=> 730 precompilato e rimborso IRPEF
Conguaglio IRPEF
Il contribuente quando compila la dichiarazione dei redditi sceglie come utilizzare l’eventuale somma che risulta a credito. Può chiedere il rimborso, oppure utilizzare le somme in compensazione per pagare IMU, TASI e altre imposte che si versano utilizzando il modello F24. Chi sceglie il rimborso, e ha un sostituto d’imposta, riceverà le somme nel corso dell’estate. Per la precisione, i lavoratori dipendenti con la busta paga di luglio, i pensionati con il cedolino di agosto. Se però il contribuente chiede un rimborso fiscale superiore ai 4mila euro, l’Agenzia delle Entrate ha quattro mesi di tempo dal termine della dichiarazione per effettuare controlli (quindi, fino al 24 novembre). In questo caso, quindi, il rimborso è erogato entro il sesto mese successivo alla data entro la quale bisogno presentare la dichiarazione (il 24 luglio per il 730): in pratica, il conguaglio arriva entro il 24 gennaio 2018.=> Controlli preventivi sui 730
Se il contribuente sceglie il rimborso tramite sostituto d’imposta e quest’ultimo non effettua il pagamento, si può farne richiesta all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate del luogo di residenza. In questo caso, occorre allegare una certificazione con cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico attesti di non aver eseguito il conguaglio e di non aver, quindi, rimborsato le imposte.Rimborsi fiscali
Per tutti gli altri casi di rimborso fiscale, bisogna presentare una domanda in carta semplice all’Agenzia delle Entrate, allegando versamenti eseguiti e certificazioni. Il Fisco risponde accogliendo la domanda, oppure respingendola (in questo caso, si può fare ricorso alla commissione provinciale entro 60 giorni). Se non arriva risposta, vale la regola del silenzio-rifiuto, per cui dopo 90 giorni il contribuente può presentare ricorso.Il rimborso accordato può essere versato: direttamente sul conto corrente, in contanti presso gli uffici postali (per somma inferiore ai mille euro), tramite vaglia della Banca d’Italia.
C’è infine il caso delle imposte sugli immobili, IMU e TASI, e delle altre tasse che vengono pagate ai Comuni: se il contribuente versa imposte in eccesso, deve presentare la richiesta di rimborso all’ente locale, utilizzando appositi moduli. Questa domanda di rimborso va presentata entro cinque anni dal versamento. Il Comune effettua i controlli e risponde, con accettazione o rifiuto, entro 180 giorni, inviando al comunicazione anche al ministero delle Finanze. Sarà quest’ultimo ad effettuare il rimborso, attraverso bonifico sul conto corrente, assegno circolare Banca d’Italia, contante da riscuotere presso la Banca d’Italia.
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