La conferenza stampa di presentazione della Giornata della Raccolta del Farmaco, che si svolgerà in Sicilia sabato 14 ed lunedì 16 febbraio 2015, ha avuto inizio in un modo alquanto inusitato: con l’ascolto di un canto brasiliano che dice: “Come posso essere felice, se ho rifiutato il mio amore e il mio cuore, al povero mio fratello?”.
Giacomo Rondello, delegato palermitano del Banco Farmaceutico, ha spiegato così le ragioni di questa scelta: “Mi chiedo e vi chiedo: noi come facciamo a vivere in un contesto come quello odierno in cui la crisi sembra togliere ogni prospettiva di realizzazione umana”?
Ha iniziato col dare i numeri allarmanti dell’aumento della povertà in Italia: nel 2014 ci sono rispetto all’anno precedente 1 milione e trecentomila persone in più che vivono in condizione di povertà assoluta per un totale di 6 milioni di persone che non possono cioè soddisfare i bisogni elementari, come l’acquisto degli alimenti e spesso anche dei farmaci.
Ha iniziato col dare i numeri allarmanti dell’aumento della povertà in Italia: nel 2014 ci sono rispetto all’anno precedente 1 milione e trecentomila persone in più che vivono in condizione di povertà assoluta per un totale di 6 milioni di persone che non possono cioè soddisfare i bisogni elementari, come l’acquisto degli alimenti e spesso anche dei farmaci.
A questi si aggiungono i 10 milioni di persone in condizioni di povertà relativa. La povertà assoluta colpisce soprattutto le famiglie con più componenti, con più figli, con bassi livelli di istruzione, gli operai, le coppie di anziani. L’incidenza di povertà assoluta è aumentata soprattutto nel Sud con 1 milione 206 mila di persone in più rispetto all’anno precedente, che porta il totale a 3 milioni 72 mila. La Sicilia è la regione italiana con la più elevata incidenza di povertà: un terzo delle famiglie vanno considerate povere. Palermo è il 3° Comune in Italia, dove si accolgono le persone senza dimora, cioè la così detta povertà estrema.
A sostegno di questi dati ha letto il giudizio riportato dalla Corte dei Conti che nella Relazione annuale ha affermato. “Il riassorbimento dei deficit è stato ottenuto con tagli lineari sulle principali voci di spesa (farmaceutica e personale) … ma altri risparmi, ottenibili aumentando l’efficienza, se non reinvestiti in ambiti come l’assistenza territoriale e domiciliare o nella tecnologia, potrebbero rendere problematico il mantenimento dell’attuale assetto dei Livelli essenziali di assistenza”.
“Va da se – ha commentato Rondello – che le Regioni che più rischierebbero di far emergere deficit assistenziali, nel medio periodo, sono quelle meridionali che potrebbero, in un futuro molto vicino, essere messi a rischio”.
“Va da se – ha commentato Rondello – che le Regioni che più rischierebbero di far emergere deficit assistenziali, nel medio periodo, sono quelle meridionali che potrebbero, in un futuro molto vicino, essere messi a rischio”.
Ha poi letto un brano del Rapporto Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco, presentato il 26 gennaio scorso a Roma, in cui il direttore generale dell’AIFA, e il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin sottolineano come sia “a rischio la sostenibilità del sistema sanitario e, se pur momentaneamente non si parla di nuovi aumenti dei ticket, si pone il problema di come dispensare gratuitamente a tutti i farmaci innovativi ‘salva vita’, perché la contrattazione dei prezzi a livello comunitario diverrà una necessità non più rimandabile. … L’Italia intende mantenere il carattere solidaristico del suo sistema sanitario nazionale, ma per farlo saremo costretti a ripensarlo per renderlo più adatto alle mutate condizioni del sistema …. dobbiamo non solo ridurre gli sprechi, ma anche immaginare nuovi percorsi d’acquisto di questi farmaci”.
“Da quello che ho letto – ha commentato Rondello – emergono tre punti. Primo. E’ in aumento la partecipazione alla spesa dei cittadini, nell’acquisto dei farmaci. Si parla di un + 63% di partecipazione alla spesa nel periodo che va dal 2009 al 2013. Secondo. Aumenta la riduzione sempre da parte dei cittadini all’acquisto dei farmaci in classe C con ricetta e dei prodotti di automedicazione, con punte massime in Sicilia. Terzo. E’ in aumento il consumo dei farmaci antidepressivi: questo dato purtroppo rivela il profondo disagio in cui vive gran parte della popolazione ed evidenzia la necessità di incrementare i servizi di supporto psichiatrico”.
Rondello è quindi passato ad illustrare l’attività del Banco Farmaceutico. “L’anno scorso – ha spiegato – il Banco Farmaceutico a Palermo ha sostenuto 19 Enti assistenziali, ma quest’anno ve ne sono di nuovi che hanno chiesto di aderire alla GRF. Questo è segno che aumentano le persone bisognose di medicine, in quanto la crescente povertà impedisce loro di curarsi. Chiarisco che non mi riferisco solo ai farmaci di automedicazione, ma anche ai farmaci dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale”.
