lunedì 30 marzo 2015

TASI, modello unico obbligatorio nei Comuni

Il modello TASI da utilizzare è quello approvato a livello centrale da MEF, i Comuni sono chiamati a metterlo a disposizione: i chiarimenti del Dipartimento delle Finanze.

Con la Risoluzione 3/DF/2015, il Dipartimento delle Finanze ha chiarito che la modulistica relativa alla TASI, il Tributo per i servizi indivisibili, deve essere unica in tutto il territorio nazionale e, più in particolare, deve essere quella approvata a livello centrale con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze e messa a disposizione dei contribuenti dalle singole autorità locali.

=> TASI 2015: calcolo, novità e istruzioni

L’ articolo 1, comma 685, legge 147/2013, secondo il quale “la dichiarazione deve essere redatta su modello messo a disposizione dal Comune”, deve essere inteso nel senso che la competenza di distribuire il modello per la dichiarazioneTASI predisposto dagli Organi centrali è demandata esclusivamente al Comune. L’interpretazione della norma secondo la quale il modello TASI è unico in tutt’Italia, risulta in linea con il principio di semplificazione amministrativa degli adempimenti dei contribuenti che prevede l’utilizzo di un prospetto unico a livello nazionale anche per gli obblighi locali.

=> Edilizia: i nuovi modelli unici in vigore

La precisazione è arrivata a fronte delle iniziative intraprese da alcuni Comuni, di distribuire ai contribuenti una modulistica differente per lo specifico municipio. Come si legge nella Risoluzione del DF:
“Tale scelta costringerebbe i contribuenti, soprattutto quelli che hanno immobili dislocati in più Comuni, a dover informarsi presso ciascun Comune circa l’adozione di eventuali modelli di dichiarazione e, in caso positivo, ad adattare le proprie procedure in relazione alle varie modalità di compilazione richieste nei divers i modelli. In tal modo sarebbe impossibile predisporre una procedura e un software unici per assolvere gli obblighi dichiarativi. Pertanto, al fine di superare tale criticità, è stata rappresentata la necessità di poter disporre di un unico modello di dichiarazione valevole per l’intero territorio nazionale. Al riguardo, esaminata la fattispecie , si ritiene che, dalla lettura delle norme che disciplinano la TASI, emerge che il modello di dichiarazione deve essere approvato con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze”.

Al via l’orto in balcone

 Melanzana lunga
 Peperone piccante Jalapen

giovedì 26 marzo 2015

BUONA PASQUA ...CHE SIA UN GIORNO DI PACE E SERENITA'

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DAL COORDINAMENTO PROVINCIALE PARTECIPANTI CENTRI ANZIANI E ORTI 
Buona Pasqua a tutti


Anziana smaschera finto carabiniere, indagini in corso



Genova - Ha cercato di raggirare una donna di 85 anni fingendosi un finto carabiniere ma la prontezza della proprietaria dell'appartamento ha evitato che succedesse: l'episodio è avvenuto questa mattina a Nervi.

Fuga - L'anziana ha preteso che la donna tirasse fuori un cartellino di identificazione; la truffatrice in quel momento è scappata facendo perdere le proprie tracce. L'85enne ha avvisato le forze dell'ordine che stanno indagando per risalire all'autrice.





