FONTE WEB
giovedì 25 gennaio 2024
NOTA-ESENZIONE BOLLO AUTO INVALIDI - NORMA IGNORATA
FONTE WEB
martedì 23 gennaio 2024
Nostalgia di un tempo che fu dei partiti?
lunedì 11 dicembre 2023
Punto e a capo: Italia bocciata sulla lotta ai cambiamenti climatici
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao LEONARDO CARMINE, |
Laterale, se non nessuno. Da quello che è emerso sembra che all'Italia di Giorgia Meloni manchi proprio della leadership. Nel suo intervento durante la COP28, la Premier ha dichiarato che il nostro Paese “sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione, e lo fa in modo pragmatico, cioè con un approccio tecnologicamente neutro, libero da inutili radicalismi.” Ha poi aggiunto: “Ciò che dobbiamo perseguire è una transizione ecologica, e non ideologica.” Purtroppo la pragmaticità di cui si vanta Meloni non è visibile alla prova dei fatti. Lo vediamo dai continui ritardi sull'esecuzione del PNRR, che mettono a rischio il più grande piano di investimenti per accelerare la transizione ambientale; dal voto contro al regolamento europeo che prevede lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel entro il 2035; dal voto contro la Nature restoration law di Bruxelles cioè la legge sul ripristino degli ecosistemi degradati; dalla scelta di Pichetto Fratin come Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. L'inadeguatezza del Ministro Fratin è ben visibile dall'immagine qui sotto. |
[Assemblea convocata dal Ministro Ahmed al Jaber - 10 dicembre 2023] |
Questa immagine viene dall'assemblea convocata da Al Jaber, Ministro dell'Industria degli Emirati Arabi Uniti, nonché Ceo della compagnia petrolifera Abu Dhabi National Oil Corporation, a cui mancava soltanto un Ministro dell'ambiente: quello italiano. Il Ministro Pichetto Fratin non ha partecipato per mancanza di conoscenza della lingua inglese e della materia di cui si discuteva (era presente la Viceministra Vannia Gava). Tutte queste inadeguatezze sono emerse anche nell'ultimo rapporto annuale di Germanwatch in collaborazione con Legambiente sulla performance climatica dei principali Paesi del Pianeta. l'Italia è infatti retrocessa dalla 29ª alla 44ª posizione. |
[Climate change performance index 2024 - Italia al 44esimo posto] |
A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA
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A lunedì prossimo,
Lia P.S. Se questa newsletter ti è piaciuta, vuoi consigliare a qualcuno di iscriversi, o hai cambiato indirizzo email e hai bisogno di re-iscriverti, ti lascio questo form per iscriversi. |
lunedì 4 dicembre 2023
Punto e a capo: a galleggiare in un mare di informazioni ci si perde
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sabato 10 giugno 2023
Lavori straordinari in condominio: la soluzione per non pagare
Ilaria Bucataio Che cosa succede quando vengono svolti dei lavori in condominio e, anche senza delibera, si decide di non pagare? Ci sono delle modalità che consentono comunque di essere in regola oppure va seguito un procedimento specifico? Vediamo insieme cosa dice la legge e qual è la modalità da seguire in una casistica simile.
I lavori
di condominio sono sempre una questione spinosa, sia per quanto riguarda
gli abitanti, sia per l’amministratore. Quando ci sono delle spese
straordinarie, ad esempio per interventi che non erano stati previsti in un
primo momento ma che poi si sono resi necessari, come è opportuno procedere?
Soprattutto per quanto riguarda il pagamento, quali sono le regole
da seguire?
Lavori di condominio straordinari: è
possibile non pagare?
Bisogna essere consapevoli del fatto che la legge
prevede un regolamento molto stringente per quello che riguarda
le spese straordinarie. Quando si tratta di ordinaria amministrazione,
infatti, l’amministratore può effettuare gli interventi che ritiene necessari,
avviandoli anche senza la delibera, mentre per quanto riguarda le spese straordinarie è molto
diverso.
Quando si
avviano lavori straordinari – a patto che non si tratti di un’emergenza
che costringe ad un immediato intervento per motivi gravi o di rischi
che devono comunque essere accertati e dichiarati – l’amministratore deve
obbligatoriamente chiamare l’assemblea di condominio e chiedere il consenso sui
lavori che devono essere effettuati.
