lunedì 31 agosto 2015

Verso Comunali Milano 2016... cari Concittadini Milanesi... | e-participation ed eventi a Milano e sua area metropolitana: cittadini e amministratori assieme per una citta' partecipata


Luca Vinti

...in previsione delle prossime elezioni Comunali 2016 che hanno già scatenato la usuale messa in scena di:
  • Comparsate politiche nelle periferie  per verificare il degrado e l'insicurezza diffusa (come se le migliaia di segnalazioni disperate dei cittadini, dei comitati e di coloro che si impegnano di persona non fossero bastate quale testimonianza quotidiana)
  • Toto sindaco in ogni schieramento dell'arco politico attuale
  • Nuove "finte" liste civiche  
  • Proposte di programma e prebende da "ultimo anno" alla ricerca dei voti
  • ........e tutto quanto di già visto decine di volte per chi ha i capelli bianchi

vi chiedo gentilmente con fermezza e pragmatismo:
Siete coscienti o no che se veramente vogliamo dare una svolta epocale al governo della nostra città ( e della nostra amata Nazione) dobbiamo entrare NOI con dei rappresentanti selezionati da NOI cittadini, seri, professionalmente preparati, oggetto di verifica e revoca del mandato nel caso cadessero nei soliti "gorghi" della corruzione e del malaffare?
Abbiamo Associazioni, Comitati, Gruppi di quartieri, Singoli Cittadini con competenze ed esperienze che quantomeno, unite a quelle dei validi uffici tecnici comunali, potrebbero veramente iniziare un vero processo di ripartenza civica della Capitale Economica e Morale d'Italia.
Siete pronti a partecipare in prima persona? Siete pronti a "donare" (termine che identifica il vero senso della politica, oggi professione) una parte del vostro tempo alla comunità milanese come molti già fanno con grandi sacrifici ma con ottimi risultati nel sociale , senza alcun aiuto extra dalle istituzioni? Volete informarvi su ciò che accade sopra le nostre teste autonomamente, in alternativa ai media tradizionali, per avere finalmente un opinione autonoma, libera  da qualsiasi influenza "di parte" e poter confrontarsi per una decisione condivisa su qualsiasi questione attraverso gli strumenti partecipativi di Democrazia Diretta, già applicati da decenni in tantissime aree del mondo (Svizzera, Baviera, diversi Stati USA, ecc.)?
Vogliamo ancora una volta che Milano, con questa nuova idea, sia l'inizio di una "vera" e pacifica rivoluzione civica che possa avere riscontro anche per l'intera nazione?
Se la risposta è NO, scusate il disturbo e scegliete nuovamente la sirena a voi più gradita.
Se la risposta è SI e volete approfondire il progetto partecipativo scrivete a: federazionecittadinimilanesi@gmail.com
Grazie a tutti

Verso Comunali Milano 2016... cari Concittadini Milanesi... | e-participation ed eventi a Milano e sua area metropolitana: cittadini e amministratori assieme per una citta' partecipata

Calcolo TASI Completo per tutti gli immobili

Guida alla tassazione sugli immobili 2015 dopo l'arrivo della IUC, che si compone di IMU+TASI.
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TASI 2015: calcolo, novità e istruzioni


sabato 29 agosto 2015

Fiano-Majorino, la giunta si schiera Ma resta l’incognita del terzo uomo Bisconti e Tajani con l’assessore, Maran e Rozza per il deputato pd


