lunedì 31 ottobre 2016

Terremoto oggi domenica 30 ottobre 2016 Norcia e Milano


Terremoto oggi domenica 30 ottobre 2016 Norcia e Milano

Sui social molti milanesi hanno scritto di avere avvertito la scossa, anche per "lunghi minuti"

Terremoto oggi domenica 30 ottobre 2016 Norcia e Milano
Forte scossa di terremoto con epicentro a Castelsantangelo sul Nera (Macerata) alle 7.40 di mattina di domenica 30 ottobre. Il sito dell'Ingv, che monitora tutti i terremoti in Italia, segnala una magnitudo di 6.5 e una profondita di 10 chilometri.
Le prime notizie parlano di diversi crolli, tra cui la cattedrale di Norcia, a pochi chilometri dall'epicentro. Gravissimi danni nei paesi di Arquata del Tronto e Ussita, che secondo le prime informazioni sarebbero quasi completamente distrutti.
Anche a Milano diverse persone hanno sentito la scossa, come era accaduto anche qualche giorno fa. (Qui la mappa del rischio sismico a Milano). Sui social numerosi messaggi di persone che affermano di averla percepita, anche "per lunghi minuti".


FONTE http://www.milanotoday.it/cronaca/terremoto-oggi-30-ottobre.html

Alcune foto pervenute alla Voce dei Senior

°Mansarda in corso di costruzione a Milano Municipio 3

Atrio di un condominio a Milano Municipio 3


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giovedì 20 ottobre 2016

I sindacati del Servizio sanitario pronti allo sciopero entro metà novembre

<Lo IUniScuoLa condivide lo stato di agitazione e l'annuncio di  uno sciopero nazionale entro la metà del prossimo novembre se sulle questioni sollevate non arriveranno risposte convincenti da parte del Governo.>


"Che non ci sia stato il temuto “taglio” di un miliardo dei fondi destinati alla sanità pubblica è certamente una buona notizia. Ma sui finanziamenti per rinnovare i contratti, le assunzioni e le stabilizzazioni del personale non ci siamo. Questa, in sintesi, la posizione dell'Intersindacale che riunisce larga parte delle organizzazioni di medici, veterinari e dirigenti sanitari del Ssn.
Nell'incontro con i media di mercoledì 19 ottobre, pertanto, i sindacati hanno confermato lo stato di agitazione e si sono dichiarati pronti a proclamare uno sciopero nazionale entro la metà del prossimo novembre se sulle questioni sollevate non arriveranno risposte convincenti da parte del Governo.
Secondo i sindacati, i 150 milioni stanziati dalla manovra per le assunzioni di 3 mila medici e 4 mila infermieri non incide sul blocco del turn over. Stando ai loro calcoli, piuttosto, il Servizio sanitario pubblico avrebbe bisogno di assumere almeno 12 mila medici solo per compensare i pensionamenti del triennio 2012-2014 e per applicare la direttiva dell'Unione europea sull’orario di lavoro. Senza contare, però, che nel triennio 2017-2020 andranno in pensione almeno altri 20 mila medici. Quanto ai precari da stabilizzare i sindacati sostengono che siano almeno 13.500, mentre sul finanziamento dei nuovi contratti (1,9 miliardi per tutta la Pubblica amministrazione) stimano che ai medici andranno in media 115 euro mensili lordi a testa: una cifra giudicata «insoddisfacente».
L'Intersindacale ha quindi illustrato le proprie proposte/richieste: implementare le risorse disponibili per un finanziamento del triennio contrattuale «coerente con il valore e la funzione sociale del nostro lavoro»; prevedere, anche per la sanità pubblica, la defiscalizzazione del salario di produttività; estendere al settore pubblico le agevolazioni del cosiddetto “welfare aziendale”; recuperare i tagli lineari ai fondi contrattuali; ristabilire i meccanismi contrattuali; accelerare la stabilizzazione dei precari e l’aumento dell’occupazione giovanile"




FONTE  HealthDesk




mercoledì 19 ottobre 2016

Happy Age e Happy Ageing, insieme per fare dell’Italia la migliore meta turistica Senior


