Visure catastali online gratuite per gli utenti registrati ai servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate: le stime della Cgia di Mestre sul costo di TASI e IMU 2014, rincaro da 1 miliardo per le imprese
Si preannuncia un altro anno di fuoco per i proprietari di immobili, la cui tassazione è influenzata dai rincari insiti nella nuova Tasi-IMU e dal’attesa riforma delle rendite catastali. Se non altro, per calcolare il dovuto in base ai nuovi valori, dal prossimo 31 marzo sarà attivo il servizio di consultazione gratuita e online delle visure catastali. Il via libera al servizio è contenuto nel provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Entrate del 4 marzo 2014.
Visure gratuite online
Il servizio fornisce esclusivamente informazioni sugli immobili di cui il richiedente risulta intestatario ed è disponibile per tutte le persone fisiche registrate ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate, Entratel e Fisconline, che potranno consultare via web labanca dati ipotecaria e catastale. Basta che il codice fiscale del richiedente coincida con quello presente nelle banche dati ipotecaria e catastale. Una semplificazione implementata in vista del pagamento delle imposte sulla casa, a partire dall’imponibile catastale. Sempre dal 31 marzo, l’accesso alla banca dati catastali è esteso anche aglisportelli decentrati delle Entrate, in modo totalmente gratuito. Il richiedente deve presentarsi con documento d’identità, e nel caso in cui si tratta di legale rappresentante con la relativa delega.
Calcolo nuova IMU
Il nuovo servizio è utile per calcolare l’IMU (anche la TASI), visto che il punto di partenza è sempre la rendita catastale (che poi bisogna rivalutare in base a coefficienti relativi alle diverse tipologie di immobili per ottenere l’imponibile IMU). A impattare fortemente sul calcolo della tassa sarà proprio la riforma del Catasto, prevista dalladelega fiscale approvata in via definitiva dal Parlamento, che cambierà il calcolo della rendita catastale (rendendola più vicina ai valori di mercato, sostituendo i metri quadri ai vani come unità di misura). La riforma comporterà ulteriori novità in tema di calcolo IMU, ma è molto improbabile che questo accada già da quest’anno: il governo ha 12 mesi di tempo per emanare i decreti delegati, le prime misure relative al fisco arriveranno in maggio secondo quanto previsto dal programma del governo Renzi, ma non è detto che si occupino del catasto (più probabile che si privilegino le misure di riduzione del cuneo fiscale).
Calcolo TASI
Anche per quanto riguarda un calcolo attendibile di quanto costeranno, ai privati e alle imprese, sul fronte delle novità 2014 per IMU e TASI è presto: bisogna aspettare le delibere comunali. La norma nazionale è modificata con una nuova aliquota standard per la TASI dello 0,1%, che può essre portata dai comuni fino allo 0,33%: per le prime case si paga solo questa imposta, mentre sugli altri immobili, compresi quelle delle imprese, si aggiungerà l’IMU. La somma IMU -Tasi non potrà superare l’1,14%.
I rincari previsti
Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, ipotizzando che tutti i comuni applichino l’aliquota Tasi standard dello 0,1% (ipotesi improbabile, visti i problemi di gettio degli enti locali in virtù dei quali è stata appena decisa la possibilità di alzare le aliquote TASI di uno 0,08%), il conto più salato lo pagheranno i proprietari di immobili della seguiti da Lazio e Veneto. In particolare, in Lombardia si pagheranno in totale 660 milioni di Tasi-IMU, in Lazio 480 e in Veneto 354. Guardando ai soli immobili d’impresa, resta in testa la Lombardia con 224 milioni di euro di tasse sugli immobili, seguita sempre dal Lazio, a quota 121 milioni, mentre l’Emilia Romagna con 101 milioni supera il Veneto, a quota 96 milioni. Le regioni in cui invece i contribunti pagheranno meno, calcolaldo sia prime case sia altri immobili, sono Valle D’Aosta, 14 milioni, Molise, 17 milioni, Basilicata, 23 milioni. «La nostra preoccupazione è rivolta soprattutto agli effetti che l’IMU e la TASI avranno sui capannoni», commenta Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia Mestre. Anche ipitizzando l’applicazione dell’aliquota standard, allo 0,1%, sommando un’IMU media del 9,33% (il livello medio applicato nel 2012), si arriva a un rincaro di un miliardo per questi immobili d’impresa.
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