mercoledì 25 marzo 2015

NEWS TARSU: requisiti per l’esenzione

Il contribuente deve informare il Comune di eventuali aree esenti dalla TARSU perché l'adempimento riguarda la quantificazione della tassa rifiuti, non il presupposto impositivo: sentenza di Cassazione.
In materia di TARSU, l’ormai ex tassa rifiuti ora sostituita dalla TARI, è sempre il contribuente che deve informare il Comune di tutte le caratteristiche utili alla quantificazione dell’imposta, ad esempio di eventuali superfici non tassabili: questo, anche in presenza di una perizia dei tecnici dell’amministrazione che identifica le aree da sottoporre al tributo e quelle su cui c’è esenzione. Lo stabilisce la sentenza della Corte di Cassazione 5047/2015.
Denuncia di esenzione
Il caso riguarda un avviso di accertamente sulla TARSU inviato dal Comune a un’impresa per un’area su cui il contribuente aveva ritenuto superfluo presentare la denuncia di esenzione perché c’era appunto un verbale dei tecnici comunali che lo certificava. La Cassazione ha stabilito che l’impresa avrebbe invece dovuto presentare regolare richiesta di esenzione, perché spetta al contribuente:
«L’onere di fornire all’amministrazione comunale i dati relativi all’esistenza e alla delimitazione delle aree» che non concorrono alla quantificazione della complessiva superficie imponibile.
È vero, specifica la Cassazione che in materia fiscale l’onere della prova dei fatti che costituiscono fonte dell’obbligazione tributaria spetta sempre all’Amministrazione, ma tutto cio che invece riguarda la quantificazione dell’imposta deve invece essere provato dal contribuente. E nemmeno il verbale di accesso dei tecnici comunali che identifica le aree sottoposte a tassazione e la relativa destinazione, rende superflua la presentazione della denuncia.
Tassa sui rifiuti

Ricordiamo infine la tassa rifiuti negli ultimi anni ha subito parecchie modifiche normative, per cui la TARSU prima è diventata TIA, poi TARES mentre dallo scorso 2014 si paga la TARI, che insieme alla TASI e all’IMU costituisce la IUC, imposta unica comunale. La sentenza resta comunque di interesse perché sottolinea gli obblighi del contribuente in materia fiscale, che valgono indipendentemente dalle novità normative. (Fonte: la sentenza di Cassazione 5047 del 2015).

PMI  - Barbara Weisz 

Casellario Assistenza: ecco la cartella del cittadino


Parte il Casellario Assistenza, banca dati delle prestazioni sociali gestita dall'INPS utile anche ai fini ISEE: il decreto in Gazzetta, in vigore dal 25 marzo.
È un’anagrafe generale delle prestazioni sociali, utile anche ai fini ISEE, contiene i dati forniti da tutti i Comuni ed enti erogatori, è gestita dall’INPS ed entrerà in vigore dal prossimo 25 marzo 2015: è il Casellario Assitenza, regolamentato dal Decreto Interministeriale 206 del 16 dicembre 2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 marzo 2015. Il Casellario Assistenza contiene la banca dati delle prestazioni sociali agevolate, delle prestazione sociali, delle valutazioni multidimensionali per i casi in cui ci sia anche una presa in carico da parte del servizio sociale professionale.
Le informazioni sono a disposizine del SISS, il Sistema Informativo Socio Santario, senza riferimenti che permettano l’identificazione degli interessati, e possono accedervi il ministero del Lavoro, Regioni, Province Autonome e Comuni, altri enti pubblici che erogano prestazioni sociali e socio-sanitarie, e vengono utilizzate permonitoraggio statistico,programmazione, valutazione di efficienza. Infine, l’INPS fornisce al Ministero dell’Economia rappresentazioni dei dati in forma aggregata utili per monitoraggio della spesa ed elaborazione statistiche. I dati sono sempre trattati nel pieno rispetto delle norme sulla privacy e sulla sicurezza.
Prestazioni sociali agevolate
La banca dati delle prestazioni sociali agevolate inserita nel Casellario Assistenza contiene le seguenti informazioni: dati dell’ente erogatore e del beneficario, tipologia prestazione, caratteristiche e valore economico della prestazione, valore sintetico dell’ISEE (indicatore della situazine economica equivalente), dell’ISR (indicatore della situazione reddituale) e dell’ISP (indicatore della situazione patrimoniale), nonchè informazioni sul numero dei componenti del nucleo familiare e relativa classe di età. Può essere utilizzata anche ai fini del rafforzamento dei controlli ISEE e dell’applicazione di eventuali sanzioni per la fruizione illegittima di prestazioni.
Il decreto contiene in allegato le tabelle con l’elenco preciso di tutte le prestazioni sociali agevolate. Fra le principali: assegni familiari, assegni maternità erogati dai couni, contributo per retta asili nido, contributo per diritto allo studio, carta acquisti, buoni spesa o buoni pasto, contributi economici per l’alloggio, contributi economici per prestazione sociali sanitarie o per l’assistenza domiciliare, borse di studio o di lavoro, buoni vacanze, mensa sociale, agevolazioni tasse universitarie, agevolazioni fiscali comunali, assistenza domiciliare, mensa scolastica, .
Prestazioni sociali
Nella banca dati si inseriscono le informazioni su ente erogatore e beneficiario, tipologia prestazione, caratteristiche e valore economico delle prestazioni sociali. Anche qui il decreto elenca le prestazioni, fra cui: contributi alle famiglie per affidamento minori o per l’affidamento di adulti e anziani, servizi di accoglienza, di mediazione culturale, gruppi di auto aiuto, telesoccorso e teleassistenza, servizi per l’adozione nazionale o internazionale, mediazione familiare, sostegno alla genitorialità, assegni e pensioni sociali, agevolazioni tributarie (congiuge o figli a carico e via dicendo).
Valutazione multidimensionale
Se l’erogazione della prestazione sociale prevede una una presa in carico da parte del servizio sociale professionale, l’ente erogatore deve anche mettere a disposizione del Casellario Assistenza una serie di informazioni di valutazioni che includono le caratteristiche socio-demografiche del beneficiario e del suo nucleo familiare, organizzate per tre diverse aree di utenza:
·         infanzia, adolescenza e famiglia;
·         disabilità e non autosufficienza;
·         povertà, esclusione socaile e altre forme di disagio.