Promuovere il valore del tempo degli italiani over 65 rendendoli consapevoli delle bellezze culturali e paesaggistiche del Belpaese. È questo lo scopo dell’accordo siglato tra l'Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo Happy Ageing e il tour operator specializzato nel turismo d'argento Happy Age. 
Stando ai dati forniti da Eurostat, la sola Unione Europea conta attualmente più di 128 milioni di cittadini di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, pari a circa il 25 per cento della popolazione totale. In Italia i cittadini over 60 sono circa 16 milioni, con tendenza in crescita.
Ma non solo: i “nonni” d’Europa sono oggi sempre più social e digitali. Secondo un recente studio dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, in Italia ben l’86 per cento (pari a ca. 4 milioni) degli over 50 utilizza assiduamente i social network, con una particolare predilezione (88% del totale) per facebook. Nessuno più si rivede negli stereotipi della terza età. 
Happy Age ed HappyAgeing lavoreranno quindi congiuntamente allo sviluppo di progetti ed iniziative per fare dell'Italia “la migliore destinazione per i Senior” in Europa, giocando la carta della cultura, della buona tavola, dei servizi alla persona e di un territorio unico al mondo.

Leggi Happy Age e Happy Ageing, insieme per fare dell’Italia la migliore meta turistica Senior

venerdì 14 ottobre 2016

Malattie reumatiche: gli italiani convinti che dipendano da freddo e umidità



Riguardano solo gli anziani, dipendono dal clima, provocano dolori che vanno e vengono insieme alle stagioni. Come ci si cura? Basta evitare gli sforzi. Da un’indagine condotta dall’Osservatorio Apmar in Italia le patologie reumatiche sono ancora sconosciute e sottovalutate

