Come funziona il tetto pensioni previsto dalla Legge di Stabilità per chi somma il calcolo retributivo con il contributivo dal 2012: circolare INPS.
L’INPS spiega come si calcola l’assegno applicando il tetto pensioni previsto dallaLegge di Stabilità ai trattamenti che dal 2012 conteggiano le
quote maturate con il contributivo: le regole sono dettagliate nella circolare n. 74/2015, relativa alle novità previdenziali inserite
in Legge di Stabilità (tetto pensioni, niente penalizzazioni pensioni
anticipate).
=> Pensione anticipata, niente penalizzazione fino al 2017
Normativa
Il riferimento normativo, per il tetto pensioni, è il comma 707 della legge 190/2015 (la manovra economica). Prevede che
l’importo complessivo della pensione non possa essere più alto di quello che
risulterebbe dal calcolo con ilsistema
retributivo (quindi,
in pratica, stabilisce un tetto massimo pari all’80% dell’ultimo stipendio). La
circolare INPS chiarisce che la norma riguarda
lavoratori che, al 31
dicembre 1995, avessero già un’anzianità
contributiva pari o superiore a 18 anni. In base a quanto
previsto dalla Riforma Fornero delle pensioni di fine 2011, questi lavoratori
restando al lavoro oltre il 2012 conteggiavano le quote di pensione maturata
con il sistema contributivo, mentre ai periodi precendenti continuava ad
applicarsi il sistema retributivo. Questa norma provocava una sorta di
distorsione, con pensioni che in virtù del doppio calcolo (retributivo +
contributivo dal 2012) risultavano alla fine più alte rispetto a quelle che
sarebbero maturate applicando il semplice calcolo retributivo.
=> Tetto pensioni dal 2015, guida alle regole
Calcolo pensione
Adesso, la norma cambia e l’importo massimo della pensione resta
quello del retributivo.
Ma come si effettua il calcolo? Il meccanismo, che non è semplice, viene
spiegato nella circolare INPS. Bisogna mettere a confronto due diverse
operazioni, e alla fine scegliere quella da cui risulta la cifra minore. Ecco i
due sistemi di calcolo da raffrontare:
·
calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011 e calcolo
contributivo per le anzianità maturate a partire dal 1° gennaio 2012;
·
calcolo interamente retributivo per tutte le anzianità
contributive maturate dall’assicurato.
Se dal calcolo
misto risulta
una cifra più bassa, questa continuerà a essere la pensione accreditata, se
invece l’importo più basso risulta dal calcolo interamente retributivo,
quest’ultimo corrisponderà al versamento. Significa che le pensioni che
rientrano in quest’ultimo caso, di fatto, dal primo gennaio di quest’anno
subiscono una decurtazione rispetto all’importo liquidato precedentemente.
=> Calcolo pensione con sistema retributivo, contributivo o misto
Per il calcolo della pensione con il retributivo, ci sono alcune
differenze rispetto al “vecchio” sistema (in vigore fino al 2011), che
riguardano esclusivamente il limite
massimo di anzianità contributiva. L’anzianità contributiva
valorizzabile è pari a quella necessaria per il conseguimento del diritto alla
prestazione, incrementata con quella che il lavoratore matura fino al primo
periodo utile per la corresponsione della prestazione. I limiti per il diritto alla prestazione nel
2015 sono i seguenti:
20 anni di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione di vecchiaia,
35 anni di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione di anzianità
con le quote, 40 anni di anzianità contributiva ed assicurativa per la pensione
di anzianità indipendente dal requisito anagrafico, 41 anni e 6 mesi per le
donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini di anzianità contributiva ed
assicurativa per la pensione anticipata.(Fonte: circolare INPS74/2015).
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