“Prossima data disponibile: 2016 e oltre”. E’ questa l’indesiderata risposta che l’incaricato alle prenotazioni del Polo sanitario dell’Asp “Madre Teresa di Calcutta” ha dato al signor Rocco Garramone, un onesto cittadino del capoluogo di regione, affetto da ipertensione arteriosa, da venti anni in cura presso un medico specialista della stessa struttura, in attesa di un esame specialistico.
Ma, quando un esame specialistico rischia di danneggiare la salute del cittadino (invece di migliorarla) di chi è la colpa? E' dell’irritazione generata dall’insopportabile lungaggine dei tempi d’attesa, causa a loro volta di un innalzamento pericoloso dei livelli medi di pressione arteriosa del cittadino affetto da sempre da ipertensione o semplicemente della lunga fila di settimane e giorni che gli toccherà trascorrere prima di poter essere sottoposto all’esame, esponendo il cittadino ad un ulteriore rischio chiamato “tempo che passa” in attesa del controllo del caso?
(Approfondimenti sull'edizione cartacea de “La Nuova del Sud”)
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