venerdì 31 gennaio 2020

Pensione anticipata, boom in Italia: numeri INPS e trend



Quota 100, Opzione Donna e aumento età pensionabile scoraggiano le pensioni di vecchiaia favorendo la richiesta di trattamento anticipato, sia fra i dipendenti sia fra gli autonomi: i dati INPS e l'analisi di scenario.
30 Gennaio 2020L’aumento dell’età pensionabile in Italia al momento resta quasi sulla carta visto che la  maggioranza dei lavoratori si ritira con forme di pensione anticipata: in base ai dati INPS 2018-2019 sono infatti in calo le pensioni di vecchiaia (-15%) e quelle di invalidità mentre sono in aumento quelle basate sui contributi versati (+29%).
Il trend è stimolato sia dal severo requisito anagrafico (67 anni per uomini e donne) sia da formule agevolate come la Quota 100, che consente di ritirarsi con 62 anni di età e 38 di contributi.
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In totale, il numero dei lavoratori che si sono ritirati fra il 2018 e il 2019 è stabile (intorno a ai 530mila l’anno) ma cambia sensibilmente la composizione in base alla forma di pensionamento scelta. In generale, il numero delle donne che vanno in pensione aumenta più degli uomini, grazie anche a strumenti dedicati co
me l’Opzione Donna.
Pensioni anticipate in Italia
Il sensibile aumento delle pensioni anticipate riguarda in particolare i lavoratori dipendenti; trend analogo ma con numeri un po’ meno alti fra artigiani e commercianti.
  • Dipendenti: le pensioni di vecchiaia sono scese da 47mila 193 del 2018 a 33mila 123 del 2019, mentre i trattamenti anticipati sono saliti nello stesso periodo da 94mila 952 a 126mila 107. Le pensioni di invalidità si sono ridotte da 36mila 036 a 30mila 078.
  • Artigiani: le pensioni di vecchiaia sono calate dalle 18mila 429 del 2018 a quota 11mila 483, mentre quelle anticipatasono salite da 28mila 223 a 33mila 951. I trattamenti di invalidità passano da 6mila 774 a 5mila 256.
  • Commercianti: pensioni di vecchiaia scese da 20mila 425 (dato 2018) a 14mila 267 nel 2019, quelle anticipate da 18mila 580 del 2018 sono salite a 27mila 677 nel 2019. Infine, le pensioni di invalidità si sono ridotte, da 5mila 970 a 4mila 657.
In tabella i dati completi relativi anche alle altre forme di pensione.

Come si vede, c’è una notevole differenza di importo fra le pensioni di vecchiaia e quelle anticipate: queste ultime sottintendono un maggior numero di anni di versamenti contributivi, e mediamente l’importo è doppio rispetto a quello degli assegni di vecchiaia.
La pensione anticipata media di un lavoratore dipendente è superiore ai 2mila euro, quella di vecchiaia supera di poco i mille euro.  I trattamenti degli artigiani e dei commercianti sono più bassi, ma con la stessa proporzione: in media l’assegno di vecchiaia è intorno agli 800-900 euro, quello anticipato supera i 1.500 euro.
28 Gennaio 2020Fra i lavoratori dipendenti, l’età media del pensionamento è pari a 66 anni, ma ci sono forti differenze. Fra i 66 e i 67 anni per le pensione di vecchiaia, 60 anni nel 2018 e 62 anni nel 2019 per quelle anticipate.
Per quanto riguarda l’analisi di genere, aumentano le donne che vanno in pensione di vecchiaia e in pensione anticipata, mentre gli uomini scelgono più spesso (fra il 2018 e il 2019) la pensione anticipata e meno frequentemente quella di vecchiaia. Stesso trend fra gli artigiani e i commercianti.
Analizzando i dati, l’INPS ricorda i più recenti interventi legislativi: nel 2018 si è arrivati alla completa armonizzazione delle pensioni di vecchiaia fra uomini e donne (66 anni e 7 mesi nel 2018 e di 67 anni nel 2019) e, per quanto riguarda i trattamenti anticipati, è stata introdotta la quota 41 per i lavoratori precoci; nel 2019 è invece entrata in vigore la quota 100, che come detto consente la pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi

giovedì 30 gennaio 2020

Pensione, in Italia i requisiti più severi d’Europa

l requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia in Italia è il più alto d'Europa: classifica e confronto in attesa della riforma e alla luce del report FMI.
In tema pensioni italiane, anche il Fondo Monetario Internazionale recepisce l’esigenza di una maggior flessibilità in uscita nel sistema previdenziale, al quale l’ultimo report attribuisce una serie di risultati positivi conseguiti negli ultimi anni.
I tecnici del FMI, come è facile prevedere, insistono però sulla necessità di uno stretto legame fra importo pensioni (spesa per lo Stato) e contributi versati. Una posizione simile a quella del Governo, in sede di trattativa con i sindacati sulla riforma pensioni da attuare entro la fine dell’anno con entrata in vigore dal 2021.