Il decreto contiene in allegato tutti i dati precisi da inserire con l’indicazione dei diversi moduli da utilizzare (SINBA, SINA e SIP). (Fonte: il decreto interministeriale206/2014).

Barbara Weisz - 23 marzo 2015

martedì 24 marzo 2015

“Milano città-porto di navigazione interna tra il lago Maggiore ed il mare Adriatico”

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25 Marzo 2015, alle ore 14,30 
presso la Sala Consiglio Città Metropolitana di Milano, Via Vivaio 1

Convegno “Milano città-porto di navigazione interna tra il lago Maggiore ed il mare Adriatico” che si terrà il giorno 25 Marzo 2015, alle ore 14,30 presso la Sala Consiglio Città Metropolitana di Milano, Via Vivaio 1,  


Il PROGRAMMA LAVORI
​è il seguente:

Saluti Istituzionali:
Apertura del convegno, Marco Cappato

Presiede e coordina , Alessandro Cannavò
Relazione introduttiva, Empio Malara

Prima parte: Idrovia Locarno – Arona -Darsena Milano
Le opere per la riapertura dell’idrovia, Laura Burzilleri
Nuova Darsena di Milano, Sandro Rossi
Completamento definitivo dell’idrovia, Guido Rosti

Seconda parte: Idrovia Darsena di Milano – Pavia - Ticino
Riuso, restauro e riclassificazione del Naviglio
da Milano al Ticino, Stefano Sibilla
Energia dal Naviglio, il riuso dei salti d’acqua, Carlo Ansaloni
Pavia, Città di due porti, Giacomo Galazzo
Prospettive di sviluppo turistico per la  Provincia di Pavia, Emanuela Marchiafava

Terza parte: idrovia Ticino – Po - Venezia
Nuova conca di Isola Serafini e previsioni di intervento per la navigazione da Milano al mare, Ivano Galvani
Navigare da Pavia a Venezia, Gianpaolo  Montavoci
Azioni regionali per la promozione della navigazione interna, Silvia Volpato

Testimonianze: Roberto Biscardini, Umberto Ambrosoli, Achille Cutrera, Enrico Marcora, Francesco Rusconi Clerici, Decio Spinelli

Conclusioni, Edoardo Croci

Il Convegno è promosso da: Associazione Amici dei Navigli, Milanosìmuove, Lista Civica Costituente per la partecipazione: La città dei Comuni, Gruppo Radicale Federalista Europeo, Associazione Riaprire i Navigli, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura DICAr dell'Università di Pavia.