di Maurizio Giannattasio
L’irritazione del sindaco Pisapia, il fastidio di alcuni assessori. L’uscita di Pierfrancesco Majorino, assessore di Palazzo Marino e candidato alle primarie del centrosinistra sul taglio degli aumenti agli abbonamenti Atm per gli anziani divide la squadra del sindaco. E allora è forse il caso di andare a vedere quali sono gli schieramenti o per meglio dire gli orientamenti all’interno dell’esecutivo tra i potenziali candidati alle primarie. Da una parte Majorino, dall’altra Emanuele Fiano, deputato e già capogruppo ds a Palazzo Marino. Un’avvertenza. La situazione è fluida e in divenire. C’è chi attende Mister X, chi pensa che nonostante le ripetute smentite sia possibile un ripensamento in extremis di Pisapia, chi si attiene all’attuale panorama delle candidature in campo e chi resta volutamente o per necessità fuori dai giochi. Ecco allora come si stanno orientando gli assessori anche se l’arrivo di un nuovo candidato potrebbe rimescolare le carte. A Majorino sono vicine l’assessore allo Sport, Chiara Bisconti e l’assessore al Lavoro, targata Sel, Cristina Tajani. Nessun endorsement pubblico ma i contatti sono stati frequenti e qualcuno prospetta anche un possibile incarico in caso di vittoria di Majorino: la poltrona di direttore generale del Comune per la Bisconti e quella di vicesindaco o di presidente di una partecipata per la Tajani.
La situazione però è più complicata, perché sia la Bisconti sia la Tajani sono molto legate politicamente a Lucia Castellano, ex assessore alla Casa di Palazzo Marino e ora capogruppo in Regione della Lista civica per Ambrosoli che non esclude una candidatura femminile per Palazzo Marino. Altro possibile sostenitore di Majorino è l’assessore all’Istruzione, Francesco Cappelli. Di sicuro dalla parte del candidato alle primarie c’è l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno. Tocca all’altro campo. Quello che vedrebbe di buon occhio la vittoria di Fiano alle primarie del centrosinistra. C’è l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, renziano convinto e autore della svolta della sharing economy per quanto riguarda la mobilità urbana. Simpatia per Fiano arriva anche dall’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza che ha in pancia la stragrande parte dei cantieri aperti in città. Un altro possibile sostenitore è l’assessore alla Sicurezza,il cattolico Marco Granelli.
Al di fuori della giunta, però in un ruolo chiave come quello di capo di gabinetto del sindaco Pisapia, c’è un altro potenziale simpatizzante del candidato Fiano: il renziano doc Maurizio Baruffi. Diversa la posizione di Gianni Confalonieri, commissario delegato Expo a cui non dispiacerebbe Giuseppe Sala o in alternativa Maurizio Martina.
C’è però chi si tiene fuori da questi giochi. A partire dal neo-vicesindaco, Francesca Balzani. La sua storia politica (alle primarie del Pd in Liguria ha sostenuto Sergio Cofferati) indicherebbe in lei una possibile sostenitrice di Majorino, uomo targato sinistra Pd, ma non è così. La Balzani non ha espresso preferenze. E c’è chi ritiene che proprio la Balzani, politica e tecnica assai stimata, possa essere un candidato sindaco con ottime chance. Resta per ora fuori dal campo Franco D’Alfonso, papà degli arancioni, che ha puntato tutte le carte sulla continuità amministrativa con il partito della Città e per altri motivi l’assessore alla Casa, Daniela Benelli. Troppo presto per dire quale sia l’orientamento del neo-assessore all’Urbanistica, Alessandro Balducci.
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martedì 11 agosto 2015

Consiglio Regionale Lombardia approva la riforma del sistema sociosanitario lombardo

