periodo di riferimento. Vengono inoltre riportati tutti gli aspetti contabili che permettono di passare dalla retribuzione lorda a quella netta.

All’interno della busta paga devono essere riportati alcuni elementi ben precisi, che devono essere riportati obbligatoriamente. Tra questi rientrano:

  • dati completi del lavoratore: nome, cognome, codice fiscale e tutti i dati anagrafici completi;
  • l’inquadramento;
  • il livello contrattuale;
  • la data di assunzione;
  • l’eventuale data di fine rapporto di lavoro;
  • le posizioni Inail e Inps;
  • dati relativi all’autorizzazione Inail;
  • elementi fissi e continuativi della retribuzione, come possono essere ad esempio, la paga base, l’indennità di contingenza ed eventualmente il superminimo;
  • scatti di anzianità di servizio;
  • indennità spettanti secondo il CCNL;
  • somme a titolo di rimborso spese;
  • le trattenute effettuate: Irpef, contributi, addizionali regionali e comunali;
  • le detrazioni fiscali;
  • prestazioni ricevute da enti e istituti previdenziali (indennità di malattia ad esempio).
  • lavoro straordinario.

Perché la busta paga è necessaria

A cosa serve, fondamentalmente, la busta paga? Questo documento serve a determinare la retribuzione che spetta ad un singolo dipendente in relazione ad un determinato periodo. La busta paga viene consegnata perché un determinato contribuente ha prestato la propria attività ad un datore di lavoro.

Quello che abbiamo visto, sicuramente, costituisce l’aspetto essenziale del documento. La busta paga, comunque, assolve anche ad altre funzioni, tra le quali ci sono:

  • rivendicare eventuali differenze nell’applicazione del CCNL e del Contratto Integrativo Provinciale, oltre ad eventuali accordi sindacali;
  • intraprendere eventuali azioni legali nei confronti dell’azienda, nel caso in cui questa dovesse fallire;
  • è un elemento propedeutico per quanti avessero la necessità di sottoscrivere un mutuo.

Come deve essere letta

Per rendere leggermente più agevole la lettura della busta paga, possiamo affermare che è suddivisa in tre parti: Testa Corpo.

Nella Testa devono essere riportate obbligatoriamente le seguenti informazioni:

  • i dati della ditta per la quale si lavora. Ci sono i dati anagrafici, la posizione Inps e la posizione Inail, che si riferiscono alla società;
  • sono riportati anche i dati del lavoratore. In questo caso vengono indicati il rapporto di lavoro; il mese di retribuzione; la data di assunzione; il contratto di Lavoro; il livello (qualifica); la sede di lavoro; gli
  • elementi del trattamento salariale e le modalità di pagamento della retribuzione.

Nel Corpo della busta paga transitano le voci relative alla retribuzione. Le voci economiche vengono suddivise in questo modo:

  • elementi fissi della retribuzione;
  • parte variabile;
  • trattenute fiscali;
  • trattenute previdenziali;

Da approfondire, a questo punto, è la voce relativa alla retribuzione, che a sua volta si divide in tre parti:

  • diretta. Questa voce è quella relativa all’effettiva prestazione del lavoro e viene stabilità dal contratto collettivo. L’importo viene erogato su base mensile. Al suo interno sono contenuti: paga base, contingenza (pregressa o conglobata), scatti di anzianità, terzi elementi ove richiesti, premi aziendali fissi;
  • indiretta. Questa è la retribuzione che spetta al lavoratore nel momento in cui si vengono a verificare determinati eventi ed è figlia di determinati istituti contrattuali (come ad esempio sono la tredicesima, la quattordicesima e le ferie);
  • differita. Sono particolari emolumenti che, pur maturando nel corso del tempo, vengono erogati in particolari momenti, come ad esempio il Trattamento di Fine Rapporto o la tredicesima.

Reddito netto: come viene calcolato

Sostanzialmente il reddito netto in busta paga costituisce l’importo che il lavoratore riceve periodicamente, a fronte della propria prestazione lavorativa. Il reddito netto viene calcolato partendo da uno stipendio lordo, che è, in estrema sintesi, l’importo che viene pattuito con il datore di lavoro per la prestazione lavorativa. A questo stipendio lordo devono essere applicate le detrazioni fiscali e previdenziali, che sono previste dalla legge.

Per sapere quale sia il reddito netto è necessario, quindi, sapere quale sia lo stipendio lordo mensile. Questo importo include il salario base, eventuali premi o commissioni e qualsiasi altro emolumento che è previsto direttamente dal contratto di lavoro.

Da questo importo devono essere detratte le eventuali trattenute fiscali e previdenziali obbligatorie, come ad esempio l’Irpef, la contribuzione previdenziale a carico del lavoratore e quella a carico dell’azienda. E qualsiasi altra trattenuta prevista dalla legge. Il risultato che si ottiene è il reddito netto in busta paga.

Ecco sinteticamente le voci che costituiscono lo stipendio lordo:

  • retribuzione lorda (R.L.)
  • contributi previdenziali (normalmente 9,19% di R.L.)
  • imponibile Fiscale
  • trattenute Irpef al netto delle detrazioni fiscali
  • salario netto da trattenute
  • eventuali bonus

salario netto percepito in busta paga

Pierpaolo Molinengo

GIORNALISTA