Immaginate un piccolo robot, così facile da gestire da poter essere definito un “elettrodomestico”, che si aggira per la casa delle persone anziane e la monitora 24 ore al giorno, attraverso sensori wireless presenti nell’abitazione, compiendo una serie di operazioni programmate e personalizzate. Un robot che ricorda l’ora dei farmaci piuttosto che un appuntamento preso, che controlla le condizioni ambientali della casa (temperatura, umidità ecc), monitora il livello di attività dell’anziano per stimolarlo a fare più moto, in caso di poca mobilità, o intrattenendolo con giochi, in caso di iperattività. Capace anche di allertare un familiare o un caregiver, nel caso in cui l’anziano cada o ci sia un’emergenza. Non è fantascienza, il robot esiste già e i ricercatori di sei Paesi europei - Regno Unito, Francia, Olanda, Polonia, Grecia e Italia – stanno lavorando per migliorarlo, testarlo ad agosto e definire un prototipo alla portata di tutte le tasche, in modo che possa diventare davvero un ausilio di uso comune nelle case di tutto il mondo, nel 2018 o giù di lì.
Il progetto si chiama EnrichMe (ENabling Robot and assisted living environment for Independent Care and Health Monitoring of the Elderly), è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e la Fondazione Don Gnocchi con il suo CITT (Centro per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico) ne è partner. Il progetto è partito nel marzo 2015 e si concluderà nel 2018. L’obiettivo del progetto (e del robot) è migliorare la qualità della vita di persone anziane ancora autosufficienti per gran parte delle attività della vita quotidiana, ma che presentano un decadimento cognitivo non grave o una forma lieve di disabilità. Persone ancora in grado di vivere sole, ma su cui non guasta avere un occhio in più.
Proprio la Fondazione Don Gnocchi ospiterà da oggi a venerdì 19 febbraio, presso il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano, il meeting tecnico con tutti i dieci partner del progetto per fare il punto della situazione e procedere nella reaizzazione della parte software della macchina. Ad agosto/settembre ci sarà una sessione di test con un prototipo di EnrichMe, con pazienti neurologici, presso la Casa domotica dell’IRCCS milanese della Don Gnocchi e in una struttura analoga in Olanda
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