Report FMI pensioni Italia

Il report del 29 gennaio del FMI sull’economia italiana sottolinea come la Penisola, negli ultimi anni, abbia fatto più della maggior parte dei paesi in materia di riforma pensioni, centrando l’obiettivo di generare risparmi sul lungo periodo. Il riferimento, evidentemente, è alla Riforma Fornero del 2011, e a tutte le norme che ne sono seguite.
Su queste ultime restano criticità, ad esempio il FMI continua a essere negativo sulla quota 100, salutando con favore la fine della sperimentazione (prevista, lo ricordiamo, il 31 dicembre 2021). Il problema secondo l’organismo internazionale è quello di preservare la spesa pensionistica nei prossimi decenni, con misure che garantiscono l’equità ma anche la sostenibilità del sistema.

Riforma pensioni 2021

Lo strumento, come detto, è il sistema contributivo. Si tratta di un tema al centro del tavolo tra Governo e Sindacati, nell’ambito del quale si valutano diverse ipotesi (tendenzialmente, da parte sindacale si sottolinea l’esigenza di non penalizzare chi ha versamenti precedenti al 1996, che danno diritto al calcolo retributivo).
Nell’attesa della riforma delle pensioni 2020-2021 (che non arriverà prima della prossima legge di Bilancio), vediamo il confronto con le principali economie europee.

=> Riforma pensioni, proposte per donne e giovani

Pensioni: confronto Italia – Europa

Il dato fondamentale è che, in materia di pensione di vecchiaia, l’Italia è fra i paesi UE che richiedono i requisiti più alti. L’età pensionabile nel 2020 è pari a 67 anni, fra le più alte.
  1. Grecia e Italia: requisito anagrafico più alto d’Europa, a 67 anni.
  2. Irlanda: età pensionabile 66 anni.
  3. Germania: in pensione a 65 anni e 9 mesi; scatto di un mese l’anno per i prossimi tre, dal 2024 di due l’anno fino a raggiungere quota 67 anni; allo studio riforma per arrivare a 69 anni.
  4. Spagna: età pensionabile 65 anni e 8 mesi, in salita progressiva fino a 67 anni nel 2027; pensione anticipata con assegno ridotto.
  5. Gran Bretagna: età pensionabile 65 anni e 6 mesi, 66 anni dall’ottobre 2020, 67 anni fra il 2026 e il 2028.
  6. Francia: 62 anni.
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mercoledì 29 gennaio 2020