Definitivo via libera in Consiglio regionale alla riforma della governance del sistema sociosanitario lombardo, approvata poco dopo le 22.30 con 46 voti a favore e 28 contrari. Si sono espressi a favore Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto; contrari PD, Patto Civico e M5Stelle.
“Nuovi utili da reinvestire in ambito sanitario e un sistema più moderno e aggiornato: il nuovo sistema socio-sanitario ha ora un riferimento normativo utile ad affrontare le sfide di una società che cambia, integrando ancora meglio e più direttamente l’ambito sanitario con il territorio e quindi con i suoi cittadini. La sanità lombarda si avvicina sempre di più alla persona, risponderà meglio alle esigenze dei pazienti e sarà ancora più orientata alla cura del malato e delle cronicità”. Così si è espresso il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, che ha aggiunto: “Questo provvedimento è il risultato di un lavoro enorme di Giunta e Consiglio, al quale hanno concorso costruttivamente tutti i gruppi consiliari. Ha vinto la politica buona, capace di dare vita al confronto, ma anche di trovare la sintesi. Il percorso è stato lungo e non sono mancate le difficoltà, ma è stato anche rispettoso del traguardo fissato di chiudere entro la pausa estiva”.
Riduzione sensibile dei costi, dimezzamento delle attuali ASL, aumento dei controlli, accesso più facile e veloce a visite ed esami, aumento della prevenzione. Sono solo alcuni degli elementi di novità che questa riforma introduce –spiegano i relatori Fabio Rizzi (Lega Nord) eAngelo Capelli (NCD)-. L'obiettivo è così quello di passare dalla semplice cura del paziente al "prendersi cura" con continuità del paziente, anche a domicilio, dando vita a una vera e propria rete territoriale diffusa e capillare. Non si tratta –aggiungono Rizzi e Capellidi una cancellazione della legge precedente, ma di una sua evoluzione per aggiornarla e adeguarla dopo 18 anni alle nuove esigenze della società di oggi. Nel far questo saranno mantenute e ulteriormente valorizzate le esperienze e le specificità professionali ospedaliere”.Regione Lombardia –ha detto in Aula il Presidente Roberto Maroniprevede di recuperare, con la riforma a regime, circa 300 milioni di euro, risorse che saranno poi reinvestite nel sistema sanitario a vantaggio degli stessi cittadini lombardi, in particolare per ridurre i ticket sanitari, le liste d’attesa e le rette delle Residenza Sanitarie per Anziani”.La legge prevede l’integrazione delle strutture della sanità con quelle del sociale, sia a livello regionale che territoriale, con l’obiettivo di adeguare il sistema lombardo alle nuove complessità emergenti come l’allungamento dell’aspettativa di vita e l’aumento della cronicità.
La riforma votata oggi definisce la nuova governance sociosanitaria lombarda e sarà seguita in autunno da un nuovo provvedimento legislativo, già approdato in Commissione e che interverrà in particolare su prevenzione, salute mentale, malattie rare, veterinaria e rapporti con le Università.
Un allegato parte integrante della riforma stessa definisce la strutturazione territoriale delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST).

I principali contenuti della riforma
Le ATS (Agenzie di tutela della salute) avranno funzioni di gestione, programmazione e controllo, oltre che di supervisione sulla continuità delle cure ai malati cronici e gravi. Spetteranno loro l’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie, la negoziazione e l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie. Ne vengono istituite 8 che sostituiscono le attuali 15 ASL: nascono pertanto le ATS Insubria (Varese e Como), Brianza (Monza e Lecco), Bergamo, Brescia, Pavia, Val Padana (Cremona e Mantova), Città Metropolitana (Milano e Lodi) e quella della Montagna (Sondrio, Valtellina e Valcamonica).
La legge istituisce inoltre 27 ASST (Aziende socio sanitarie territoriali): rispetto al documento approvato in Commissione Sanità, vengono aggiunte cinque nuove aziende socio sanitarie territoriali, Niguarda e Gaetano Pini a Milano, Spedali Civili a Brescia, Papa Giovanni XXIII a Bergamo e Crema. Accolto anche un emendamento inizialmente promosso dal Presidente Raffaele Cattaneo e poi condiviso anche da altri esponenti varesini che afferisce l’ospedale di Tradate alla ASST dei Sette Laghi spostandola da quella della Valle Olona (in maggioranza, voto contrario su questo emendamento è stato espresso da Luca Daniel Ferrazzi della Lista Maroni).
Alle ASST spetterà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e socio sanitarie: dovranno garantire le prestazioni e le cure territoriali in sinergia con gli ospedali che confluiranno nelle Aziende stesse. Ogni ASST avrà un direttore generale unico, ma al proprio interno sarà suddivisa in due strutture tra loro distinte che avranno gestione e bilanci separati: il Polo ospedaliero affidato a un direttore sanitario e la Rete territoriale affidata a un direttore sociosanitario. La Regione potrà comunque istituire nuove aziende ospedaliere, secondo i requisiti previsti dalla normativa nazionale vigente.
La riforma prevede anche la nascita di una Agenzia di vigilanza e controllo sull’erogazione delle prestazioni e delle cure sanitarie e sociosanitarie, che dovrà agire in collegamento con le singole ATS. L’Agenzia sarà costituita da un direttore nominato dal Presidente della Giunta regionale e da un Comitato di Direzione composto da 3 persone nominate su indicazione della Conferenza dei gruppi regionali di minoranza o estratte a sorte tra 10 nominativi, sempre di indicazione dei gruppi di minoranza.
Nel rispetto della legge Bassanini e delle facoltà in capo al Presidente della Giunta regionale, viene istituito l’Assessorato regionale unico al Welfare che comprende i precedenti assessorati alla Salute e alla Famiglia e Solidarietà sociale: saranno scorporate le deleghe al Volontariato e alle Pari opportunità.
A Milano troverà sede un grande polo pediatrico: il nuovo “Ospedale del Bambino” nasce dall’accorpamento di Buzzi, Sacco, Fatebenefratelli e Macedonio Melloni. Viene infine incentivata, anche attraverso una sostanziale semplificazione procedurale, la prenotazione online di visite ed esami, e viene incrementato di 40 unità il numero delle borse di studio destinate agli specializzandi lombardi. Introdotta anche l'abolizione graduale dei ticket in base al reddito fino a 32mila euro, già recepita in occasione dell’assestamento di bilancio approvato a fine luglio.