Con il patrocinio di:  Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Comune di Pavia, Provincia di Pavia, Consorzio Est Ticino Villoresi, UNESCO Chair in Water Management Resources and Culture.

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lunedì 23 marzo 2015

Truffava anziani pazienti e perdeva i soldi al casinò: oculista arrestata a Pavia

Un’oculista di Lomello, in provincia di Pavia, è stata arrestata per truffa aggravata e continuata ai danni di pensionati, ai quali avrebbe sottratto più di 150 mila euro. 
«Le indagini erano partite in sordina circa un anno fa, quando un’indifesa vecchietta 72enne, prendendo coraggio, aveva raccontato ai Carabinieri di Mortara  quello che da qualche tempo subiva da parte della sua oculista di fiducia», si legge in una nota dei Carabinieri.
«L’anziana donna riferiva di aver consegnato in brevissimo tempo alla professionista, presso cui era in cura per patologie agli occhi, varie somme di denaro in assegni per un importo di 13 mila euro. Somme di denaro richieste dalla professionista in quanto, a suo dire, doveva sistemare fiscalmente, presunte visite mediche specialistiche effettuate nel tempo all’anziana e al marito di quest’ultima (oggi defunto) e che non erano mai state pagate».
Nella stessa trappola sono cascati altri anziani: i carabinieri per il momento ne hanno identificato 16 (con età compresa tra i 77 e gli 88 anni ed alcune nel frattempo decedute) che avrebbero consegnato al medico somme di denaro per complessivi 150 mila euro. Di queste, per ora 7 hanno sporto denuncia per una somma di denaro di oltre 35 mila euro.
Gli accertamenti dei Carabinieri hanno inoltre accertato che il denaro sottratto agli anziani sia stato in gran parte speso giocando alla roulette presso il Casinò di St. Vincent.
Fonte healthdesk

Enti non commerciali associativi: c’è l’Eas per le variazioni 2014

testo alternativo per immagineI soggetti interessati, per continuare a fruire delle agevolazioni fiscali, dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate, entro il 31 marzo, le eventuali modifiche ai dati rilevanti
Scade a fine mese il termine a disposizione degli enti associativi privati per segnalare alle Entrate, tramite modello Eas, cosa è cambiato nel 2014 rispetto ai dati fiscalmente rilevanti trasmessi precedentemente. La comunicazione di queste informazioni, adempimento introdotto dal Dl 185/2008 per favorire gli opportuni controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria, consente agli enti in questione di usufruire delle agevolazioni loro riservate dall’ordinamento tributario: la non imponibilità delle quote e dei contributi associativi nonché, per determinate attività, dei corrispettivi percepiti.

Le scadenze
Il modello Eas deve essere presentato, per la prima volta, entro sessanta giorni dalla data di costituzione.

Nel caso sopraggiungano modifiche rispetto ai dati inviati, l’adempimento va ripetuto entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione, inserendo tutte le informazioni richieste dal modello, anche quelle che non sono cambiate.
Non è necessario riproporre la comunicazione nel caso in cui, nella sezione “Dichiarazioni del rappresentante legale”, si verifichi una variazione dei soli dati relativi agli importi di cui ai punti 20 (proventi per attività di sponsorizzazione o pubblicità) e 21 (messaggi pubblicitari per la diffusione di beni e servizi) oppure del numero e dei giorni delle manifestazioni per la raccolta di fondi (punto 33) oppure dei dati di cui ai punti 23 (media delle entrate degli ultimi tre esercizi), 24 (numero di associati nell’ultimo esercizio), 30 (ammontare delle erogazioni liberali ricevute) e 31 (importo dei contributi pubblici ricevuti).

Inoltre, se vengono meno i requisiti per fruire delle agevolazioni (articolo 30 del Dl 185/2008), la circostanza va comunicata all’Agenzia delle entrate, ripresentando il modello Eas entro sessanta giorni. In tal caso, deve essere compilata l’apposita sezione “Perdita dei requisiti”, in cui va inserita la relativa data di decorrenza.