redazione HealthDesk,


Il capitolo sulle malattie reumatiche devono averlo saltato in tanti. Così il al “test” di verifica delle competenze, i 4.500 italiani tra i 20 e i 65 anni coinvolti nell’indagine dall’Osservatorio Apmar (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) vengono per lo più bocciati.
La maggior parte degli intervistati (56%) associa erroneamente le malattie reumatiche principalmente a mal di schiena, come lombalgia (56%) e sciatalgia (52%), pensa che insorgano solo nella terza età (34%) e che siano dovute soprattutto a fattori ambientali come freddo e umidità (32%).
Il 23 per cento degli italiani ritiene poi che si possano sempre prevenire e che per curarle, oltre ai farmaci appositi (26%), possa essere sufficiente fare attenzione all’alimentazione (13%) e agli sforzi fisici (21%).
La ricerca è stata effettuata con questionari in rete con metodologia Web Opinion Analysis e presentata in occasione del convegno “Malattie reumatiche, Apmar e le sfide di domani”.
Quante tipologie di malattie reumatiche esistono?
Per un italiano su 3 (33%) sono tra dieci e venti quando in realtà superano le 150, risposta corretta data da appena il 5 per cento dei soggetti monitorati.
Ma a che età possono colpire?
Per il 34 per cento degli italiani possono insorgere solo in età avanzata mentre solo il 21 per cento ritiene correttamente che non ci sia un’età specifica perché colpiscano.
«Una delle concezioni del tutto falsa - spiega Luigi Sinigaglia, reumatologo all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano - è che le malattie reumatiche colpiscano solo gli anziani. Esistono certamente malattie che hanno una maggior prevalenza nei soggetti anziani, ma la maggior parte colpiscono soggetti giovani, in piena attività lavorativa. Ne sono un esempio l’artrite reumatoide e le spondiloartriti che di solito iniziano in giovane età, così come le malattie sistemiche del connettivo che sono più tipiche della donna in età fertile. Alcune malattie invece, a volte gravissime, possono colpire persino i bambini».
A cosa sono dovute le malattie reumatiche?
Ben un italiano su 3 (32%) è convinto che siano legate ai fattori ambientali, come freddo e umidità. Il 21 per cento degli italiani pensa poi che si trasmettano col patrimonio genetico mentre un quarto dei soggetti monitorati (25%) pensa che dipendano principalmente dalla vecchiaia.
Si possono prevenire?
Anche in questo caso la maggior parte degli italiani dimostra diverse lacune. Il 23 per cento infatti ritiene che queste patologie siano sempre scongiurabili, il  15 per cento pensa che la prevenzione possa esserci solo per alcune malattie mentre il 14 percento crede che si possano prevenire ma non sempre. Appena il 23 per cento risponde correttamente dicendo non si possono mai prevenire.
Quali effetti possono produrre?
Per il 29 per cento degli italiani possono produrre quei “classici dolori che vanno e vengono col cambio di stagione” mentre per un quarto dei soggetti coinvolti nello studio (24%) possono portare a perdita di autonomia funzionale. Il 23 per cento ritiene poi che possano nel tempo concorrere a peggiore la qualità della vita mentre il 13% pensa che possano portare a disabilità.
Quali parti del corpo possono principalmente colpire? 
Il 52 per cento degli italiani indica nella schiena la zona più a rischio. Seguono poi le gambe (47%), le braccia (38%), le ossa (36%), i muscoli (33%), il collo (31%) e infine organi e muscoli vari (22%).
Tra i sintomi con cui si manifestano, invece, gli italiani indicano dolori e indolenzimento (23%), rossore alle articolazioni (16%), sensazione di calore (15%), debolezza (14%), movimenti difficoltosi (11%).
Come si possono curare le malattie reumatiche?
Un quarto degli italiani (26%) ritiene che si possano curare attraverso farmaci specifici. Il 21 per cento pensa invece che sia sufficiente evitare gli sforzi. C’è poi chi ritiene che possa bastare fare attenzione semplicemente all’alimentazione (18%), chi reputa che occorra fare più attività fisica (13%) e chi, infine, ritiene che non si possano affatto curare (17%).
«Per la persona affetta da malattie reumatiche una buona informazione rappresenta uno degli aspetti più importanti del successo terapeutico – afferma Antonella Celano, presidente di Apmar –  Ma non dimentichiamo il grande impatto sociale che le malattie reumatiche hanno anche dal punto di vista economico: è ancora troppo alto l’onere che ne deriva per il singolo cittadino e per lo Stato, sia per i costi diretti sanitari e non sanitari (ricoveri ospedalieri, indagini diagnostiche, farmaci, riabilitazione, terapia termale; assistenza domiciliare al paziente, ecc.) sia per i costi indiretti (giornate di lavoro perse, invalidità, ecc.) che sono circa il doppio di quelli diretti».
Come dimostrato dalla Società Italiana di Reumatologia (Sir) circa il 50 per cento dei pazienti con malattie reumatiche muscolo-scheletriche croniche manifesta disabilità e otto persone su dieci sono costrette a convivere col dolore cronico, il che si traduce in oltre 22 milioni di giornate di lavoro perse ogni anno che corrispondono a un calo di produttività di 2 miliardi e 800 milioni di euro.  E in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche, Apmar lancia un appello: «lo Stato deve investire risorse per dare dignità e diritti alle persone con malattie reumatologiche».

giovedì 13 ottobre 2016

Erogazione di contributi a istituzioni private sociali ed enti pubblici per attività da realizzare entro il 2016

<Attività di valorizzazione delle politiche sociali, attività sportive e centri socio ricreativi anziani: il Municipio3 intende contribuire e sostenere iniziative rivolte alle start giovanili, femminili e ai cittadini che hanno perso il lavoro, a promuovere le attività a sostegno della fascia di popolazione anziana ancora in grado di lavorare e dei cittadini in difficoltà economica o in uno stato di solitudine, a sostenere le persone diversamente abili, a facilitare interventi diretti a sostenere e attivare progetti culturali aggregativi nei quartieri periferici e negli alloggi popolari, a sviluppare azioni positive e di coesione sociale per prevenire fenomeni di illegalità, a incrementare le attività a tutela  della salute  dei cittadini,a promuovere e sostenere l'attività sportiva di base e dello sport diffuso sul territorio.>

<Le risorse messe a disposizione per tale ambito di attività sono pari a € 20.000>


lunedì 10 ottobre 2016

Riforma Pensioni, i soldi ci sono




L'Italia spende troppo in pensioni secondo l'OCSE ma il Governo conferma le risorse per la Riforma in arrivo e la UIL calcola al ribasso l'impatto sul PIL della spesa previdenziale: numeri e dibattito.