A sostegno di quanto affermato ha raccontato di una vicenda di cui è stato testimone. “Un operaio con famiglia monoreddito, aveva perso il lavoro. Doveva accudire la propria bambina con handicap grave e con epilessia intrattabile, esente per patologia, ma non riusciva a pagare la quota richiesta dal SSN. Grazie alla rete di solidarietà realizzata in questi anni tra Enti e Farmacisti aderenti al Banco Farmaceutico, siamo riusciti a far fronte per un intero anno a questa necessità”.
Ed ha poi aggiunto, in una sala attonita: “Sembra incredibile, ma in quest’ultimo anno sono aumentate le persone che rinunciano a curarsi per mancanza di soldi, oppure che rinunciano ad una gravidanza per motivi economici. Quest’ultimo caso vale soprattutto per gli stranieri”.
Hanno poi preso la parole i rappresentanti di tre enti convenzionati.
Maria Di Pasquale, della LIFE di Gangi, associazione nata nel 2003 e dal 2005 riconosciuta come centro di assistenza alla vita (CAV), la quale sostiene il progetto Gemma che aiuta le donne che per svariati motivi vorrebbero abortire.
Mario Sedia, vice direttore Caritas Diocesana, che ha parlato soprattutto dell’assistenza data in questi mesi ai migranti giunti al porto di Palermo. Molto significativi i dati illustrati: da maggio a ottobre 2014 vi sono stati a Palermo 18 sbarchi per un totale di 6.000 migranti, bisognosi soprattutto di cure mediche e quindi di farmaci.
Mario Sedia, vice direttore Caritas Diocesana, che ha parlato soprattutto dell’assistenza data in questi mesi ai migranti giunti al porto di Palermo. Molto significativi i dati illustrati: da maggio a ottobre 2014 vi sono stati a Palermo 18 sbarchi per un totale di 6.000 migranti, bisognosi soprattutto di cure mediche e quindi di farmaci.
La Caritas gestisce inoltre 90 centri di ascolto nelle parrocchie e nel territorio per un totale di 27.000 interventi l’anno
Emanuele Di Fatta della SAMOT, associazione che svolge assistenza ai malati terminali, accompagnandoli non solo con le necessarie e costose cure mediche, ma anche con assistenza psicologica, soprattutto ai parenti e quando trascorrono gli ultimi mesi di vita in casa.
Emanuele Di Fatta della SAMOT, associazione che svolge assistenza ai malati terminali, accompagnandoli non solo con le necessarie e costose cure mediche, ma anche con assistenza psicologica, soprattutto ai parenti e quando trascorrono gli ultimi mesi di vita in casa.
Rondello ha poi concluso: “In questi anni ci siamo confrontati con tanti bisogni, ma anche con tanta fatica. Ci ha sorretto l’esperienza di una fede cristiana che si è fatta carne e opere per venire incontro a quanti abbiamo incontrato e la testimonianza di Papa Francesco: con Lui possiamo dire che è profondamente vero che è possibile ricostruire una società in profondo degrado, come la nostra. Abbiamo provato a superare un vecchio modo di concepire la carità cristiana, ridotta ad una concezione pietistica. Essa è in grado, ieri come oggi, di dare risposte concrete ed efficaci a tutta la società, soprattutto in un momento in cui le istituzioni pubbliche faticano a portare avanti la propria missione assistenziale”.
Per ultimo l’appello più importante: “Anche quest’anno, per la decima volta, riproponiamo a Palermo e provincia la Giornata di Raccolta del Farmaco sperando nell’aumento della generosità dei palermitani. Invitiamo tutti a recarsi nelle 67 farmacie che espongono l’apposita locandina ove troveranno i volontari con la pettorina che indicheranno quali farmaci è possibile donare. Li riconoscerete perché sono quelli con il ‘bollino rosso’.
Nel ringraziare gli intervenuti Calogero Zuppardo della Compagnia delle Opere di Palermo ha fatto suo e rilanciato l’appello rivolto in precedenza da Francesco Vitale, Presidente della Scuola di medicina e chirurgia dell’università di Palermo che ha posto un concreto problema: quello dell’utilizzo dei farmaci che rimangono nelle famiglie dopo una lunga malattia e la morte di un congiunto, farmaci spesso molto costosi.
“Questo problema, che è un’altra faccia dello spreco più generale che c’è ancora nella nostra società, può essere combattuto – ha detto Zuppardo. In altre regioni sono state messe in atto azioni concordate volte a consentire la consegna di questi farmaci a chi ne ha bisogno. Invitiamo le istituzioni regionali a contribuire con noi ad affrontare questa ennesima grave stortura del sistema”.
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