martedì 7 agosto 2018

Truffe agli anziani. Derubavano gli anziani con la “tecnica dell’abbraccio”: denunciate due ladre

Fotogrammi estratti dai filmati che hanno ripreso le ladre in azione

Il Capitano Marella consiglia di tenere alta la guardia soprattutto per strada, evitando di fermarsi per dare ascolto a sconosciuti e ricorda che chiunque sia stato vittima di un reato simile deve sempre sporgere denuncia

I carabinieri della locale compagnia hanno denunciato due donne per una serie di furti messi a segno con la “tecnica dell’abbraccio”, realizzati nel territorio dell’Unione ai danni di anziani. I loro modi amichevoli e affettuosi per “agganciare” le vittime in realtà erano solo una trappola per approfittare della buona fede dei pensionati che, dopo aver ricevuto quegli abbracci “fatali”, hanno scoperto di essere stati “ripuliti” di oggetti d'oro e denaro.
Le complici, tuttora ricercate dai Carabinieri, hanno colpito anche fuori provincia e probabilmente potrebbero tornare a colpire nel faentino, per questo i militari dell’arma rivolgono un appello per invitare i cittadini a fare molta attenzione.
Sono due le donne ritenute responsabili degli “abbracci fatali”, una 22enne e una 23enne originarie della romania, ufficialmente senza fissa dimora ma più volte controllate dalle forze dell’ordine in giro per il nord italia. Le due giovani donne non sono nuove a reati del genere, infatti hanno precedenti per reati simili messi a segno in molte località dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Le vittime, però, sono sempre le stesse, per lo più ultra settantenni.
Le due, utilizzano sempre la solita scusa, cioè si gettano al collo degli anziani che incontrano per strada, dopo averli avvicinati millantando una presunta vecchia amicizia oppure fingendo di chiedere informazioni. Poi, con incredibile abilità, rubano oggetti d'oro, orologi di valore, portafogli o somme di denaro. In questo modo, ai primi di giugno, le due ladre hanno messo a segno cinque furti tra Faenza, Fognano e Solarolo.
Il primo a cadere nella trappola delle due donne, che hanno agito separatamente probabilmente dopo essersi divise il territorio “di caccia”, è stato un 68enne di Faenza a cui la 22enne, dopo aver chiesto una informazioni stradale, ha gettato le braccia al collo in segno di ringraziamento. Alleggerendolo così di una collana d’oro per poi dileguarsi a bordo di un’auto condotta da un complice.
Con il medesimo copione, la stessa donna ha poi colpito a Fognano, questa volta ai danni di un 80enne “agganciato” nei pressi del parcheggio di piazzetta San Pietro. Anche in quel caso, l’anziano è stato fermato con la scusa di un'informazione. La giovane donna, contando sulla sua avvenenza, ha iniziato a elargire carezze all’80enne e malgrado l’anziano avesse tentato di respingerla, la giovane ladra ha trovato il modo di sfilargli, senza farsene accorgere, una collana d’oro del valore di mille euro. La vittima si è accorta del furto solo dopo aver fatto rientro a casa per poi rivolgersi ai carabinieri del Borgo Collinare per raccontare l’accaduto, fornendo la descrizione della ladra.
Sempre a Fognano, la giovane ha messo a segno un identico furto ai danni di un 71enne che ha fermato per la strada con il pretesto di chiedere informazioni per un posto di lavoro. Nel momento in cui l’uomo ha risposto alla ragazza di non essere in grado di aitarla, la giovane l’ha riempito di complimenti e poi l’ha abbracciato per baciarlo sulle guance. Soltanto il giorno dopo l’uomo si è accorto di non avere più al collo la sua collana.
Un episodio identico si è verificato qualche giorno dopo a Solarolo, quando a finire nel mirino della 22enne è stato un 79enne del luogo. La giovane, dopo averlo incontrato per strada, con la solita tecnica collaudata lo ha avvicinato per chiedere informazioni e poi lo ha abbracciato per derubarlo, non riuscendo però a a portare a termine il furto perché l’uomo appena si è accorto che la giovane gli aveva sfilato la collanina, l’ha afferrata per un braccio costringendola a restituire il maltolto. La donna si è poi data alla fuga dopo aver riempito di insulti l’anziano che qualche giorno dopo ha raccontato l’accaduto al Maresciallo dei Carabinieri.
