giovedì 11 ottobre 2018

PIANO PERIFERIE, AL SENATO UNA MOZIONE PER SALVARE CAPRA E CAVOLI

Una mozione che invita il Governo ad emanare un disegno di legge per il 2019 che recuperi le situazioni più urgenti per quanto riguarda il piano delle periferie è stata votata ieri al Senato, per iniziativa di parlamentari di lega e cinque stelle. Il testo richiama i provvedimenti che hanno portato allo slittamento triennale del piano, e mette  in risalto i correttivi che nel frattempo sono stati portati per  mitigare gli effetti del blocco totale, evitando l’annullamento delle convenzioni  .La mozione ribadisce poi che le disposizioni recentemente entrate in vigore  non pregiudicano per gli enti locali la possibilità di procedere in autonomia con riguardo agli interventi per i quali sono previste anche risorse derivanti dal cofinanziamento, ovvero di accendere forme di anticipazione finanziaria nei limiti già consentiti dall’ordinamento (ad esempio attraverso la Cassa depositi e prestiti . Per rendere chiari i passaggi si impsgna il Governo :
1) a prevedere, anche alla luce degli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri nell’incontro con l’Anci dell’11 settembre 2018, specifiche misure nel disegno di legge di bilancio per il 2019 volte a garantire, compatibilmente con una più efficace allocazione delle risorse a disposizione, soluzioni idonee alle istanze degli enti locali interessati, aggiudicatari degli interventi finanziati a valere sul fondo periferie;
2) a prevedere misure al fine di provvedere al rimborso delle spese per gli interventi, già sostenute dagli enti territoriali che hanno sottoscritto le convenzioni.
Vedremo se e come il Governo emanerà il disegno di legge e se esso basterà a recuperare , tra i programmi già avviati, quello della riqualificazione di Bucaletto. in questo senso la Regione potrebbe muoversi con una leggina che faccia perno anche sulla mozione, rivendicando il diritto ad andare avanti, magari con l’anticipazione regionale  ed evitando che sulla scelta di quelli da salvare si facciano discriminazioni politiche.
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