Sintesi
dell'intervento del sottosegretario al Welfare: "Chi non vuole la
misurazione dell'impatto risponde a logiche conservative". L'Iter?
"Ripartirà in Commissione in Senato subito dopo il 15 ottobre, una volta
"smarcata" la legge di Stabilità"
La cooperazione sociale non abbia pura della riforma”. Riforma del Terzo Settore “che dopo il 15 ottobre, una volta esaurito il
lavoro sulla legge di Stabilità, dovrebbe riprendere il suo commino in
Commissione Affari costituzionali in Senato, dico “dovrebbe” perché in politica è
sempre meglio usare il condizionale, ma non credo di sbagliarmi”. A dirlo nel
corso della prima sessione della XV edizione delle Gionate di Bertinoro è stato
il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba.
“Oggi ci troviamo in una condizione simile a quella degli inizi degli anni
Novanta quando la cooperazione sociale, prima ancora che fosse licenziata la
legge istitutiva, fu la risposta a bisogni sociali che non trovavano risposta,
così oggi dentro una cornice di risorse scarse occorre trovare nuove vie per
esigenze sociali che rimangono inevase”, ha continuato Bobba, “la riforma vuole
essere una leva per liberare energie”. Da qui l’appello alla cooperazione sociale “che forte della sua esperienza nel coniugare economia
e sociale non deve temere l’ingresso su un mercato sempre più competitive di
soggetti con natura diversa: chi non accetterà questa sfida cadrà
inevitabilmente ai margini”.
Bobba ha poi ricordato come la Riforma si colloca in un disegno più largo
che comprende “la legge sul crowdfundig, quelle sulle start up a vocazione
sociale, il fondo rotativo per le imprese socialie l’articolo 24 dello Sblocca
Italia sul baratto amministrativo (a cui Vita magazine di questo mese ha dedico
un’inchiesta, ndr.)”.
Il sottosegretario,
chiudendo il suo intervento, ha voluto fare un accenno anche alla questione
della misurazione dell’impatto sociale (su cui Aiccon ha prodotto un piccolo
volume a cura di Paolo Venturi e Sara Rago, distribuito ai partecipanti delle
Giornate): “Uno degli obiettivi della Riforma è
quello di arrivare a una strumentazione semplice, chiara e univoca che aiuti ad
allocare le risorse in modo più adeguato ed efficace”. Non sono pochi
soggetti non profit che proprio su questo punto frenano? “Chi lo fa, risponde a
logiche conservative di un assetto ormai vecchio”, chiude Bobba.
LINK http://www.vita.it/it/article/2015/10/09/bobba-la-cooperazione-sociale-non-abbia-paura-della-riforma/136897/
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