Nell’arco della stessa mattinata, sempre a Solarolo, ha fatto la sua comparsa anche la 23enne, che animata dalle stesse cattive intenzioni della “collega”, avvistato un 78enne che stava passeggiando lungo via Gramsci, gli si è avvinghiata fingendo di averlo scambiato per un’altra persona. Il pensionato, colto di sopresa, non ha affatto gradito quella sceneggiata e ha allontanato la donna che però, grazie a quel velocissimo “contatto”, è riuscita a sfilare dalle tasche dell’anziano le chiavi di casa. Quando l’uomo ha tentato di rientrare, si è accorto di non avere con se le chiavi. Pensando di averle smarrite, ha avvisato un parente che ne aveva una copia di scorta.
Mentre aspettava sul suo telefonino sono arrivati tre sms che lo avvisavano di altrettanti prelievi effettuati con la sua carta bancomat, per un totale di 750 euro. In buona sostanza la ragazza si era introdotta, usando le chiavi rubate, in casa dell'anziano e aveva portato via un portafogli contenente circa 100 euro e la tessera bancomat, compreso il codice pin, poi utilizzata per prelevare abusivamente la somma dal conto corrente del 78enne, non prima però di trafugare dalla camera da letto anche un cofanetto pieno di gioielli di famiglia aventi per lui un enorme valore affettivo poiché appartenenti alla moglie morta da qualche tempo.
Dalle denunce dei furti in serie, tutti commessi da giovani donne e con la mesedima “tecnica dell’abbraccio”, i Carabinieri hanno messo insieme i tasselli del puzzle, ritenendo che tutti gli episodi fossero in relazione fra loro, così si sono messi alla ricerca di indizi per identificare le due ladre, ricorrendo anche ai filmati della telecamere di video sorveglianza installate in prossimità dei luoghi dove si erano verificati i furti e i prelievi bancomat. Infatti, come accaduto a Solarolo, una delle due ladre era stata ripresa proprio mentre derubava una vittima.
A Faenza e Fognano, invece, è stata fondamentale la testimonianza di alcune persone che hanno fornito indicazioni di un’autovettura sospetta che poi è risultata essere quella utilizzata dalle ladre. Terminati gli accertamenti che hanno consentito di stringere il cerchio sulle due ragazze romene, fra l’altro già presenti negli archivi delle forze dell’ordine per furti ai danni di anziani commessi negli ultimi tempi con la medesima tecnica non solo in Emilia Romagna ma anche in altre regioni, i Carabinieri hanno invitato nelle caserme dell’Unione le vittime. Alcune di loro, dopo aver visto le fotografie, hanno riconosciuto le donne come le persone che le avevano avvicinate e “alleggerite”. Entrambe sono state denunciate per furto aggravato e sono tuttora ricercate su tutto il territorio nazionale. Inoltre, i militari dell’arma hanno avviato le procedure per ottenere a loro carico un divieto di ritorno nelle zone dove hanno commesso i reati.
Prendendo spunto dall’indagine appena conclusa, il Capitano Marella, comandante della compagnia dei carabinieri di Faenza, rivolge un appello agli anziani e loro famigliari: “le due donne che abbiamo denunciato al termine di un’indagine che ha visto il corale impegno dei carabinieri di Faenza, di Fognano e di Solarolo, sono ladre molto abili ed “esperte” nell'imbambolare la vittima con movimenti fulminei ed una parlantina fuori dal comune. Si tratta di persona decisamente pericolose per la spregiudicatezza del loro modo di agire e per la facilità con cui si spostano per il territorio alla costante ricerca di vittime più vulnerabili, come gli anziani. Il consiglio è di tenere alta la guardia soprattutto per strada, evitando di fermarsi per dare ascolto a sconosciuti, anche se all’apparenza sono cordiali e ben vestiti, oppure si spacciano per amici o chiedono indicazioni stradali. Il furto con la c.d. “tecnica dell’abbraccio” è un subdolo espediente purtroppo molto di voga di questi tempi in molte regioni d’italia, infatti viene utilizzato da delinquenti senza scrupoli, soprattutto donne, per sfilare via il portafogli, l’orologio o la collanina alle persone più indifese, cioè gli anziani. È importante che chiunque sia stato vittima di un reato simile deve sempre sporgere denuncia, senza vergognarsi di raccontare l’accaduto né minimizzare ritenendolo taluni episodi di scarsa importanza. Soltanto la denuncia consente alle forze dell’ordine e alla magistratura di perseguire gli autori di questi odiosi reati ed allo stesso tempo organizzare una sempre più capillare opera di prevenzione”.
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