Calcolo bollo auto: guida completa per il pagamento



Come calcolare il bollo auto da versare annualmente per il possesso dei veicoli utilizzando i servizi online messi a disposizione da ACI e Agenzia delle Entrate, con le novità 2020.
6 Dicembre 2019Dal 2020 il bollo auto si paga  anche attraverso il circuito dei PSP aderenti alla modalità di versamento PagoPA. Per quanto concerne l’importo, le regole per il calcolo del tributo invece non sono cambiate.
Il bollo auto è un tributo locale, destinato dalle Regioni di residenza dell’interessato, che si paga per il possesso del veicolo – come risultante dal pubblico registro automobilistico (PRA) – indipendentemente dal fatto che esso sia posso in circolazione o meno. La tassa automobilistica è gestita da Regioni e Province Autonome ad eccezione di Friuli Venezia Giulia e Sardegna, per le quali è gestita dall’Agenzia delle Entrate.
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I proprietari di autoveicoli e motoveicoli immatricolati in Italia devono versare la tassa automobilistica ogni anno, a prescindere dall’effettivo utilizzo del mezzo, con scadenza variabile a seconda della data di immatricolazione del veicolo.
In caso di veicolo con contratto di leasing, usufrutto o acquisto con patto di riservato dominio, sono tenuti al pagamento del bollo auto chi risultano al PRA rispettivamente utilizzatori, usufruttuari o acquirenti con patto di riservato dominio del veicolo. Da gennaio 2020, in caso di veicolo con contratto di noleggio a lungo termine senza conducente, sono tenuti al pagamento gli utilizzatori del veicolo.
Pagamento bollo auto
Da gennaio 2020 si può pagare il bollo auto con modalità di versamento PagoPA ma anche presso banche, uffici postali, tabaccherie, agenzie di pratiche automobilistiche e delegazioni ACI.
Per chi risiede in Lombardia o in Campania, e attiva la domiciliazione bancaria, ottiene uno sconto sulla tassa.
Calcolo del bollo auto
Il calcolo dall’importo del bollo auto si basa sulla potenza del veicolo (kw, o cavalli) cui si riferisce e della sua classe ambientale (euro 3, euro 4, euro 5, etc.).
ACI: calcolo bollo auto online
Per calcolare con precisione il valore del bollo auto da versare è possibile utilizzare i servizi online dell’ACI indicando il tipo di pagamento (prima immatricolazione, rinnovo di pagamento, targa prova, pagamento anticipato, pagamento integrativo, …), la Regione di residenza dell’intestatario, il tipo di veicolo e la targa.
Come si legge sul sito ACI:
Il servizio calcola l’importo dovuto solo a partire dal 1° giorno del mese successivo a quello di scadenza dell’ultimo bollo pagato. Esempio: se il mese di scadenza è Agosto il pagamento può essere effettuato solo dal 1° Settembre.
Agenzia Entrate: calcolo bollo auto online
L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un servizio online per il calcolo del bollo auto con la formula completa, in base alla targa, o con portata fittizia ai fini fiscali. Il sito dell’Agenzia calcola l’importo dell’imposta al momento della richiesta e non tiene conto di eventuali pagamenti già effettuati.
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Poste, scoppia il caso dei Buoni Fruttiferi Postali: cliente incassa 68mila euro in meno

Il caso di un cliente che nel 1989 ha acquistato due Buoni Fruttiferi Postali da 5 milioni di lire. E oggi ha incassato molto meno del previsto
Proprio qualche giorno fa vi abbiamo spiegato come le Poste possano agire retroattivamente rispetto ai Buoni Fruttiferi Postali, modificando i tassi anche in senso peggiorativo.
Quali vantaggi hanno i Buoni Fruttiferi Postali
I rendimenti non sono più così generosi, ma i Buoni Fruttiferi Postali hanno ancora oggi diversi vantaggi: sono particolarmente sicuri perché garantiti dallo Stato. Inoltre, non hanno costi di sottoscrizione e rimborso, salvo gli oneri fiscali, godono di una tassazione agevolata al 12,50%, sono esenti da imposta di successione e danno la possibilità di richiedere in qualsiasi momento il rimborso del capitale investito.
Trattandosi naturalmente di investimenti a lunga scadenza, le cose cambiano. Soprattutto i mercati, i tassi e il sistema economico nel suo complesso. Proprio per questo motivo le Poste possono decidere unilateralmente di modificare il rendimento dell’investimento iniziale. E lo possono fare anche retroattivamente, senza esplicita comunicazione.
Il caso
È esattamente quanto accaduto a un cliente di Poste Italiane della provincia di Belluno. Il signor Giobbe Mastellotto nel 1989 ha acquistato due Buoni Fruttiferi Postali da 5 milioni di lire.
Secondo le condizioni riportate chiaramente sul Buono, passati 30 anni, il signore avrebbe diritto a incassare oggi 61.719,45 euro per ciascun Buono, e cioè un totale di 123.438,90 euro. Ma le Poste gli hanno liquidato solo 27mila euro a Buono. Una perdita, dunque, di circa 68mila euro totali.
“Avevo letto di casi in cui le Poste hanno applicato tassi sfavorevoli e così, per gestire la questione, mi sono affidato a uno studio legale” racconta Mastellotto.
Il problema dei Buoni già obsoleti
I Buoni che venivano fatti sottoscrivere ai risparmiatori – spiegano dallo studio legale Righes a cui Mastellotto si è rivolto – presentavano nella parte posteriore una tabella che era già obsoleta al tempo in cui veniva fatta firmare, ma ovviamente la persona non lo sapeva. Erano Buoni delle serie precedenti e avevano tabelle con i tassi precedenti più favorevoli, ma Poste li aveva aggiornati con alcuni timbri. Nel caso di Mastellotto c’è addirittura un doppio timbro, situazione neanche prevista dai decreti.
Cosa successe allora? Che nel 1986, quando l’inflazione scese al 4,2% (dal 12,30% del 1983), il decreto che emanava la nuova serie “Q” di Buoni Fruttiferi Postali variò i rendimenti promessi, in senso negativo.
L'”accusa” a Poste
Ma Poste non stampò nuovi Buoni, continuando ad utilizzare la modulistica delle serie “P” e “O”, che riportavano i vecchi rendimenti più vantaggiosi, aggiornandoli solo con l’apposizione di timbri in cui indicavano, sul fronte, la nuova serie “Q”, e nel retro, i nuovi rendimenti. Il problema è che i timbri erano incompleti e riportarono i rendimenti solo per i primi venti anni, senza andare a modificare quelli dal 21° al 30°.
È proprio il caso del signor Mastellotto. Il Buono è del 1982 serie “O”, ma nel 1989, all’atto di sottoscrizione, gli apposero il timbro della serie “P” e poi “QP”. Questo Buono prevede dal ventesimo al trentesimo anno 900 euro circa ogni due mesi. “Ma è stato aggiornato in maniera incompleta”, e il cliente, basandosi sulle condizioni riportate sul retro, non ha mai posto il problema. “D’altronde i Buoni – sottolineano ancora dallo studio Righes – sono caratterizzati da semplicità e chiarezza nell’individuazione della somma investita e dei rendimenti dovuti, nominativi e pagabili a vista”.
Mentre l’Antitrust a fine novembre ha aperto un provvedimento per pratiche commerciali scorrette, ma non legate al caso in questione, attendiamo di sapere come si evolverà.

