giovedì 7 maggio 2020

Coronavirus, le regole per usufrire in sicurezza del cortile di condominio


Per adulti che vogliano fare due passi, bambini, anziani, può essere uno sfogo in questi giorni, evitando assembramenti e consentendone l’uso a tutti
Tutti i condomini devono poter usare il cortile condominiale, senza però alterarne la destinazione e senza impedire agli altri partecipanti al condominio di farne lo stesso uso, secondo il diritto spettante a ciascuno di essi.
Non importa, peraltro, che si trovi in posizione esterna al condominio, risultando comunque funzionale per consentirvi l'accesso. L'utilizzo del cortile condominiale da parte di un singolo condomino non può comunque spingersi fino a impedire l’uso della stessa area da parte degli altri condomini, attraverso la sua stabile occupazione e delimitazione con opere che, di fatto, ne impediscano l'uso comune, le quali, se realizzate, vanno rimosse.
Nemmeno può mettersi in dubbio che il cortile rappresenti uno spazio privato a diposizione di tutti i partecipanti al condominio, indipendentemente dalla loro quota millesimale. È pacifico dunque che l'uso del cortile, così come per tutte le altre parti comuni condominiali, sia impedito a estranei, salvo che nel regolamento siano previste particolari eccezioni e/o diverse modalità di utilizzo da parte loro.
I cortili in tempi di emergenza sanitaria
I principi esposti assumono particolare importanza e attualità pratica in questo critico momento in cui, a causa della Covid-19, specifiche disposizioni governative e regionali hanno imposto limiti alla libera circolazione di tutte le persone.
Il cortile/giardino condominiale, inteso come spazio privato accessorio della propria abitazione e dunque ben usufruibile senza timore di violare le restrizioni previste da ordinanze nazionali e/o locali, diventa a questo punto strategico per lo svolgimento di attività all'aperto da parte dei condomini, purché vengano, anche in questo caso, rispettate le regole generali circa un uso uguale da parte di tutti.
La libera accessibilità del cortile/giardino, in quanto area privata, non fa infatti venir meno il dovere di rispettare quelle fondamentali regole purtroppo imposteci dalla sgradita presenza del coronavirus, cioè, in primo luogo, del divieto di assembramento che in ogni caso impedisce anche ai bambini di giocare insieme nell'area loro destinata all'interno del condominio oppure, per tutti, di correre in gruppo o di parlarsi a distanza ravvicinata.
Anche a casa propria, d'altro canto, che si tratti di cortile o di singola unità immobiliare, c’è il divieto di riunirsi in gruppo o di invitare amici e/o conoscenti: stessa regola deve valere per lo svolgimento di normalissime attività di svago per il quale, a questo punto, serve una regolamentazione “turnaria” a cui non si sarebbe mai pensato di dover ricorrere in altri tempi.
I consigli da seguire
Ed ecco pochi, ma importanti, consigli per l'uso del cortile comune nel persistere della Covid-19: il jogging è consentito unicamente se praticato in solitario e comunque nel rispetto di debita distanza tra l'una e le altre persone che lo praticano, purché muniti di apposita mascherina. Nel caso in cui i joggisti siano numerosi, dovrà essere tra loro stabilita una turnazione per accedere agli appositi spazi usufruibili per l’attività, nonché indicata la tempistica massima di occupazione delle stesse.
La regola deve valere purtroppo anche per il “gioco bimbi”, nel senso che i rispettivi genitori devono adoperarsi affinché siano mantenute le giuste distanze tra tutti i bambini che intendono frequentare il cortile.
Le cadute in cortile
Si tenga peraltro presente che il condominio non è tenuto a risarcire per la caduta nel cortile se l'infortunato conosca i luoghi e la visibilità sia adeguata. La disattenzione del danneggiato esclude, infatti, l'esistenza del nesso causale tra la cosa tenuta in custodia e il danno subito a meno che le condizioni del cortile non siono tali da costituire pericolo comunque ( Cassazione 16070/2019)
Infine, non vanno dimenticate le persone anziane, anch'esse spesso interessate, soprattutto in questa situazione contingente, a frequentare con buon diritto il cortile/ giardino, inteso questo come unica alternativa al rimanere bloccati nelle proprie abitazioni: si pensi a quei grandi agglomerati residenziali forniti di ampi spazi verdi, con panchine e vialetti pedonali. Anche gli anziani devono rispettare gli stessi divieti di riunirsi in gruppo, come magari sono abituati a fare, e di avvicinarsi oltre misura ad altri condomini che, come loro, vedono nel cortile il luogo dove poter continuare (o iniziare, in alcuni casi) l'attività ginnica oppure per consentire ai propri figli almeno di uscire da casa pur restando all'interno del cortile del proprio condominio.
Vietata l’«occupazione abusiva»
Attenzione, però: la condotta del singolo condomino, consistente nella stabile occupazione mediante il parcheggio per lunghi periodi di tempo del proprio veicolo di una porzione del cortile, si configura come un abuso, perchè impedisce agli altri condomini di partecipare all'utilizzo dello spazio comune, ostacolandone illibero e pacifico godimento ( Cassazione 7618/2019 ). Questo principio si applica, evidentemente, anche a coloro che, stazionando ore nello spazio spesso angusto, impediscono agli altri di scendere a prendere una boccata d’aria.

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