Il potenziamento della flessibilità in uscita (pensione anticipata) è fra i punti forti della Riforma Pensioni che il governo prepara per la prossima Legge di Stabilità, attesa per metà ottobre. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini, intervistato da Avvenire, precisa che i costi dell’APE, anticipo pensionistico per ritirarsi a 63 anni:


«saranno più bassi di quelli che si dicono, ma è presto per fare numeri».


Nannicini ricorda che ci saranno anche:


«l’APE sociale, dove lo Stato si farà carico di garantire un reddito-ponte minimo per chi vi accede in stato di bisogno, e l’APE aziendale, dove saranno il datore di lavoro o un fondo bilaterale a farsi carico dei costi».




Il governo reputa dunque di poter allentare le strette maglie della Riforma Pensioni Fornero, eppure l’OCSE valuta negativamente la sostenibilità del nostro sistema previdenziale.
La spesa in Italia per le pensioni è la più alta dei paesi OCSE, quella pubblica tra le più elevate al mondo e per numero di Neet (giovani che non studiano né lavorano) siamo secondi in Europa dopo la Turchia, anche per l’innalzamento dell’età pensionabile.


Sono i dati del report OCSE “Uno sguardo sulla società 2016” che, tra le altre cose, traccia il quadro del nostro sistema previdenziale lanciando un monito sulla sua scarsa sostenibilità, pur apprezzando gli sforzi compiuti con le ultime pesanti riforme volte a renderlo meno costoso per le casse dello Stato, grazie al sistema contributivo e all’inasprimento dei requisiti di accesso alla pensione.




La spesa totale italiana per i servizi pubblici arriva al 29% del PIL, nettamente sopra la media OCSE (22%); il quarto livello più alto del mondo dopo Francia, Finlandia e Belgio. I dati OCSE vengono criticati dalla UIL, secondo cui:


«l’OCSE continua a dare una rappresentazione completamente errata della spesa pensionistica italiana»




Nel 16% del PIL attribuito dall’OCSE alla spesa pensionistica:


«sono ricomprese tutta la spesa assistenziale, 53 miliardi, il TFR, che è salario differito, e numerose altre voci che non hanno niente a che vedere con la previdenza».


La spesa pura per pensioni, in Italia, come più volte dimostrato dalla UIL, è del 10,15%, quindi sotto la media europea.




Se l’età pensionabile alta rende il sistema più sostenibile sul lungo periodo, l’eccessivo irrigidimento s questo fronte ha come effetto, secondo il report, l’aumento dei Neet (Not in employment, education or training). Fenomeno a cui il report dedica un focus specifico, con dati allarmanti: a livello internazionale, i Neet rappresentano il 15% della popolazione giovanile, in termini assoluti sono circa 40 milioni, e in due casi su tre non cercano attivamente lavoro. Il reddito lordo che avrebbero prodotto lavorando è calcolato fra i 360 e i 600 miliardi di dollari, che significa una percentuale compresa fra lo 0,9 e l’1,5% del pil dell’area OCSE.


L’incertezza legata al lavoro e al reddito, prosegue l’analisi OCSE, può impedire ai giovani di raggiungere altre tappe caratterizzanti dell’età adulta, esponendoli ad uno stato di disillusione e scoraggiamento. A lungo termine, tale incertezza può anche avere gravi effetti sulla salute, la natalità e la criminalità, e, da ultimo, può compromettere la coesione sociale». In Italia, i Neet sono il 27% dei giovani (più di uno su quattro), al secondo posto dopo la Turchia.


