A partire da luglio 2023, come previsto dalla Legge di Bilancio e dal decreto Lavoro appena approvato, sulle buste paga dei dipendenti arriverà uno sgravio contributivo predisposto dal datore di lavoro: un vero e proprio bonus in automatico, per cui i lavoratori non dovranno fare nulla. L’aumento diretto in busta paga spetta a tutti i lavoratori con stipendi sotto 1.923 e 2.692 euro mensili.
Ma come si legge esattamente la busta paga? In tanti
ce lo chiedete. Iniziamo col dire che la busta paga è il resoconto che viene
fornito ogni mese al lavoratore dal proprio datore di lavoro. Al suo interno sono
indicati l’importo complessivo della retribuzione che il
singolo contribuente riceve e tutte le specifiche del caso.
Lo scopo della busta paga è quello di certificare ufficialmente la retribuzione e tutte le ritenute,
che vengono effettuate dal datore di lavoro per nome e per conto del
dipendente.
Ma come deve essere letta la busta paga? Premettendo
che è un documento che il datore di lavoro deve emettere per legge e deve
contenere alcuni dati, la domanda che si pongono molti lavoratori è la seguente:
come devono essere indicate la retribuzione, le ritenute fiscali e quelle
previdenziali? Come faccio ad accorgermi se ci sono degli errori e chiederne la
correzione?
Riuscire a leggere e comprendere
correttamente la busta paga è importante, soprattutto nel momento in
cui ci domandiamo se la retribuzione mensile è corretta. Oppure, nel momento in
cui sorge un dubbio: le ritenute previdenziali ed assistenziali sono state
applicate correttamente?
La busta paga, in altre parole, esprime i rapporti economici e monetari che un singolo
contribuente intrattiene con:
- il
proprio datore di lavoro, per quanto
riguarda la retribuzione periodica;
- l’Agenzia delle Entrate, per tutto ciò che è
connesso al pagamento delle tasse;
- gli enti previdenziali ed assistenziali, per le
trattenute Inail ed Inps.
Busta paga, una perfetta sconosciuta
Definita anche come prospetto paga o cedolino, la busta paga è a tutti gli effetti un documento ufficiale. A rilasciarlo è il datore di
lavoro, che deve consegnarlo ad ogni dipendente. La busta paga ha un obiettivo
ben preciso: provvede a riepilogare la retribuzione di un determinato
soggetto. Riporta, inoltre, le ritenute previdenziali e quelle
fiscali che ha subito nel periodo di riferimento. Vengono inoltre riportati
tutti gli aspetti contabili che permettono di passare dalla retribuzione lorda
a quella netta.
All’interno della busta paga devono essere riportati
alcuni elementi ben precisi, che devono essere riportati obbligatoriamente. Tra
questi rientrano:
- i dati completi del lavoratore: nome, cognome,
codice fiscale e tutti i dati anagrafici completi;
- l’inquadramento;
- il livello contrattuale;
- la data di assunzione;
- l’eventuale data di fine rapporto di lavoro;
- le posizioni Inail e Inps;
- i dati relativi all’autorizzazione Inail;
- elementi
fissi e continuativi della retribuzione, come possono essere ad esempio, la paga base, l’indennità di
contingenza ed eventualmente il superminimo;
- scatti
di anzianità di servizio;
- indennità
spettanti secondo il CCNL;
- somme a
titolo di rimborso spese;
- le trattenute effettuate: Irpef, contributi,
addizionali regionali e comunali;
- le detrazioni fiscali;
- prestazioni
ricevute da enti e istituti previdenziali (indennità di malattia ad
esempio).
- lavoro
straordinario.
Perché la busta paga è necessaria
A cosa serve, fondamentalmente, la busta paga? Questo
documento serve a determinare la retribuzione che spetta ad
un singolo dipendente in relazione ad un determinato periodo.
La busta paga viene consegnata perché un determinato contribuente ha prestato
la propria attività ad un datore di lavoro.
