lunedì 30 marzo 2020

La forza dei nonni


Questo virus ci sta portando via tanti nonni e bisnonni, ci sta sottraendo una generazione. Di esempio, di amore, di storie, di vita.

Ricordo che i miei nonni mi davano forza anche solo a vederli, nelle normali attività di ogni giorno. Nonno Romano che andava in campagna, nonno Guido che faceva il pane e i dolci, nonna Clotilde che faceva la rasdora e governava una famiglia che pe numero era quasi una comunità, nonna Olga che stava dietro il banco della bottega alimentare. Quanto ho imparato da loro senza che salissero in cattedra!
La forza nei nonni si scopre anche solo a guardarli. La forza dei nonni è nello sguardo, nelle parole, nei piccoli gesti quotidiani. Questo virus ci sta portando via tanti nonni e bisnonni, ci sta sottraendo una generazione.  Di esempio, di amore, di storie, di vita.
Fisicamente fragili, umanamente fortissimi: ma il virus non guarda l’aspetto umano, il virus attacca il fisico in cui abita l’umanità della persona e lo trasforma, e la trasforma. Speriamo che con tutti i nostri buoni comportamenti, di tutti, il virus abbassi  i suoi attacchi fino a non essere più pericoloso. Ma intanto dobbiamo piangere nonni e nonne che magari combattevano da anni contro malattie anche gravi ma conosciute fino all’arrivo del subdolo invisibile nuovo nemico.
Se non riusciamo a stare vicino ai nostri nonni e alle nostre nonne fisicamente, dobbiamo riuscire ad essere loro vicini virtualmente, affettivamente, a distanza ma con trasporto. Basta una telefonata, basta un messaggio, basta anche una video chiamata:ho visto nonni e nonne ottantenni che si sono rapidamente convertiti alle video chiamate e alla condivisione di affetto a distanza. Viva i videononni. Rendiamo intelligenti, umani e affettuosi i mezzi di comunicazione.  Un telefono diventa più intelligente se serve a creare umanità.
Mi ha colpito moltissimo, a proposito di nonni e di mezzi di comunicazione, quello che ha raccontato un medico del reparto di emergenza di Senigallia.  Pur bardati da astronauti avvicinano un telefonino alla bocca del nonno e della nonna che stanno molto male e li fanno salutare dai figli, dai nipoti, dai parenti. E il medico ha descritto gli sguardi, gli occhi, le espressioni che si possono cogliere da sotto la mascherina, da sotto il facciale, quando sentono la voce dei cari al telefono, loro isolati e molto ammalati, in crisi di respiro. Da brivido. Da commozione profonda. 
I nonni e le nonne sono le nostre radici, coltiviamole e curiamole fin che possiamo. Ricordo che quando andavo a trovarli non perdevo occasione per fotografare o registrare qualcosa, un saluto, una frase, una espressione.
La nonna Clotilde in cortile a guardare le galline che rientravano nel pollaio, la nonna Olga alla finestra a guardare i passanti e a rammentare gli anni della pasticcera e del forno, il nonno Guido che tornava dal lavoro in bicicletta, il nonno Romano sul motorino con il tabarro e l’immancabile toscanello, ma ance sul trattore a trainare il carro per raccogliere le botole, com’erano pesanti quelle botole.
La forza dei nonni la senti nell’atmosfera, l’avverti nell’aria, la senti a pelle. Tanti ma tanti anni fa ero seduto sulla riva di un canale, ero poco più che bambino. Guardavo quei signori che curavano le rive, rafforzando argine e sponde. Faceva freddino, era novembre. Uno di quei giorni in cui la nebbia ti punge lo stomaco e scopri che anche le ombre possono farti compagnia.
Ero seduto in cima alla riva e si è avvicinato mio nonno. Mi ha detto ciao. E dal lato in cui si avvicinava ho avvertito un tepore, un calore non solo umano, difficilmente compatibile con la stagione. La forza dei nonni la senti anche così: sulla pelle, sulla guancia, con un sussulto dello stomaco. Verrà un giorno in cui i nonni torneranno forti anche di fisico. E sarà finalmente un bel giorno per il mondo.
  
Fabrizio Binacchi | 30 Marzo 2020
http://www.pensalibero.it/la-forza-dei-nonni/

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