Fonte: OCSE



venerdì 7 ottobre 2016

Il Comune di Milano aderisce al protocollo sulla qualità dell’aria

SENIOR IN PIAZZA::<NO NO NO Scarico fumi a parete >
Approvata oggi in Giunta la delibera. Granelli: “Riduzione degli inquinanti obiettivo primario. Al bando FAP del Comune già 123 adesioni per 245 veicoli”
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Milano, 7 ottobre 2016 – Il Comune di Milano aderisce al “Protocollo di collaborazione per l’attuazione di misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria ed il contrasto all’inquinamento”.
Il documento, promosso da Regione Lombardia e ANCI Lombardia, con l’adesione di Arpa, Città Metropolitana e i principali Comuni capoluogo è rivolto a tutti i Comuni lombardi e reca le misure straordinarie che potranno essere attivate in maniera omogenea a partire dal prossimo 15 ottobre. Resterà in vigore fino al 15 aprile 2017.
Le misure
Il Protocollo distingue le misure in 1° e 2° livello.
Le misure di 1° livello si attiveranno dopo il superamento, per 7 giorni consecutivi, del limite giornaliero di PM10 di 50 μg/m³ ed entreranno in vigore effettivamente dal giorno successivo all’acquisizione ufficiale del dato regionale (quindi al 9° giorno).
In particolare, è previsto lo stop ai veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi dalle ore 7:30 alle ore 19:30. Le autovetture private Euro 3 diesel non potranno circolare in ambito urbano dalle ore 9:00 alle ore 17:00, mentre i veicoli commerciali Euro 3 diesel saranno bloccati dalle 7:30 alle 9:30.
Viene introdotto il limite a 19° C (con tolleranza di 2° C) per le temperature medie nelle abitazioni e negli esercizi commerciali; non potranno essere utilizzati impianti domestici alimentati a biomassa legnosa al di sotto della classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale individuata da Regione Lombardia; è vietata ogni tipologia di combustione all’aperto.
Le misure di 2° livello si aggiungeranno a quelle già attivate nel momento in cui verrà superato per 7 giorni consecutivi il limite giornaliero di PM10 di 70 μg/m³.
Le auto private Euro 3 diesel resteranno ferme tutti i giorni dalle ore 7:30 alle ore 19:30 mentre i veicoli commerciali non potranno circolare dalle ore 7:30 alle ore 9:30 e dalle ore 18:00 alle ore 19:30
.
<NO NO NO Scarico fumi a parete >

Per il riscaldamento domestico potranno essere utilizzati impianti alimentati a biomassa legnosa non inferiori alla classe 4 stelle in base alla classificazione ambientale individuata da Regione Lombardia. 
Dopo il superamento dei limiti di PM 10 per almeno 5 giorni consecutivi, in caso di condizioni metereologiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti per i successivi 3 giorni, le misure potranno essere attivate già a partire dal settimo giorno. Viceversa, dopo 7 giorni di superamento e in previsione di condizioni meteo favorevoli alla dispersione degli inquinanti per i due giorni successivi, le misure potranno non essere attivate.
La sospensione dei provvedimenti si attuerà comunque dopo due giorni consecutivi sotto i rispettivi limiti di 50 μg/m³ e 70 μg/m³, con acquisizione del rilevamento ufficiale il terzo giorno e conseguente efficacia il quarto.
L’impegno dei firmatari
I firmatari del Protocollo, ciascuno nel proprio ruolo e nel rispetto delle singole competenze, si impegnano a darne attuazione con l’obiettivo primario di tutelare la salute dei cittadini e proteggere l’ambiente attraverso la riduzione delle emissioni inquinanti. In questo senso sarà fondamentale la diffusione delle misure ai diversi Comuni in un’ottica di continuità territoriale che consenta di evitarne l’applicazione ‘a macchia di leopardo’. 
“Ridurre le emissioni inquinanti – afferma l’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli – vuol dire proteggere la salute dei cittadini e tutelare l’ambiente. Un obiettivo primario a cui devono collaborare le istituzioni, mettendo in campo tutti i provvedimenti necessari, e i cittadini, facendosi parte attiva nelle buone pratiche quotidiane. Il Comune di Milano sta già lavorando a misure strutturali di lungo termine, come lo stanziamento di fondi per l’acquisto e l’installazione di filtri antiparticolato sui diesel destinati al trasporto merci. Un’iniziativa che siamo pronti a replicare trovando ulteriori fondi e che speriamo trovi un seguito anche in Regione Lombardia con il reperimento delle risorse necessarie”.
Il bando per i Fap, aperto l’8 settembre scorso con contributi per circa 1 milione di euro a diverse categorie di veicoli adibiti al trasporto merci, ha già ricevuto 123 domande, per un totale di 245 veicoli, confermandosi una misura utile e condivisa positivamente dagli stessi proprietari dei mezzi.