Pensioni: Portogallo addio, Italia punta sulla flat tax al Sud


Si valuta l’effetto della flat tax rivolta ai pensionati che si trasferiscono nei piccoli comuni del Sud Italia

 Il Portogallo potrebbe uscire dalla lista dei paradisi fiscali scelti dai pensionati italiani per pagare meno tasse.

La finanziaria 2020 del governo presieduto dal premier socialista Antonio Costa intende infatti introdurre una tassazione fino al 10% del reddito annuo (con un pagamento minimo di 7.500 euro) su tutte le entrate previdenziali degli stranieri “residenti non abituali” in loco, categoria che fino a oggi beneficiava di una totale esenzione fiscale per 10 anni.
Gli italiani emigrati in Portogallo a tasse zero erano nel 2019 ben 2.897, mille in più dell’anno precedente, con una pensione lorda media (quindi netta nel loro caso) di 2.719,99 euro al mese. Uno degli assegni più alti tra coloro che risiedono all’estero.
Il Paese, comunque, è molto gettonato per il costo della vita basso rispetto agli altri Stati europei, per il clima mite, per il basso tasso di criminalità e per l’efficienza del sistema sanitario. Tra le mete preferite l’Algarve, regione del sud in riva all’Oceano Atlantico, dove risiedono molti italiani con più di 65 anni.
La nuova tassazione imporrebbe condizioni peggiorative ai pensionati. “Gli stranieri con lo status di residenti non regolari non saranno più esentati dalle tasse e dovranno pagare tasse con un’aliquota del 10% sulle loro entrate”, ha detto in conferenza stampa Catarina Mendes, leader del gruppo socialista in Parlamento. La misura – ha precisato il portavoce dell’esecutivo – si applicherà solo ai nuovi arrivati e non riguarda dunque retroattivamente chi sta già usufruendo di queste agevolazioni. Per loro non cambierà nulla.
Durissima la reazione delle associazioni di costruttori e agenti immobiliari che hanno beneficiato negli ultimi anni del boom della domanda estera facendo affari d’oro. “Scoraggiare gli investimenti stranieri è un crimine contro la nazione”, ha commentato Luis Lima, numero uno dell’associazione degli intermediari immobiliari.
Per contrastare questa tendenza e provare ad attrarre in Italia pensionati dall’estero è stata introdotta un’imposta sostitutiva del 7% per cinque anni ai pensionati che decidono di prendere la residenza in piccoli comuni (meno di 20mila abitanti) del Mezzogiorno d’Italia. L’obiettivo di questa flat tax per pensionati è molteplice: drenare la fuga verso l’estero, incentivare un ripopolamento delle aree di emigrazine, rianimando di conseguenza la domanda aggregata e i consumi di aree disagiate.
Secondo Istat solo nel 2018 1257mila italiani hanno lasciato il Paese, direzione Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera. Per sapere se la misura sarà stata davvero efficace occorrerà attendere le dichiarazioni dei redditi del 2021.
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lunedì 27 gennaio 2020