Quello che abbiamo visto, sicuramente, costituisce l’aspetto essenziale del documento. La busta
paga, comunque, assolve anche ad altre funzioni, tra le quali ci sono:
- rivendicare
eventuali differenze nell’applicazione del CCNL e del Contratto
Integrativo Provinciale, oltre ad eventuali accordi sindacali;
- intraprendere
eventuali azioni legali nei confronti dell’azienda, nel caso in cui questa
dovesse fallire;
- è un
elemento propedeutico per quanti avessero la necessità di sottoscrivere un
mutuo.
Come deve essere letta
Per rendere leggermente più agevole la lettura della
busta paga, possiamo affermare che è suddivisa in tre parti: Testa e Corpo.
Nella Testa devono
essere riportate obbligatoriamente le seguenti informazioni:
- i dati
della ditta per la quale si lavora. Ci sono i dati anagrafici, la
posizione Inps e la posizione Inail, che si riferiscono alla società;
- sono
riportati anche i dati del lavoratore. In questo caso vengono indicati il
rapporto di lavoro; il mese di retribuzione; la data di assunzione; il
contratto di Lavoro; il livello (qualifica); la sede di lavoro; gli
- elementi
del trattamento salariale e le modalità di pagamento della retribuzione.
Nel Corpo della
busta paga transitano le voci relative alla retribuzione. Le voci economiche
vengono suddivise in questo modo:
- elementi
fissi della retribuzione;
- parte
variabile;
- trattenute
fiscali;
- trattenute
previdenziali;
Da approfondire, a questo punto, è la voce relativa
alla retribuzione, che a sua volta si divide in tre parti:
- diretta. Questa voce è quella relativa all’effettiva
prestazione del lavoro e viene stabilità dal contratto collettivo. L’importo
viene erogato su base mensile. Al suo interno sono contenuti: paga base,
contingenza (pregressa o conglobata), scatti di anzianità, terzi elementi
ove richiesti, premi aziendali fissi;
- indiretta. Questa è la retribuzione che spetta al
lavoratore nel momento in cui si vengono a verificare determinati eventi
ed è figlia di determinati istituti contrattuali (come ad esempio sono la
tredicesima, la quattordicesima e le ferie);
- differita. Sono particolari emolumenti che, pur maturando
nel corso del tempo, vengono erogati in particolari momenti, come ad
esempio il Trattamento di Fine Rapporto o la tredicesima.
Reddito netto: come viene calcolato
Sostanzialmente il reddito netto in
busta paga costituisce l’importo che il lavoratore
riceve periodicamente, a fronte della propria prestazione
lavorativa. Il reddito netto viene calcolato partendo da uno stipendio lordo,
che è, in estrema sintesi, l’importo che viene pattuito con il datore di lavoro
per la prestazione lavorativa. A questo stipendio lordo devono essere applicate
le detrazioni fiscali e previdenziali, che sono previste dalla legge.
Per sapere quale sia il reddito netto è necessario,
quindi, sapere quale sia lo stipendio lordo mensile. Questo importo include
il salario base, eventuali premi o commissioni e qualsiasi altro emolumento che è
previsto direttamente dal contratto di lavoro.
Da questo importo devono essere detratte le eventuali trattenute fiscali e previdenziali obbligatorie,
come ad esempio l’Irpef, la contribuzione previdenziale a carico del lavoratore
e quella a carico dell’azienda. E qualsiasi altra trattenuta prevista dalla
legge. Il risultato che si ottiene è il reddito netto in busta paga.
Ecco sinteticamente le voci che costituiscono lo
stipendio lordo:
- retribuzione
lorda (R.L.)
- contributi
previdenziali (normalmente 9,19% di R.L.)
- imponibile
Fiscale
- trattenute
Irpef al netto delle detrazioni fiscali
- salario
netto da trattenute
- eventuali
bonus
salario netto percepito in busta paga
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