Le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari“Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali si prenderanno maggiormente cura del paziente, che grazie a questa nuova legge sarà accompagnato in tutte le fasi della guarigione –ha spiegato il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Romeo-.  Vi sarà inoltre un forte aumento dei controlli per prevenire nel futuro le problematiche che si sono verificate negli anni passati”. Mentre il Governo di  Roma si accanisce sulle Regioni virtuose praticando inaccettabili tagli orizzontali sulla sanità e trascurando l’ormai indifferibile applicazione dei costi standard, la Lombardia di Maroni risponde con la riforma più importante di questa legislatura –ha sottolineatoStefano Bruno Galli, capogruppo della Lista Maroni-. Si tratta di una riforma che perfeziona l’organizzazione virtuosa di un sistema sanitario all’avanguardia in Europa. È sulla sanità che si misura la virtuosità delle Regioni. E la sanità lombarda dimostra il tasso di virtuosità della nostra regione e la fondatezza delle nostre legittime aspirazioni di autonomia. Finora abbiamo parlato di appropriatezza del ricovero e delle cure: applicando il principio del  “prendersi cura” del malato, d’ora in poi parleremo di appropriatezza delle sue dimissioni, perché il vero profitto, in sanità, è la guarigione del malato”. "Finalmente la legge forse più importante di questa legislatura è diventate realtà –commenta il capogruppo di Forza Italia Claudio Pedrazzini-In particolare Forza Italia ha fortemente voluto la creazione dell’Ospedale del Bambino che vedrà riuniti i centri di eccellenza pediatrica milanese e grazie ai nostri contributi e al nostro lavoro tutti gli ospedali saranno coordinati direttamente con il territorio, onde evitare disparità di trattamento tra le varie realtà ospedaliere. La Lombardia e i lombardi avranno una sanità rinnovata, con servizi ancora più efficienti, più legati al territorio e meno costosi”.   “Si tratta di un altro passo avanti per difendere la libertà di scelta dei cittadini e migliorare ulteriormente l’eccellenza lombarda apportando notevoli risparmi al sistema di oltre 300 milioni –ha evidenziato il capogruppo di NCD Luca Del Gobbo-. Passiamo così dalla semplice "cura" all'innovativo concetto di "prendersi cura" dei pazienti, con un occhio di riguardo alle categorie più fragili. Questi i punti salienti della legge di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, per la cui stesura il Presidente Maroni ha svolto il ruolo di regista e il Nuovo Centrodestra ha fornito un contributo determinante”.Questa è l’evoluzione delle leggi 31 e 33 dell’allora Assessore regionale alla Sanità di Alleanza Nazionale Carlo Borsani, leggi del 1997 che ancora fanno da fondamenta alla riforma di oggi: è migliorativa e privilegia la trasparenza, lasciando i controlli all’opposizione –ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato-. Fin qui il nostro giudizio e il nostro voto sono favorevoli; per il giudizio complessivo aspettiamo di valutare la seconda parte del lavoro che faremo dopo l’estate. Con questa riforma diminuiamo le Asl,  aboliamo il ticket per due classi di reddito, diamo vita a un’unica centrale acquisti che porterà importanti risparmi e a un’agenzia di controllo indipendente di cui disporrà l’opposizione che garantirà la trasparenza. Un valido passo avanti è anche il Polo dei bambini, che risponderà in modo completo ai bisogni di bambini e ragazzi, creando anche un punto di riferimento per le famiglie. Rimane il dubbio dell’unione del Sacco, che dista 8 chilometri dal Buzzi e che è specializzato in patologie infettive ed emergenze epidemiologiche”.
“Questa riforma è una grande incompiuta, che non asseconda la grande ambizione, da cui era partita, di affrontare i mutamenti nella società
 –ha dichiarato il capogruppo del PD Enrico Brambilla, motivando il voto contrario del suo gruppo-. È una legge dimezzata perché affronta solo la governance, timida perché non porta a termine l’integrazione tra servizi sanitari e sociosanitari mantenendo la duplicazione tra ATS e ASST che impallerà il sistema, e, infine, senza copertura finanziaria, soprattutto sulle parti più innovative. Riconosciamo passi avanti – ha continuato Brambilla-, a cui abbiamo contribuito nell’ottica della riduzione del danno, come la riforma dei ticket, che saranno finalmente più equi, l’agenzia di controllo che sarà indipendente e più efficace, le nomine che saranno sottratte alla lottizzazione, e l’eliminazione della legge Daccò. Rimane il grosso problema dell’aggregazione degli ospedali, soprattutto per quel che riguarda la città metropolitana, che già a settembre dovrà affrontare gli esami di riparazione”.
“Come opposizione più di così non potevamo fare
 –ha commentato Umberto Ambrosoli del Patto Civico-. Con spirito costruttivo abbiamo preso parte al tavolo di lavoro. Abbiamo introdotto qualche miglioramento, primo fra tutti l’abolizione del ticket per le fasce deboli. Abbiamo ritirato 24 mila emendamenti. Ma non c’è stato nulla da fare: questo progetto di legge è una cosa nata storta, così storta che non si può raddrizzare! Al punto che la stessa maggioranza non la chiama più ‘riforma’ ma ‘evoluzione’!  Centinaia di audizioni, ma di tutte le proposte raccolte, non c’è traccia evidente nelle norme presentate. Ne è uscito fuori un testo confuso e opaco. E su molti punti cruciali, dalla natura delle Aziende ospedaliere, al Polo unico per l’Infanzia, al rapporto tra manager e territorio, bisognerà ritornare a discuterne a settembre. Peccato tutta questa fretta, si poteva fare meglio e con coerenza di visione: la vera cosa che purtroppo manca!”.
“Siamo riusciti a ottenere un'Agenzia dei Controllicon ruolo di controllo e verifica del sistema e dei flussi di dati e abbiamo costretto la maggioranza ad adottare il principio di stabilizzazione del personale sanitario precario
 –hanno detto Dario Violi e Paola Macchi del M5Stelle-. Sulle nomine dei manager, per valorizzare merito, professionalità e competenza, abbiamo ottenuto che le designazioni possano avvenire scegliendo da una shortlist stilata da una apposita Commissione indipendente. Rimane però un giudizio fortemente negativo sulla riforma, che purtroppo non scardina il sistema formigoniano e soprattutto il disequilibrio verso il privato che continuerà a essere finanziato. Con questo provvedimento, per l’ennesima volta in questi due anni, in Lombardia si scrive Maroni ma si legge Formigoni".
(biass)
 