L’orizzonte politico del Sud

Le più recenti consultazioni amministrative hanno già infatti promosso in rapida successione - anche se in ambiti regionali diversi quali Sicilia, Basilicata, Sardegna e Calabria - tutte leadership di centrodestra

Le amministrative svoltesi ieri in Calabria ed Emilia Romagna rappresentano un dato politico nazionale indiscutibile: la débacle, ormai diffusa su tutto il territorio nazionale, dei Cinquestelle e in parallelo l’insuccesso o il mancato successo della Lega nazionale di Salvini. Entrambi questi schieramenti, usciti vittoriosi dalle politiche del 4 marzo 2018, alla prova di governo hanno dimostrato di non reggere il passo e quindi sono destinate a un ruolo, forse anche decisivo, ma non più primario all’interno delle rispettive coalizioni di governo che andranno a formarsi e consolidarsi.
La disfatta dei Cinquestelle pone certamente un problema politico al Sud del Paese, laddove i grillini avevano riportato un consenso che in termini sia parlamentari che soprattutto di maggioranza di governo aveva e ha finora maggiormente pesato; ma, così e ora, è un peso destinato inevitabilmente a sgonfiarsi. Situazione questa che, nell’area più in difficoltà del Paese, pone immediatamente un serio problema di leadership.
Le più recenti consultazioni amministrative hanno già infatti promosso in rapida successione – anche se in ambiti regionali diversi quali Sicilia, Basilicata, Sardegna e Calabria – tutte leadership di centrodestra. Dai dati definitivi della Calabria risulta evidente – oltre alla netta vittoria del centrodestra, che ha riportato il 55,39% dei voti validi – il successo, direi ancora più evidente all’interno della stessa coalizione, delle liste moderate dell’UDC (6,82%) ma soprattutto di quelle che hanno fatto capo a Berlusconi: con FI primo partito al 12,41% e a seguire le liste Jole Santelli Presidente con l’8,49% e Casa delle libertà con il 6,43% per un totale riconducibile alle liste del leader di Forza Italia pari al 27,33% e quindi la metà dei voti riportati dall’intera coalizione. Nella prossima primavera si voterà anche in Campania e Puglia.
In definitiva: il quadro esposto del sud, oltre che mostrare una tendenza, delinea un modello consolidato di leadership e quindi una prospettiva di nuovo governo del territorio che anche gli elettori campani e pugliesi, ragionevolmente, potrebbero voler cogliere