La presentazione del modello deve avvenire esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate e può essere effettuata direttamente dall’ente interessato o tramite gli intermediari abilitati (professionisti, associazioni di categoria, Caf). Questi ultimi sono tenuti a rilasciare al contribuente l’impegno a trasmettere il modello e, successivamente, un esemplare del modello stesso con i dati inviati e una copia della comunicazione dell’Agenzia che ne attesta l’avvenuta presentazione.
Per la trasmissione telematica dei dati va utilizzato il prodotto informatico “ModelloEas”, disponibile sul sito delle Entrate.
Rosa Colucci

mercoledì 18 marzo 2015

IL 25 marzo torna Punto Insieme Sanità: obiettivo “Fare aderenza”

Si svolgerà il 25 marzo 2015 a Roma presso il Rome Marriott Park Hotel, via Colonnello Tommaso Masala 54, il nuovo appuntamento con Punto Insieme Sanità, intitolato “Fare aderenza”. L’evento, organizzato da FederAnziani Senior Italia e Corte diaderenzaGiustizia Popolare per il Diritto alla Salute in collaborazione con Fimmg e Federfarma, vedrà la partecipazione di medici, farmacisti, esponenti delle principali società medico scientifiche e rappresentanti delle Istituzioni. Interverrà all’appuntamento il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
L’attuale eccessiva incidenza in Italia della spesa sanitaria pubblica rispetto al PIL, dello 0,6% superiore alla media EU (7,4% rispetto a 6,8%), e il crescente aumento della popolazione “over 65” (il cui costo medio sanitario è di circa 4,3 volte superiore a quello degli “under 65”) pone il problema della sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.
Si stima che nei prossimi 10 anni sia necessaria una riduzione “a valore reale” della spesa di circa 15-20 miliardi di euro.
La ricerca di una maggiore aderenza alla terapia, qualora appropriata, da parte dei pazienti può rappresentare una leva fondamentale per il conseguimento di risparmio: autorevoli studi condotti in Italia, sulla base di quanto già misurato negli Stati Uniti, evidenziano uno spazio potenziale di riduzione della spesa sanitaria pubblica fino a 15 miliardi di euro.
Maggiore aderenza a una terapia appropriata e più efficace presa in carico del paziente può significare riduzione dei casi avversi, più efficace gestione delle patologie attraverso un riconoscimento precoce delle stesse, riduzione dell’impatto della medicina difensiva e della diagnostica ospedaliera, minore accesso ai pronto soccorso: in una parola un costo sanitario pro-capite più contenuto, grazie a un uso più ridotto del servizio ospedaliero.
I numeri della cronicità in Italia evidenziano come il 45% degli italiani sia affetto da almeno una patologia cronica e tra questi, nel caso degli “over 65”, l’incidenza delle patologie croniche salga fino a 82%; ma anche come solo nel 38% dei casi i pazienti siano strutturalmente presi in carico dal Sistema Sanitario e, di conseguenza, manifestino un’aderenza mediamente pari al 45%, ovvero bassa.
La sfida della sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale, che passa attraverso una conversione dello stesso da un modello prevalentemente focalizzato sul presidio delle acuzie, attraverso un servizio ospedaliero di eccellenza, ad un modello finalizzato alla presa in carico della cronicità, attraverso una riorganizzazione del servizio territoriale, considerata l’elevata incidenza della popolazione “over 65” sulla cronicità non può che essere una sfida di FederAnziani Senior Italia.
Non solo infatti gran parte del potenziale di risparmio riconducibile alla conquista di una maggiore aderenza ha a che fare con una più efficace presa in carico del paziente anziano, ma, qualora tale sfida non fosse vinta, proprio la popolazione anziana sarebbe maggiormente colpita dagli inevitabili tagli al servizio sanitario.
Per tale ragione FederAnziani Senior Italia, già in occasione di Punto Insieme Sanità del 19 giugno 2014, ha affrontato in modo specifico il tema arrivando a produrre, congiuntamente a Aifa, Fimmg e Federfarma un documento che esprime le linee guida da perseguire per conquistare una maggiore aderenza alla terapia.
Quindi, successivamente, in occasione del congresso Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute di fine novembre 2014, ha organizzato un gruppo di lavoro composto da autorevoli professionisti e accademici europei – S.A.B.A., Strategic Advisory Board on Adherence –  che, sulla base delle principali evidenze di successo a livello internazionale e considerando le specificità della realtà italiana ha prodotto una “Agenda Strategica per l’Aderenza”.
Tale “Agenda Strategica” ha identificato, sulla base dei casi di successo a livello internazionale, le principali “issues” da presidiare al fine di conseguire un reale miglioramento del grado di aderenza alla terapia, intervenendo sia sul piano della volontà politica e del paziente, che su quello delle condizioni operative necessarie, in termini di organizzazione del sistema, ruoli e professionalità, che di regime terapeutico e farmacologico e, infine, di sistema di gestione del paziente.
Ora, in occasione di Punto Insieme Sanità 25 marzo 2015, coerentemente al proprio spirito “orientato al fare”, FederAnziani intende trasformare tale Agenda Strategica in un Piano Operativo di Azione dettagliato rispetto alle principali patologie croniche; rispetto al quale, ancora una volta, coagulare l’impegno di Aifa, Fimmg, Federfarma, Società Scientifiche, Regioni, nell’implementare operativamente le azioni necessarie e conseguire rilevanti miglioramenti in termini di aderenza alla terapia e di contenimento dei costi sanitari per paziente.

