Nella Legge di Bilancio che è ora al vaglio delle Camere spunta il bonus fiscale per i nonni che danno una mano ai loro nipoti: che si tratti di un aiuto inerente lo sport o lo studio, non fa differenza, perché le agevolazioni fiscali saranno applicate a prescindere.
Tutto è frutto di un emendamento presentato da Area Popolare che punta a rafforzare la detrazione del 19% già prevista per i figli, a tutti i parenti che fanno parte della cosiddetta “linea retta”, per cui anche ai nipoti. La misura, che per come è stata studiata ha alte probabilità di ricevere il via libera di entrambe le Camere, vuole che venga riconosciuta un’agevolazione fiscale ai nonni italiani che stando a un rapporto di Fondazione Senior Italia Federanzia, sono i più occupati d’Europa.
In Italia infatti abbiamo 12 milioni e mezzo di nonni e più di un quarto di loro si occupa direttamente dei nipoti. E se ne occupano facendogli da baby sitter, ma anche dandogli una mano dal punto di vista prettamente economico.
Molti nonni per esempio pagano la retta universitaria ai nipoti, altri si occupano del canone mensile previsto per l’attività sportiva, altri ancora intervengono sulle spese mediche e assicurative, e così via, lungo tutta una serie di interventi che fanno di questi “anziani” dei veri e propri salvagenti familiari.
Il rapporto Assimoco-Ermeneia aggiornato al 2016 ci dice a questo proposito che le famiglie italiane hanno trasferito ai loro giovani una cifra vicina ai 38.5 miliardi di euro, 30 miliardi dei quali provenienti dai genitori e 8.5 miliardi dati per mano dei nonni. Il rapporto Istat facente luce sulle condizioni di vita dei pensionati, non a caso, ci mette il carico e conferma che le famiglie italiane dove è presente almeno un pensionato sono quelle che rischiano meno la povertà: il rischio povertà è del 16.5% nei nuclei dove sono presenti dei pensionati, contro il 22.5% di tutti gli altri casi.
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