Lavori non approvati: pagamento e delibera
Nel caso in
cui si ritenga necessario svolgere dei lavori straordinari, ci deve
essere una doppia delibera da parte dell’assemblea di condominio, una
per approvarli e una per costituire un fondo speciale previsto dal codice
civile.
Quando
l’amministratore svolga lavori straordinari senza chiedere il consenso, i
condomini possono opporsi al pagamento delle spese e chiedere il decreto
ingiuntivo. Come anticipato sopra, l’unica situazione in cui potrebbe essere
richiesto il pagamento della somma anche senza previa approvazione riguarda
lavori straordinari urgenti, in cui viene attestata la necessità e l’urgenza
dell’intervento.
lunedì 29 maggio 2023
Busta paga, ecco come leggerla: a luglio arriva il Bonus
A partire da luglio 2023, come previsto dalla Legge di Bilancio e dal decreto Lavoro appena approvato, sulle buste paga dei dipendenti arriverà uno sgravio contributivo predisposto dal datore di lavoro: un vero e proprio bonus in automatico, per cui i lavoratori non dovranno fare nulla. L’aumento diretto in busta paga spetta a tutti i lavoratori con stipendi sotto 1.923 e 2.692 euro mensili.
Ma come si legge esattamente la busta paga? In tanti
ce lo chiedete. Iniziamo col dire che la busta paga è il resoconto che viene
fornito ogni mese al lavoratore dal proprio datore di lavoro. Al suo interno sono
indicati l’importo complessivo della retribuzione che il
singolo contribuente riceve e tutte le specifiche del caso.
Lo scopo della busta paga è quello di certificare ufficialmente la retribuzione e tutte le ritenute,
che vengono effettuate dal datore di lavoro per nome e per conto del
dipendente.
Ma come deve essere letta la busta paga? Premettendo
che è un documento che il datore di lavoro deve emettere per legge e deve
contenere alcuni dati, la domanda che si pongono molti lavoratori è la seguente:
come devono essere indicate la retribuzione, le ritenute fiscali e quelle
previdenziali? Come faccio ad accorgermi se ci sono degli errori e chiederne la
correzione?
Riuscire a leggere e comprendere
correttamente la busta paga è importante, soprattutto nel momento in
cui ci domandiamo se la retribuzione mensile è corretta. Oppure, nel momento in
cui sorge un dubbio: le ritenute previdenziali ed assistenziali sono state
applicate correttamente?
La busta paga, in altre parole, esprime i rapporti economici e monetari che un singolo
contribuente intrattiene con:
- il
proprio datore di lavoro, per quanto
riguarda la retribuzione periodica;
- l’Agenzia delle Entrate, per tutto ciò che è
connesso al pagamento delle tasse;
- gli enti previdenziali ed assistenziali, per le
trattenute Inail ed Inps.
Busta paga, una perfetta sconosciuta
Definita anche come prospetto paga o cedolino, la busta paga è a tutti gli effetti un documento ufficiale. A rilasciarlo è il datore di
lavoro, che deve consegnarlo ad ogni dipendente. La busta paga ha un obiettivo
ben preciso: provvede a riepilogare la retribuzione di un determinato
soggetto. Riporta, inoltre, le ritenute previdenziali e quelle
fiscali che ha subito nel periodo di riferimento. Vengono inoltre riportati
tutti gli aspetti contabili che permettono di passare dalla retribuzione lorda
a quella netta.
All’interno della busta paga devono essere riportati
alcuni elementi ben precisi, che devono essere riportati obbligatoriamente. Tra
questi rientrano:
- i dati completi del lavoratore: nome, cognome,
codice fiscale e tutti i dati anagrafici completi;
- l’inquadramento;
- il livello contrattuale;
- la data di assunzione;
- l’eventuale data di fine rapporto di lavoro;
- le posizioni Inail e Inps;
- i dati relativi all’autorizzazione Inail;
- elementi
fissi e continuativi della retribuzione, come possono essere ad esempio, la paga base, l’indennità di
contingenza ed eventualmente il superminimo;
- scatti
di anzianità di servizio;
- indennità
spettanti secondo il CCNL;
- somme a
titolo di rimborso spese;
- le trattenute effettuate: Irpef, contributi,
addizionali regionali e comunali;
- le detrazioni fiscali;
- prestazioni
ricevute da enti e istituti previdenziali (indennità di malattia ad
esempio).