venerdì 24 gennaio 2020

Repower: efficienza energetica e innovazione a 360 gradi


La sostenibilità è un potente driver di innovazione: Repower accompagna le aziende verso una gestione più efficiente dell’energia e sostiene le giovani startup che guardano al futuro.
L’innovazione rappresenta una risorsa strategica per garantire alle aziende un futuro ricco di opportunità, ampliando le prospettive di crescita a lungo termine. Se da un lato è in continuo aumento il numero di imprese che scelgono di fare dell’innovazione una priorità, dall’altro anche le sfide da affrontare sono in continua evoluzione.
Innovare significa, sostanzialmente, introdurre nuove modalità di progettazione e produzione per generare beni e servizi che possano rispondere alle nuove richieste dei clienti. L’azienda innovativa è quella che sa interpretare le esigenze del mercato proponendo soluzioni concrete e vantaggiose in ottica sostenibile.
Innovazione è sinonimo di cambiamento, e spesso va di pari passo con la tecnologia senza essere strettamente connessa ad essa.
Innovazione e sostenibilità
La sostenibilità, lungi dal rappresentare un freno per la crescita, è diventata un fattore di successo per le aziende e un vero driver di innovazione. Per Repower – player di riferimento nel mercato nella vendita di energia elettrica e gas naturale alle piccole e medie imprese – lo sviluppo sostenibile è una delle innovazioni più importanti degli ultimi decenni. Consapevole di come tutte le attività imprenditoriali abbiano effetti concreti sulle persone e sull’ambiente, Repower si impegna a valorizzare le giovani startup che guardano al futuro, supportando il talento e le nuove idee per proseguire sulla strada dell’innovazione e della sostenibilità a 360 gradi.
Premio Speciale Repower per l’Innovazione
25 Ottobre 2019Repower è promotore del Premio Speciale Repower per l’Innovazione destinato alla migliore startup che offre soluzioni innovative di prodotto e/o processo. Il riconoscimento promosso nell’ambito del prestigioso Premio Gaetano Marzotto, la cui finale si è tenuta lo scorso 21 novembre a Roma, è stato assegnato alla giovane azienda di Biella RiceHouse.
Nata dall’idea di Tiziana Monterisi è basata sulla trasformazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali per la bioedilizia adatti a tutti i tipi di costruzioni, riutilizzati come risorsa e giacimento di energia pulita.
Repower: energia e innovazione a 360 gradi
La mission di Repower è accompagnare le aziende verso una gestione più efficiente dell’energia mettendo a disposizione consulenza energetica qualificata e servizi di efficienza innovativi, volti a ridurre i consumi, ottenere risparmio economico, promuovere un utilizzo consapevole di elettricità e gas anche per rispondere in modo adeguato agli obblighi normativi rendendo più sicuri i luoghi di lavoro. È proprio l’analisi delle abitudini di consumo a rappresentare un punto di partenza fondamentale per ottenere risparmio energetico e limitare l’impatto ambientale.
I servizi di efficienza energetica Repower pensati per le aziende comprendono:
  • VAMPA: il check-up termografico eseguito su apparati elettrici che rileva le differenze di temperatura potenzialmente riconducibili a guasti e anomalie. Una vera e propria analisi termografica semplice e non invasiva che, se eseguita con regolarità, consente di rilevare in tempo le temperature anomale e le dispersioni di energia che possono essere indicative di malfunzionamenti. Permette inoltre di verificare la corretta installazione di nuovi macchinari.
  • FOCUS: la diagnosi energetica completa e personalizzata sulle esigenze delle singole aziende, indicata per le PMI manifatturiere con consumi di energia importanti. È in grado di individuare le cause degli sprechi riducendo consumi e costi con interventi mirati. Esaminando le fatture di consumo, i processi produttivi, i macchinari più energivori, i flussi di energia e le abitudini di consumo, FOCUS individua eventuali sprechi restituendo un’analisi completa sulle opportunità di risparmio collegate a interventi gestionali e di efficienza energetica, con relativa scala di priorità.
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giovedì 23 gennaio 2020

Ambiente: ecco cosa diventeranno gli scali ferroviari di Milano



Gli scenari futuri del progetto di rigenerazione urbana dei sette ex scali ferroviari di Milano e i risultati a tre anni dal workshop, sono stati presentati  allo scalo Porta Romana nel corso dell'incontro pubblico “Dagli scali la nuova città. Tre anni dopo”.

Gli ex scali ferroviari occupano una superficie libera di circa 1milione di metri quadrati, il 65% dei quali saranno destinati ad aree verdi. Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che riguarderà Milano nei prossimi 10 anni, uno dei più grandi progetti di ricucitura e riqualificazione cittadina in Italia e in Europa.
Patrocinato da Regione Lombardia e organizzato da FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) in collaborazione con il Comune di Milano,  il progetto per la riqualificazione dei sette ex scali ferroviari dismessi (Farini, San Cristoforo, Porta Romana, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, Porta Genova) è iniziato con l’Accordo di programma firmato nel 2017 da Comune di Milano, Regione Lombardia, FS Italiane, con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani, e Savills Investment Management Sgr.

A ottobre 2018 è stato lanciato il “Concorso Farini”, selezione internazionale per la redazione del masterplan di trasformazione e rigenerazione urbana degli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo. Il progetto vincitore del concorso s’intitola “Agenti climatici” del team OMA e Laboratorio Permanente. Verde e sostenibilità ambientale rappresentano il cuore del progetto vincitore. Nell’ex scalo Farini nascerà un parco unitario e lineare di oltre 25 ettari. La superficie di 14 ettari dello scalo San Cristoforo sarà totalmente destinata a parco pubblico. In base all’Accordo di programma, allo scalo Farini si calcola arriveranno 1.000 appartamenti di edilizia residenziale sociale, che diventeranno 1.500 con l’edilizia convenzionata ordinaria.

Sono in corso di redazione le linee guida per il masterplan e per il bando di gara con l’obiettivo di arrivare alla vendita dell’area entro il primo semestre di quest’anno. Lo scalo Porta Romana ospiterà il villaggio olimpico di Milano-Cortina 2026: lo sviluppo dell’area, in vista delle Olimpiadi invernali, comprenderà le opere di urbanizzazione e infrastrutturazione, nonché di trasformazione di aree a verde pubblico. Finiti i Giochi, le residenze degli atleti saranno riconvertite in alloggi di housing sociale e per studenti universitari.
Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) sta sviluppando il progetto della nuova stazione di Porta Romana, in asse con l’attuale, prevedendo un integrato sistema di accessibilità ciclopedonale con la stazione metropolitana di piazzale Lodi (linea M3). È inoltre allo studio lo spostamento dei binari e un loro parziale interramento. Questa soluzione permetterà di ottenere la connessione pedonale e di verde, e di ricucire la linea ferroviaria fra la parte Nord e Sud dello scalo attraverso la costruzione di un land bridge.

