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Più flessibilità sulle cartelle esattoriali a rate, niente anatocismo sulle somme iscritte a
ruolo, riduzione aggio Equitalia, notifiche via PEC a imprese e
professionisti, verifica quinquennale sugli incentivi fiscali, entrata in vigore a due velocità per il nuovo sistema
sanzionatorio (subito le nuove sanzioni penali, dal 2017 quelle amministrative): sono molte le novità
introdotte dal Governo ai cinque decreti attuativi della
Riforma Fiscale approvati in secondo esame dal CdM del 4 settembre in recepimento
delle osservazioni formulate dal Parlamento. Ora, i provvedimenti tornano in
Aula per i necessari pareri prima del via libero definitivo, previsto entro
fine settembre, che segnerà il completamento dell’attuazione della delega di Riforma fiscale. Vediamo una sintesi dei
cinque decreti mettendo in luce le novità.
Riforma riscossione
E’ uno
dei decreti che uno che registrano il maggior numero di
modifiche. In generale, il provvedimento semplifica e rende più equo il sistema
della riscossione, riducendo le tariffe Equitalia e prevedendo nuovi vantaggi per i contribuenti (ad esempio in
tema di rateazione), con l’obiettivo di creare un sistema che favorisca
l’adesione spontanea. Si introduce il concetto dilieve inadempimento, che non comporta
la sospensione della rateazione nel caso di minor versamento fino al 3% della
somma, con un limite di 10mila euro. Permesso anche unritardo nel pagamento della rata, che nella stesura originaria era di 5
giorni ma che adesso passano a 7 giorni.
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Altra modifica, su richiesta del parlamento, l’aggio Equitalia scende dall’8 al 6%. Continua ad applicarsi il vecchio regime per i ruoli emessi
entro il 31 dicembre 2015. E’ stato poi abolito l’anatocismo nelle
rate delle cartelle esattoriali, per cui non si pagheranno più gli interessi sugli
interessi delle somme iscritte a ruolo. Infine, viene ulteriormente ampliato
l’utilizzo dellaPEC (posta
elettronica certificata) per la notifica delle cartelle esattoriali, obbligatorio da giugno 2016 verso imprese e
professionisti, mentre per le persone fisiche continuerà a essere possibile
l’utilizzo della raccomandata.
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Infine, restano confermate le norme che prevedono, in caso di
definizione concordata dell’accertamento,
il pagamento in 4 anni (anziché 3 come avviene attualmente), con un minimo di 8
rate e un massimo di 16. Per le somme a ruolo, l’agente della riscossione può
concedere dilazioni fino ad un massimo di 72 rate mensili, dietro semplice richiesta
del contribuente che dichiari di versare in una situazione di temporanea
difficoltà. Per somme superiori a 50mila euro la dilazione può essere concessa
solo se viene presentata adeguata documentazione.
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Norme anti-evasione
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Il provvedimento mira a contrastare con maggior efficacia evasione ed elusione fiscale. E’ previsto un Rapporto annuale di sull’evasione, che il Governo
presenta al Parlamento separatamente rispetto dal DEF (Documento di Economia e
Finanza). Fra le modifiche, la disposizione di un monitoraggio di tutte le agevolazioni fiscali, con una verifica ogni 5 anni che deve
portare alla conferma, modifica o eliminazione delle misure valutate.
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Riordino agenzie
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Nell’ottica di semplificare e potenziare l’azione fiscale, viene
prevista una riorganizzazione che unifica le attività di Ispettorato del Lavoro, INPS e INAIL, in modo da rendere i controlli meno
invasivi per le imprese, favorendo al contempo l’attrattività degli
investimenti nel paese.
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Riforma sanzioni
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Viene introdotta una maggior proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti,considerando gli eventuali
elementi fraudolenti. Vengono riviste le sanzioni in relazione a frode fiscale,
dichiarazione infedele, omesso versamento IVA, sanzioni amministrative. La
modifica introdotta in seconda lettura è relativa all’entrata in vigore: con
l’approvazione definitiva del decreto legislativo sarà immediata l’applicazione
delle nuove sanzioni penali, mentre è rinviata al 2017 l’entrata in vigore
delle sanzioni amministrative.
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Interpelli e contenzioso
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La norma mira a potenziare gli strumenti alternativi di
conciliazione, con l’obiettivo di ridurre il contenzioso, introduce la tutela
cautelare nel processo tributario (ad esemio, in presenza di un danno grave il
contribuente può chiedere la sospensionen dell’atto impugnato), e dispone
l’immediata esecutività delle sentenza.
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Viene in particolare potenziato lo strumento dell’interpello, con
l’individuazione di quattro categorie (ordinario, probatorio, anti abuso,
disapplicativo). I tempi di risposta all’interpello ordinario passano a 90
giorni, dagli attali 120, termine che resta per tutte le altre tipologie. Se
non arriva risposta entro questo termine, vale il silenzo assenso. la risposta
all’interpello vincola l’amministrazione esclusivamente al caso trattato e
limitatamente al richiedente. Nel caso in cui l’amministrazione richieda documentazione
aggiuntiva, il termine di risposta è di 60 giorni.
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Potenziato anche lo strumento della mediazione, esteso a tutte le contorversie, comprese quelle con gli enti
locali e quelle relative al catasto, e possibile anche nei confronti di
Equitalia e altri concessionari della riscossione (ora è possibile solo con
l’Agenzia delle Entrate).
FONTE PMI
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