martedì 4 agosto 2015

DEVE ANDARSENE!

Scritto dal Coordinamento Organizzato Condomini non Residenti

«L'Amministratore di Condominio , scoperto intrallazzatore deve andarsene»
[E' ormai opinione comune considerare l'amministratore di condominio quale intrallazzatore, corrotto e corruttore, furbastro, quando non anche ladro e approfittatore; in realtà, questa immagine negativa viene attribuita anche ai pochiAMMINISTRATORI ONESTIleggi tutto... ]
Un fatto segnalato:«L'amministratore in gran fretta comunica che sono stati deliberati lavori per euro 50,000 ma non la messa in sicurezza del balcone.»

«Il Condomino dell'ANNALISA:  non mi resta che chiamare i pompieri.»



sabato 1 agosto 2015

Orti didattici, sociali e urbani in Lombardia: via libera alla legge

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità  la legge che riconosce, promuove e finanzia gli orti didattici, sociali, urbani e collettivi.

The-Basics-Of-Planting-Vegetable-Gardens

Si tratta di un’iniziativa volta a sensibilizzare le persone ad un’alimentazione sana e naturale tramite la coltivazione locale di frutta e verdura da parte di cittadini interessati, o quelli con più tempo a disposizione, una fetta di popolazione che continua a crescere.
L’orto diviene così un’opportunità per imparare dalla natura la relazione fra le risorse ambientali, ed un’occasione per prendersi cura di meravigliosi meccanismi biologici viventi che restituiscono nei loro frutti ciò che hanno preso dalla terra.

