<Il fondatore e leader di Italia Matteo Renzi ha parlato del futuro del governo Conte Bis>
Il fondatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, nel corso di un’intervista concessa a ‘Il Messaggero’, ha parlato del futuro del governo Conte Bis, non risparmiando frecciate al Movimento 5 Stelle e al suo capo politico Luigi Di Maio, che nella mattinata di sabato ha incontrato Nicola Zingaretti a Palazzo Chigi.
Sul futuro dell’esecutivo, Renzi ha detto: “La maggioranza regge tranquillamente, il Movimento 5 Stelle non so. Io non credo che sarà un anno facilissimo per i grillini, tutt’altro. I segnali di chi sta lasciando il Movimento, però, vanno tutti nella direzione della prosecuzione della legislatura”.
Ancora Renzi, sugli addii in casa M5S: “L’esodo dalla Piattaforma Rousseau è appena iniziato, ma continuo a pensare che sia più saggio per tutti arrivare a scadenza naturale della legislatura. Se i grillini ci arriveranno meno forti è un problema tutto loro”.
Il fondatore di Italia Viva ha commentato anche l’incontro Zingaretti-Di Maio avvenuto a Palazzo Chigi: “Ogni incontro tra segretari per me è positivo. Spero però che in queste ore Di Maio trovi il tempo di seguire soprattutto i dossier di politica estera”.
La nuova ‘stoccata’ a Di Maio: “Se fossi il ministro degli Esteri mi preoccuperei delle vere guerriglie, non di quelle farlocche interne a M5S. E anche se non farlocche, comunque insignificanti davanti ai problemi del Mediterraneo e del ruolo strategico dell’Italia in questa zona”.
Renzi ha poi rivelato di aver riallacciato i rapporti con Zingaretti: “In questi giorni di festa ho ripreso a sentirmi anche con Zingaretti dopo le polemiche post scissione. Mi sembra un fatto positivo. Lavoriamo tutti insieme con le nostre diverse sensibilità”.
Infine, sulla revoca delle concessioni di Autostrade, il leader di Italia Viva ha dichiarato: “Abbiamo già votato contro in Consiglio dei Ministri e voteremo contro in Parlamento. Punire chi ha sbagliato sul Morandi o altrove è sacrosanto, fare leggi improvvisate che privano il Paese di credibilità internazionale e fanno fuggire gli investitori internazionali è invece un assurdo. Se giuridicamente ci sono le condizioni per la revoca lo devono dire i tecnici, non i demagoghi”.
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