Un vero e proprio nuovo quartiere di housing sociale a Milano, il primo in Italia a zero emissioni, con case prevalentemente in affitto e con molto verde, che si svilupperà sulla superficie dell’ex scalo (circa 73.500 metri quadrati). Di questi, al netto delle aree previste per l’esercizio ferroviario (circa 11mila metri quadrati), il 72% (circa 45mila metri quadrati) saranno destinati a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati a uso pubblico, ben più della quota del 60% fissata dall’Accordo di programma per la riqualificazione dello scalo ferroviario. In totale si prevede che il nuovo quartiere ospiterà 400 nuovi alloggi di housing sociale (60% in locazione e 40% in vendita convenzionata agevolata) e circa 300 posti letto per studenti, per un totale di circa 1.500 nuovi residenti, prevalentemente di età compresa fra i 24 e i 44 anni. Per la riqualificazione dell’ex scalo Greco-Breda è stato immaginato un percorso particolare attraverso la partecipazione a “Reinventing Cities”, il bando internazionale promosso da C40 che prevede l’alienazione di siti dismessi da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. Sono state presentate diverse manifestazioni d’interesse, tre delle quali selezionate dalla Commissione giudicatrice per la seconda fase del concorso conclusasi con la presentazione delle proposte e l’aggiudicazione dell’area nel maggio 2019. Il progetto vincitore s’intitola “L’Innesto”, presentato dal team guidato da Fondo Immobiliare Lombardia (FIL) e gestito da Investire Sgr con Fondazione Housing Sociale (FHS) come partner strategico, Barreca & La Varra per il progetto architettonico e del paesaggio e Arup Italia per il progetto urbanistico e ambientale.

Come per lo scalo Greco-Breda, lo scalo Lambrate rappresenta una delle sette aree con cui Milano partecipa alla seconda edizione del bando internazionale “Reinventing Cities”. L’iniziativa è stata illustrata da FS Sistemi Urbani e Comune di Milano lo scorso dicembre e si concluderà nei primi mesi del 2021.

Per lo sviluppo dello scalo Rogoredo è stato lanciato un concorso di idee “AAA architetticercasi” promosso da Confcooperative Habitat. L’iniziativa è stata presentata a ottobre 2019 alla Fondazione Feltrinelli da FS Sistemi Urbani con il patrocinio, fra gli altri, di Regione Lombardia e Comune di Milano.

Anche per lo scalo Porta Genova si svilupperanno procedure concorsuali per la stesura del masterplan e procedure partecipative per raccogliere le istanze della cittadinanza, come previsto dall’Accordo di programma.

Per la realizzazione della Circle line l’Accordo di programma Scali prevede 97 milioni di euro di investimenti. È in fase di gara l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della nuova stazione di Tibaldi, con l’obiettivo di avviarli nell’aprile 2020. Il Collegio di vigilanza ha approvato la realizzazione di una fermata ferroviaria aggiuntiva a quella già prevista dall’Accordo di programma (fermata Stephenson) in corrispondenza della passerella di collegamento delle aree ex Expo (ora MIND - Milano Innovation District) e Cascina Merlata. È in corso la progettazione per la nuova stazione di Porta Romana.

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Cassazione, via libera al referendum sul taglio dei parlamentari



L'Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione, con ordinanza depositata oggi, «ha dichiarato che la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante “modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentarì”, sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all'art. 138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito refendario dalla stessa proposto»
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mercoledì 22 gennaio 2020