- lavoro
straordinario.
Perché la busta paga è necessaria
A cosa serve, fondamentalmente, la busta paga? Questo
documento serve a determinare la retribuzione che spetta ad
un singolo dipendente in relazione ad un determinato periodo.
La busta paga viene consegnata perché un determinato contribuente ha prestato
la propria attività ad un datore di lavoro.
Quello che abbiamo visto, sicuramente, costituisce l’aspetto essenziale del documento. La busta
paga, comunque, assolve anche ad altre funzioni, tra le quali ci sono:
- rivendicare
eventuali differenze nell’applicazione del CCNL e del Contratto
Integrativo Provinciale, oltre ad eventuali accordi sindacali;
- intraprendere
eventuali azioni legali nei confronti dell’azienda, nel caso in cui questa
dovesse fallire;
- è un
elemento propedeutico per quanti avessero la necessità di sottoscrivere un
mutuo.
Come deve essere letta
Per rendere leggermente più agevole la lettura della
busta paga, possiamo affermare che è suddivisa in tre parti: Testa e Corpo.
Nella Testa devono
essere riportate obbligatoriamente le seguenti informazioni:
- i dati
della ditta per la quale si lavora. Ci sono i dati anagrafici, la
posizione Inps e la posizione Inail, che si riferiscono alla società;
- sono
riportati anche i dati del lavoratore. In questo caso vengono indicati il
rapporto di lavoro; il mese di retribuzione; la data di assunzione; il
contratto di Lavoro; il livello (qualifica); la sede di lavoro; gli
- elementi
del trattamento salariale e le modalità di pagamento della retribuzione.
Nel Corpo della
busta paga transitano le voci relative alla retribuzione. Le voci economiche
vengono suddivise in questo modo:
- elementi
fissi della retribuzione;
- parte
variabile;
- trattenute
fiscali;
- trattenute
previdenziali;
Da approfondire, a questo punto, è la voce relativa
alla retribuzione, che a sua volta si divide in tre parti:
- diretta. Questa voce è quella relativa all’effettiva
prestazione del lavoro e viene stabilità dal contratto collettivo. L’importo
viene erogato su base mensile. Al suo interno sono contenuti: paga base,
contingenza (pregressa o conglobata), scatti di anzianità, terzi elementi
ove richiesti, premi aziendali fissi;
- indiretta. Questa è la retribuzione che spetta al
lavoratore nel momento in cui si vengono a verificare determinati eventi
ed è figlia di determinati istituti contrattuali (come ad esempio sono la
tredicesima, la quattordicesima e le ferie);
- differita. Sono particolari emolumenti che, pur maturando
nel corso del tempo, vengono erogati in particolari momenti, come ad
esempio il Trattamento di Fine Rapporto o la tredicesima.
Reddito netto: come viene calcolato
Sostanzialmente il reddito netto in
busta paga costituisce l’importo che il lavoratore
riceve periodicamente, a fronte della propria prestazione
lavorativa. Il reddito netto viene calcolato partendo da uno stipendio lordo,
che è, in estrema sintesi, l’importo che viene pattuito con il datore di lavoro
per la prestazione lavorativa. A questo stipendio lordo devono essere applicate
le detrazioni fiscali e previdenziali, che sono previste dalla legge.
Per sapere quale sia il reddito netto è necessario,
quindi, sapere quale sia lo stipendio lordo mensile. Questo importo include
il salario base, eventuali premi o commissioni e qualsiasi altro emolumento che è
previsto direttamente dal contratto di lavoro.
Da questo importo devono essere detratte le eventuali trattenute fiscali e previdenziali obbligatorie,
come ad esempio l’Irpef, la contribuzione previdenziale a carico del lavoratore
e quella a carico dell’azienda. E qualsiasi altra trattenuta prevista dalla
legge. Il risultato che si ottiene è il reddito netto in busta paga.
Ecco sinteticamente le voci che costituiscono lo
stipendio lordo:
- retribuzione
lorda (R.L.)
- contributi
previdenziali (normalmente 9,19% di R.L.)
- imponibile
Fiscale
- trattenute
Irpef al netto delle detrazioni fiscali
- salario
netto da trattenute
- eventuali
bonus
salario netto percepito in busta paga
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