Una relazione di equilibrio perfetto da cui c’è molto da imparare. Una pianta infatti restituisce nel suo frutto lo stato di salute della terra. Da un lato purifica e dall’altro nutre. Le risorse che usa per vivere, le trasforma e le restituisce grazie alla funzionalità del suo seme o frutto.

L’orto inoltre, può permettere a chi vive in aree urbane di riqualificare zone trasandate, portando colori, profumi e vita, creando un’occasione di socializzazione e sensibilizzazione per tutte le fasce di popolazione.

2015-07-03-8376Nella Proposta di Legge n.130 si identificano quattro tipologie di orto: didattico, sociale, urbano, collettivo. La prima tipologia sarà ubicata nelle scuole ed avrà fini educativi; la seconda si focalizzerà nelle zone periferiche delle città in terreni considerati agricoli; l’orto urbano si concentrerà nelle aree degradate dei centri cittadini al fine di migliorare anche la qualità estetica del vicinato; infine l’orto collettivo sarà gestito da associazioni per coloro che desiderano partecipare all’iniziativa, ma non dispongono di competenze tecniche.

I progetti approvati riceveranno una copertura del 50% delle spese sostenute con dei massimali di 300 e 600 euro a seconda della tipologia di orto, per particella di 25mq coltivata e dovranno prevedere l’utilizzo di tecniche di agricoltura sostenibile con particolare attenzione ai temi del risparmio idrico, del compostaggio, nonché l’utilizzo di sostanze biologiche per la cura delle piante e del terreno.

Per accedere ai contributi regionali i proponenti devono inviare i progetti alla Direzione Generale Agricoltura via web sul sito della Regione entro il 30 novembre di ogni anno. I progetti devono riguardare la valorizzazione, la condivisione e la diffusione di conoscenze in campo alimentare e agricolo. Lo scopo è quello di favorire famiglie ed enti che intendano produrre orti o coltivazioni in contesti urbani, salvaguardando dal degrado il verde urbano.

Il progetto ha l’obiettivo di offrire la possibilità di sperimentare l’autoproduzione di frutta e ortaggi sani e nutrienti permettendo alle famiglie di risparmiare oltre il 10% sulla spesa ortofrutticola, una possibilità importante, sempre secondo il DDL, se si considera che nell’ultimo anno 7 famiglie su 10 hanno dovuto ridurre i costi per quantità e qualità del cibo.

Se la preoccupazione è quella di offrire ad un maggior numero di cittadini possibile dei prodotti sani, è bene tenere presente che tutta la pianura padana, in modo particolare il triangolo con i vertici a Milano, Bologna e Venezia, “gode” di un livello di inquinamento atmosferico di PM10, PM2,5 e O3 fra i più alti in Europa secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Soltanto la Bulgaria, la Macedonia, e l’area di confine fra Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia presentano livelli di inquinanti uguali o superiori. Coltivare ortaggi vicino a strade ad alta percorrenza quindi può non essere la soluzione più sana, rispetto a zone agricole lontane da fonti dirette di inquinamento.  Meglio quindi effettuare un test sul terreno, prima di coltivarvi un orto cittadino.

vegetable-garden

Tornando al disegno di legge, l’articolo 8 prevede di stanziare un milione di euro per le spese inerenti alla progettazione e alle iniziative formative e due milioni di euro per l’acquisto di strutture, attrezzature, recinzioni. Stando alla ratio originale della legge, ovvero la sensibilizzazione delle persone ad una filiera corta e al rispetto dell’ambiente, sarebbe forse stato più coerente invertire le due cifre e destinare più fondi alle attività di progettazione biodinamiche o sinergiche e quelle di formazione anziché destinare più fondi alla costruzione di recinti.

La Regione Lombardia prevede la realizzazione di 10.000 orti che beneficerebbero di 300 euro ciascuno in media ed una sensibilizzazione per almeno 20.000 studenti sui temi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.

Auguri a tutti i futuri agricoltori, nella speranza che anche i sindaci e i consiglieri comunali e regionali, possano sensibilizzarsi, grazie alla partecipazione diretta agli orti cittadini, ed educarsi ad economie sostenibili, rispettose ed equilibrate nel tempo.
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