Guida al calcolo dell'acconto TASI 2015
in scadenza il 16 giugno: imponibile, coefficienti, aliquote comunali,
differenza fra proprietario e inquilino, strumenti online.
Le regole per calcolare l’acconto
TASI 2015 da pagare entro il 16 giugno sono sostanzialmente le stesse
dell’anno scorso, con una differenza sostanziale: la tassa è a regime, quindi
sono chiamati alla cassa tutti i proprietari di immobili (anche gli inquilini,
per la relativa quota), indipendentemente da nuove delibere comunali. L’acconto
è pari al 50% dell’importo totale dovuto per il 2015. Vediamo esattamente come
va effettuato il calcolo.
Tasi per proprietari di immobili
L’imponibile TASI è lo stesso dell’IMU: rendita
catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente relativo
alla tipologia dell’immobile. Ecco tutti i coefficienti:
·
abitazione (gruppo catastale A, tranne A10): 160;
·
uffici e studi privati (categoria catastale A10): 80;
·
uffici pubblici (gruppo catastale B): 140;
·
negozi e botteghe (C1): 55;
·
cantine e solai (C2): 160;
·
laboratori, palestre, stabilimento balneari (C3, C4 e C5): 140;
·
posti auto e rimesse (C6 e C7): 160;
·
magazzini, opifici, immobili d’impresa (gruppo catastale D, tranne D5): 65;
·
banche (D5): 80.
Per gli immobili del gruppo D non
ancora iscritti in Catasto si applicano i nuovi coefficienti previsti dal
decreto del ministero delle Finanze del 25 marzo 2015 (per quest’anno il
coefficiente è 1,01).
A questo punto si applica l’aliquota comunale
secondo la regola seguente:
·
se c’è una delibera pubblicata entro il 23 maggio sul sito del Dipartimento
delle Finanze si applica l’aliquota 2015;
·
se non c’è una nuova delibera si applicano le aliquote 2014.
A questo punto si applicano le eventuali
detrazioni previste dal Comune di appartenenza (anche qui, bisogna
verificare la delibera). Il risultato ottenuto si divide per due,
ottenendo la somma dovuta per l’acconto 2015. Per i contribuenti che volessero
effettuare il calcolo online, PMI.it mette a disposizione uno strumento,
con le relative istruzioni.
La rendita catastale
dell’immobile, fondamentale per calcolare l’imponibile, si trova nell’atto di
compravendita oppure è in visura (c’è un apposito servizio sul sito del
Catasto).
TASI per chi vive in affitto
La norma relativa alla TASI prevede il
pagamento anche da parte degli inquilini. La quota TASI per chi vive in
affitto deve essere compresa fra il 10 e il 30%. Nel caso in cui non ci sia una
decisione specifica nella delibera comunale, si applica automaticamente il 10%.
Le modalità di calcolo sono le stesse previste per i proprietari. Quindi,
l’inquilino calcolerà l’intersa TASI dovuta sull’immobile con il metodo sopra
indicato, e applicherà la quota a proprio carico prevista dal regolamento
comunale. La restante parte della tassa è a carico del proprietario
dell’immobile.
La cosa importante da ricordare è la seguente: la destinazione d’uso
dell’immobile (in base alla quale si decide ad esempio se applicare
l’aliquota sulla prima casa o quella sulle altre abitazioni) va riferita al
proprietario, non all’inquilino. In parole semplici: con ogni probabilità, per
l’inquilino l’abitazione in affitto sarà la prima casa, mentre per il
proprietario spesso è una seconda casa. L’aliquota corretta da applicare, inq
uesto caso, è quella sulle seconde case. Se invece l’inquilino affitta una sola
stanza nella casa di abitazione del proprietario, allora si applicherà
l’aliquota della prima casa, applicando poi la quota dell’inquilino (ad
esempio, il 10%).
FONTE PMI
FONTE PMI
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