VITERBO - I centri anziani viterbesi si trovano in una situazione di limbo, sono sospesi tra quello che dicono le nuove leggi e il vecchio sistema dell’affidamento diretto. Dal 2008 la nuova normativa dispone che i Comuni li affidino a delle associazioni, con un proprio statuto e quindi titolate a ricevere i finanziamenti da parte dell’ente. Ma il Comune di Viterbo ha lasciato scorrere diversa acqua sotto ai ponti senza mettere mano alla questione fino a oggi.
E continua, per rimanere in gergo acquifero, a lavarsene le mani. Praticamente la gestione attuale dei centri anziani viterbesi è in barba a quanto previsto dalle norme. Con i vecchi affidatari individuati dal Comune, ma che non hanno la forma giuridica prevista.
Circa un mese fa, a onor del vero, il delegato Livio Treta si era presentato in commissione con una proposta. Le divergenze di vedute all’interno della maggioranza però l’hanno spinto a ritirare il documento.
L’idea era quella di far costituire in associazioni gli organismi esistenti, e che gestiscono i centri, e continuare così la gestione. Una prospettiva che però a fatto storcere il naso a più di un consigliere, con alcuni che hanno posto l’interrogativo: “Perché non fare un bando?”.
Così il Comune continua a fornire le sedi, i pagamenti delle utenze e magari anche qualche finanziamento per eventi vari nonostante le norme dispongano che questo sistema di gestione non è più possibile.
I Cinque Stelle stanno lavorando, con il consigliere Gianluca De Dominicis, a un’interrogazione scritta dove si tiene conto all’amministrazione comunale di questo stato di cose. Intanto i centri anziani, che in realtà dovrebbero funzionare da centri polivalenti, continuano a galleggiare così come prima del 2008.
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