I pensionati che si sono ritirati dal lavoro anticipatamente nel 2013 e
2014, a partire dal prossimo mese di agosto avranno un assegno
più sostanzioso, perché sparisce il tagliodell’1 o 2% applicato
dalla Riforma Fornero per ogni anno di anticipo rispetto
ai 62 anni di età: è stata la Legge di Stabilità 2015 (legge 208/2015)
ad eliminare le penalizzazione, mentre e la manovra 2016 ha previsto la retroattività del
correttivo. L’INPS ha quindi iniziato a ricostruire le pensioni e
con i cedolini di agosto arriveranno i primiaumenti sull’assegno.
Secondo le stime di calcolo, eliminando il taglio finora applicato, gli
assegni si alzano del10-15%. Favoriti coloro che si sono ritirati prima
e che avevano quindi subito una maggior decurtazione (taglio dell”1% per
ogni anno di anticipo).
La Legge di Stabilità 2015 aveva eliminato la penalizzazione, provocando
però uno svantaggio per coloro che avevano già utilizzato lo strumento. La
manovra 2016 ha reso quindi retroattiva l’abolizione del taglio, di conseguenza
ora anche coloro che lo avevano subito negli anni scorsi vengono risarciti.
Il provvedimento interessa circa 28.000 pensionati, di cui
23.000 donne e 4.000 uomini, che hanno ottenuto la pensione anticipata tra
il 2013 e il 2014. La netta maggioranza della componente femminile è riconducibile
al meccanismo che prevede un anno in meno di contributi (41
anni e sei mesi, contro i 42 anni e sei mesi degli uomini), per cui già a metà
2013 le lavoratrici hanno maturato i requisiti per agganciare la pensione
anticipata
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