giovedì 12 marzo 2015

Le idee di Tito Boeri per la riforma delle pensioni comprendono anche il reddito minimo garantito

Nuove proposte sulla riforma pensioni provengono dal nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri che nel percorso da compiere inserisce anche il reddito minimo garantito.
Tito Boeri dichiara che l’istituto di previdenza sociale italiano potrebbe ricoprire un ruolo fondamentale essendo uno degli enti previdenziali più grandi d’Europa che dispone di competenze e patrimoni di dati che pochi altri enti possono vantare.
Per diventare un attore protagonista l’Inps, però, secondo il suo nuovo presidente, è da ristrutturare. Ma riorganizzazione dell’Inps a parte, Boeri deve fare i conti anche con il deficit previsto dall’istituto per il 2015 che ammonterebbe a 6,7 miliardi di euro.

Pensioni del futuro

L’argomento più delicato e più caldo che, però, in questo momento riguarda Boeri e l’Inps è sicuramente quello legato al nodo dei pensionamenti e dei pensionati. Per i futuri pensionati da quest’anno sarà possibile utilizzare lo strumento della busta arancione che permetterà di conoscere il futuro tenore di vita che si potrà tenere in base alla situazione di oggi. Nel 2015 potranno accedere allo strumento i lavoratori dipendenti privati, per quelli pubblici servirà più tempo, mentre nel 2016 sarà disponibile per i lavoratori parasubordinati.

Metodo contributivo

Per quanto riguarda, invece, il ricalcolo degli assegni pensionistici con il metodo contributivo, Boeri traccia quelle che potrebbero essere le due conseguenze di una tale scelta: da una parte il risparmio di spesa da parte dello Stato e dall’altra l’apertura dell’accesso alla pensione anticipata che permetterebbe un ricambio generazionale che ridurrebbe anche la disoccupazione giovanile. Il presidente dell’Inps fa notare che per una scelta del genere ci vorrebbe, comunque, uno studio approfondito delle pensioni in pagamento e di quelle che si otterrebbero con il metodo contributivo.

