giovedì 15 gennaio 2015

Tasse: aumentano le addizionali Irpef sui redditi. Ecco dove e di quanto


 Fino ad ora sono solo 5 i Governatori che hanno modificato le addizionali regionali Irpef. A esclusione della Lombardia, gli aumenti interesseranno i contribuenti con redditi medio alti. In linea generale, gli incrementi di imposta scatteranno per i redditi superiori ai 40.000 euro. Vediamo di quanto e dove grazie ai numeri del centro studi della CGIA di Mestre.

Vedi anche:

Inps, conti in rosso. E lo Stato li ripiana con le tasse degli italiani

> Nuova anagrafe digitale, nazionale e con indirizzo di posta certificata.Al via il progetto


> Semplificazioni per i contribuenti: ecco le novità nel decreto

> Modello 730 e precompilato: tutte le novità nella dichiarazione dei redditi 2015


GLI AUMENTI - Se in Abruzzo il rincaro sarà di 38 euro e varrà per quasi tutti i livelli di reddito, in Emilia Romagna, dove i redditi sino a 39.000 euro addirittura ci guadagnano, a partire dai 40.000 euro si registrerà un leggero aggravio pari a 2 euro, per arrivare a sfiorare i 1.500 euro di tasse in più per i redditi da 300.000 euro. Anche in Liguria i contribuenti con più di 40.000 euro si troveranno un aumento di 5 euro, fino a toccare i 1.560 euro in più per i più ricchi. In Piemonte, invece, l’incremento delle aliquote comporterà un inasprimento della tassazione molto significativo. Se per i redditi oltre i 40.000 euro si pagherà 53 euro in più, per i redditi superiori si arriverà a pagare oltre 2.500 euro per la soglia dei 300.000 euro. Solo i lombardi possono ritenersi soddisfatti: fino ai 100.000 euro di reddito non si avvertirà alcuna differenza rispetto l’anno scorso: i contribuenti con un reddito oltre i 150.000 euro pagheranno 5 euro in più, per arrivare a un aumento di 20 euro per i redditi da 300.000 euro.
 

REGIONE
REDDITO
RINCARO
Abruzzo
Tutti
38 euro
Emilia Romagna
da 40.000 in su
2 euro
Liguria
da 40.000 in su
5 euro
Piemonte
da 40.000 in su
53 euro
Lombardia
fino a 100.000 euro
Invariato


IL TAGLIO DEI TRASFERIMENTI -
"Al netto degli obblighi di legge che hanno imposto ad alcuni Governatori la modifica delle aliquote e anche degli scaglioni di reddito dell’addizionale regionale Irpef – segnala il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – l’inasprimento dell’imposizione è legato anche al taglio dei trasferimenti deciso con l’ultima legge di Stabilità. Nel 2015, infatti, le Regioni a statuto ordinario subiranno una riduzione delle risorse erogate dallo Stato centrale di 3,5 miliardi di euro che, in parte, sarà compensata dall’aumento delle tasse locali".

 Nonostante siano solo 5 le Regioni interessate da questo monitoraggio, il campione è comunque molto significativo. Il numero dei contribuenti Irpef presenti in questi 5 territori è pari al 41,4 per cento del totale nazionale.
L’anno di riferimento, segnala la CGIA, è quello di competenza: pertanto, il pagamento effettivo avverrà l’anno successivo: nello specifico, l’importo delle addizionali regionali del 2014 verrà versato nel 2015 e quello di competenza per l’anno in corso nel 2016.

Alcune Regioni sono state obbligate per legge a rivedere le aliquote . Per differenziare le aliquote delle addizionali, dal 2015 i Governatori hanno l’obbligo di fare riferimento ai medesimi scaglioni di reddito Irpef. Di conseguenza, l’Emilia Romagna, la Liguria e la Lombardia hanno dovuto modificare il meccanismo di differenziazione vigente sino al 2014.

Nessun commento:

Posta un commento