Il Comune di Milano aderisce al protocollo sulla qualità dell’aria

giovedì 6 ottobre 2016

Filippo Mele Blog: POLICORO. PER “NONNO PASQUALE” CANDELINE A QUOTA 1...

CAMMINARE A PIEDI È IL SUO ELISIR DI LUNGA VITA
Il sindaco Leone e nonno Pasquale
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.10.16
POLICORO – “Se prima nei libri di medicina interna si scriveva che l'elisir della longevità si trovava a Capri da oggi bisognerà aggiungere che per vivere a lungo a bene ci sono anche Policoro ed il Metapontino”. Lo ha detto il sindaco Rocco Leone dopo aver festeggiato i 105 anni raggiunti dal nonno della città e, forse, della Basilicata. Si tratta di Pasquale Santarcangelo, nato a Nova Siri ma poi trasferitosi a Policoro, in via Verdi, dal 1940. Nel suo “curriculum”, oltre a 5 figli e tanti nipoti, anche la Seconda guerra mondiale con congedo nel 1945. Atttività occupazionali: salariato, bracciante, agricoltore diretto, lavoratore edile con la cooperativa Ravenna nella costruzione della Statale 106. Il suo elisir di lunga vita? Camminare a piedi. L'arzillo ultracentenario, infatti, ha rivelato che non ha mai avuto un'auto e neanche una bicicletta. E ieri spegnimento delle “fatidiche” candeline e taglio della torta offerta dal Comune. Il sindaco Leone, altresì, ha donato al suo concittadino una targa ricordo. Nonno Pasquale, lo ricordiamo, salì agli onori della cronaca nazionale come uno dei più anziani elettori recatosi alle urne per il referendum anti triville del 17 aprile scorso.
Filippo Mele Blog: POLICORO. PER “NONNO PASQUALE” CANDELINE A QUOTA 1...: CAMMINARE A PIEDI È IL SUO ELISIR DI LUNGA VITA Il sindaco Leone e nonno Pasquale LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.10.16 POLICORO – “Se ...

sabato 1 ottobre 2016

Iniziativa "Con i nonni al Pirellone"





02/10/2016 - Palazzo Pirelli, Via Fabio Filzi 22 Milano

<Visto il successo della scorsa edizione, il Consiglio Regionale intende rinnovare l’appuntamento con la Festa  dei nonni>

L’iniziativa, promossa dall’Ufficio di Presidenza e intitolata “Con i nonni al Pirellone”, si terrà domenica 2 ottobre dalle ore 11 alle ore 17 presso il Belvedere Enzo Jannacci al 31esimo piano del Grattacielo Pirelli.Nel corso della giornata verrà proposto un programma d’intrattenimento e svago  con spettacoli a cura della compagnia “I nani rossi” un équipe di artisti/intrattenitori per adulti e piccini considerati tra i migliori in Lombardia nell’arte dell’intrattenimento circense.* I Nani Rossi faranno una serie di spettacoli legati al loro repertorio. Saranno presenti anche i “Centopercentoteatro” che faranno animazione di contatto, trucca bimbi, bolle di sapone ed esercizi acrobatici che coinvolgeranno il pubblico presente.


A disposizione del pubblico ci sarà un carretto dello zucchero filato per la gioia di grandi e piccini. Sono previsti momenti dedicati alla musica con la Fondazione L. Piseri di Brugherio.

Verrà rilasciato un diploma su pergamena di “Nonno dell’anno” a firma del nipote.

L’evento è aperto a tutti con ingresso libero.

 

Palazzo Pirelli
Ingresso: Via Fabio Filzi 22
20124 Milano


 *“I nani rossi”








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