Pensioni, Quota 100 diventa Quota 99. Con un bonus



La proposta del sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi, prevede la possibilità di ritirarsi a 64 anni e 35 anni di contributi senza penalizzazioni sul calcolo pensione
Tra le tante ipotesi pensionistiche degli ultimi giorni per superare Quota 100, spunta la proposta di Francesca Puglisi, sottosegretaria al ministero del lavoro e delle politiche sociali. La riforma della Puglisi prevede di andare in pensione a 64 anni di età e 38 anni di contributi, ai quali si aggiungono il bonus mamma, vale a dire un anno di contributi in più per ogni figlio e una pensione di garanzia per i giovani.
“Uscire a 64 anni e 35 di contributi, senza penalizzazioni. Un anno di contributi in più alle madri per ogni figlio. Ai giovani una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese, a integrazione dei contributi versati, a patto che abbiano almeno 20 anni di contributi”.
Questa la possibile proposta di mediazione da discutere il prossimo il prossimo 27 gennaio nell’incontro fra esecutivo e sindacati. L’idea è quella di mettere a punto una riforma che consenta una nuova forma di pensione anticipata a una platea simile a quella che oggi ha diritto alla Quota 100, uscendo però dalla logica sperimentale. Un intervento strutturale, che consentirebbe anche di superare altre misure, come l’Opzione Donna.
Pensioni, spunta Quota 99
Da Quota 100 (62 anni + 38 di contributi) a Quota 99 (64 anni con 35 di contributi versati). La proposta del sottosegretario al lavoro Francesca Puglisi (Pd) prevede la possibilità di ritirarsi a 64 anni e 35 anni di contributi senza penalizzazioni sul calcolo pensione (chi ha quote di versamenti valorizzabili con il retributivo li manterrebbe).
Pensioni, l’idea di una “Quota mamma”
Ci sarebbe anche una sorta di bonus per le mamme, ribattezzato “Quota mamma” da Mara Carfagna, esponente di Forza Italia. Quota mamma sarebbe riservato alle madri che spesso hanno carriere più discontinue e di conseguenza possono fare maggiormente fatica a raggiungere i 35 anni di contributi. La proposta è quella di aggiungere un anno di contributi per ogni figlio, senza limiti di figli.
Pensioni, un aiuto per i giovani
Un altro capitolo aperto, particolarmente caro ai sindacati, è quello relativo ai giovani per i quali la pensione è lontana. La proposta Puglisi prevede una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese, a integrazione dei contributi versati, a patto che abbiano almeno 20 anni di contributi”.
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Informazione previdenziale: roadshow INPS



Al via il tour INPS che promuove giornate di informazione previdenziale in Italia e all’estero: tutte le tappe del roadshow.
Prende il via il tour INPS finalizzato a promuovere le “Giornate internazionali di informazione previdenziale”, iniziativa mirata a fornire chiarimenti utili accedere ai servizi online a coloro che hanno lavorato all’estero, prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
Il tour 2020, condotto in collaborazione con le istituzioni tedesche e austriache e con la Cassa di Compensazione Svizzera, consiste in una serie di incontri di consulenza ai lavoratori interessati ad avere una conoscenza completa della loro posizione assicurativa, ma anche a ottenere informazioni sui requisiti di accesso alle prestazioni nei diversi Paesi per poter orientare le scelte individuali in materia previdenziale.
Il calendario 2020 prevede numerose tappe, che si terranno nelle 22 strutture territoriali nazionali e in alcune città estere: Berlino, Ginevra, Innsbruck, Colonia, Zurigo, Vienna. Per quanto riguarda l’Italia, l’elenco dettagliato degli eventi è il seguente:
  • Trento – 04 marzo;
  • Bolzano – 05 marzo – 14 maggio – 24 settembre – 03 dicembre;
  • Lecco – 10 marzo – 11 marzo;
  • Como – 12 marzo – 13 marzo;
  • Genova – 31 marzo – 01 aprile;
  • L’Aquila – 21 aprile – 22 aprile;
  • Chieti – 23 aprile – 24 aprile;
  • Milano – 05 maggio – 06 maggio;
  • Ragusa – 12 maggio – 13 maggio;
  • Siracusa – 14 maggio – 15 maggio;
  • Udine – 16 giugno – 17 giugno;
  • Cagliari – 30 giugno – 01 luglio;
  • Iglesias – 02 luglio – 03 luglio;
  • Verona – 08 settembre – 09 settembre;
  • Brescia – 10 settembre – 11 settembre;
  • Catanzaro – 21 settembre – 22 settembre;
  • Lamezia Terme – 23 settembre – 24 settembre;
  • Firenze – 06 ottobre – 07 ottobre;
  • Bologna – 08 ottobre – 09 ottobre;
  • Agrigento – 13 ottobre – 14 ottobre;
  • Trapani – 15 ottobre – 16 ottobre;
  • Torino – 27 ottobre – 28 ottobre;
  • Roma Tuscolano – 03 novembre – 04 novembre.

di Redazione PMI.It scritto il 22 Gennaio 2020