Reddito minimo garantito

Boeri parla anche di reddito minimo garantito, prendendo spunto dalla difficile situazione degli esodati che fino ad ora è stata gestita con sei salvaguardie. Boeri fa notare che i sei decreti di salvaguardia hanno aiutato anche chi ha redditi elevati, quindi invita a “pendere meglio le risorse pubbliche” riflettendo sulla formula dell’assegno universale

Se russare è un campanello d'allarme

Il 62% degli italiani russa; il 79% di chi convive con chi russa è infastidito; il 59% lamenta disturbi e sintomi diurni come perdita di concentrazione, mal di testa, vuoti di memoria; il 53% si sente affaticato; un italiano su quattro soffre di apnee ostruttive del sonno.
Sono alcuni dati di una ricerca commissionata da Philips ad Astra Ricerche, dalla quale emerge anche che sono ancora pochi gli italiani che si curano: solo il 4,8% dei russatori e il 4% di coloro che soffrono di apnea ostruttiva notturna.
«Russare è un problema serio - avverte Luigi Ferini-Strambi, direttore del Centro per i disturbi del sonno del San Raffaele di Milano e presidente della Wasm, World association of sleep medicine - da non sottovalutare, considerandolo solo un fastidioso rumore. Russare, può essere infatti uno dei principali segnali dell’apnea ostruttiva del sonno, un disturbo che viene riferito, includendo anche chi ne soffre in maniera occasionale, dal 23% della popolazione adulta».
Ma se da un lato i russatori vivono male, dall’altro molta è la confusione sulle cause del problema. Non solo, il russare non è semplicemente un fastidioso problema ma può essere sintomo di altre patologie come appunto l’apnea ostruttiva del sonno (Osa), di cui appena un italiano su dieci conosce il nome.
Eppure «l’apnea ostruttiva del sonno è un problema serio, sottodiagnosticato e poco curato» osserva Giuseppe Insalaco, dell'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Palermo. Tanto che solo il 4% di chi ne soffre è in terapia. Però «i segnali ci sono – aggiunge – ed è importante riconoscerli: russamento, cefalea mattutina, nicturia». Per questo, conclude Insalaco, «prevenire la cronicizzazione del disturbo resta un fattore determinante per evitare il rischio di sviluppare altre patologie quali obesità, diabete, disturbi del ritmo cardiaco»
FONTE Healthdesk

mercoledì 11 marzo 2015

Milano: i luoghi e la storia

Meravigli Edizioni
RICEVIAMO E VOLENTIERI DIFFONDIAMO
 
Con piacere segnaliamo la presentazione del nuovo libro di Tito Livraghi,
nello splendido contesto di Villa Litta Modignani,
i cui interni sono tuttora decorati con stucchi, raffinati affreschi e soffitti a cassettoni.
Milano i luoghi e la storiaSabato 14 Marzo – ore 17,00
c/o Biblioteca Affori (Villa Litta)viale Affori, 21 – 20161 Milano

tel. 02 88 46 25 22



Tito Livraghi
presenta, con parole e immagini
Milano: i luoghi e la storia

Milano ha una vita lunga 25 secoli,
ma sembra una città moderna.

Questo libro, che ripercorre i luoghi
dove la storia è stata costruita
in un’ideale passeggiata,
riunisce la città e chi la vive
al romanzo del suo passato.

martedì 10 marzo 2015

TASI-IMU per pertinenze accatastate con la prima casa

Le pertinenze della prima casa, a cui applicare l'aliquota TASI-IMU abitazione
principale, sono al massimo tre, di diverse categorie catastali: cosa succede se sono accatastate unitamente all'immobile.
Esiste un solo caso in cui è possibile considerare pertinenze dell’abitazione principale ai fini TASI-IMU, applicando quindi l’aliquota prima casa, due immobili accatastati nella stessa categoria: quello in cui le due pertinenze (per esempio, un solaio e una cantina, entrambi C2), siano accatastate insieme all’abitazione principale. Vediamo una breve guida di riepilogo sulle pertinenze della prima casa ai fini TASI eIMU, utile per chiarire alcuni dubbi frequentemente sollevati dal contribuente.
Regole sulle tre pertinenze
La regola base è la seguente: si possono conteggiare un massimo di tre pertinenzeper un’abitazione principale. Le pertinenze devono essere necessariamente accatastate in una delle seguenti categorie:
·         C2 (magazzini e locali di deposito come cantine e solai);
·         C6 (stalle e scuderie, garage);
·         C7 (tettoie chiuse o aperte).
C’è un paletto: le tre pertinenze devono appartenere a categorie catastali diverse. Significa che non si possono considerare come pertinenze dell’abitazione pricipale una cantina e un solaio, entrambe C2. Esiste anche la possibilità che una pertinenza, per esempio la cantina o il solaio (un caso abbastanza frequente), siano accatastate unitamente all’abitazione principale. In questo caso, le altre pertinenze dovranno necessariamente essere diverse da C2. Importante: tutto questo vale anche per la TASI, istituita dalla legge 147/2013: la TASI sostituisce l’IMU prima casa, ha la stessa base impostiva, ma ci sono casi in cui si continua a pagare anche l’imposta municipale sugli immobili, ad esempio per le abitazioni di lusso (A1, A8 e A9).
Esempio
Esempio: in base alle regole appena esposte, se un contribuente possiede due box, dovrà decidere quale considerare come pertinenza dell’abitazione principale e quale, invece, seperare dalla prima casa ai fini TASI-IMU. La differenza non è da poco, perché alle pertinenze si applica l’aliquota prima casa, mentre agli altri immobili l’aliquota TASI-IMU degli immobili diversi dall’abitazione principale. Tornando al caso dei due garage, quello che il contribuente sceglierà di considerare pertinenza pagherà la TASI prima casa, l’altro pagherà invece la TASI-IMU con l’aliquota degli altri immobili.
Eccezione
C’è però un’eccezione: è possibile che ci siano due pertinenze accatastate insieme all’abitazione, ad esempio la cantina e il solaio. In questo caso (lo ripetiamo, devono essere entrambe accatastati insieme all’immobile di abitazione), anche se sono nella stessa categoria (cantina e solaio sono C2), possono essere considerate entrambe pertinenze della prima casa. Si tratta di una regola che serve a rendere coerente l’IMU e la TASI con le norme tecniche catastali, in base alle quali la rendita dell’abitazione ricomprende anche la redditività delle porzioni immobiliari non connesse ma accatastate insieme. Attenzione: la terza pertinenza dovrà però essere necessariamente diversa da C2.
Sottolineiamo che questo vale solo per il caso in cui le due pertinenze appartenenti alla stessa categoria siano accatastate unitamente all’immobile. Se invece ad essereaccatastata insieme all’immobile è solo una pertinenza, ad esempio la cantina, le altre due pertinenze dovranno essere di categoria catastale diversa da C2.
Imposte per altre pertinenze
Le eventuali pertinenze che eccedono il numero di tre pagano la TASI-IMU ordinaria, non quella della prima casa. Questa regola vale per tutti i Comuni, che pur avendo notevole margine di scelta nell’applicare le imposte sugli immobili (con diversi regolamenti e diverse aliquote), non possono intervenire in materia di norme sulle pertinenze.
Precisazioni
C’è un’ultima considerazione da fare e riguarda il criterio che bisogna seguire nell’abbinare le pertinenze all’abitazione principale: l’immobile deve effettivamente essere collegato (fisicamente, o per utilizzo) alla prima casa. Se non ci sono reali esigenze, non si può considerare un immobile pertinenza dell’abitazione principale con l’unico scopo di pagare una TASI-IMU più bassa. In proposito, citiamo la sentenza della Corte di Cassazione 25127 del 30 novembre 2009, in base alla quale:
«Ai sensi dell’articolo 817 del codice civile, sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa», basandosi «sul criterio fattuale e cioè sulla destinazione effettiva e concreta della cosa al servizio od ornamento di un’altra». La prova dell’asservimento pertinenziale «che grava sul contribuente (quando, come nella specie, ne derivi una tassazione attenuata) deve essere valutata con maggior rigore rispetto alla prova richiesta nei rapporti di tipo privatistico. Se la scelta pertinenziale non è giustificata da reali esigenze (economiche, estetiche, o di altro tipo), non può avere valenza tributaria, perché avrebbe l’unica funzione di attenuare il prelievo fiscale, eludendo il precetto che impone la tassazione in ragione della reale natura del cespite».
FONTE PMI