Prima Toscana, precipita la Lombardia e Campania fanalino di coda. Non è proprio una classifica, ma comunque dà un'immagine di come è messa la sanità italiana, regione per regione. Come riporta Repubblica, è stata stilata una pagella che, in base ai livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA), permette di comprendere come lavorano le regioni nell'ambito della sanità. Fermo restando che è difficile fare paragoni perché le realtà locali sono differenti, in alcuni casi anche in modo rilevante. Ma in base a 31 livelli essenziali, ovvero quelle prestazioni che tutte le regioni devono assicurare ai cittadini (dalle cure agli anziani ai vaccini), è stato possibile stilare una sorta di classifica in grado di misurare gli avanzamenti anno per anno.
E così si scopre che nel 2013 la Toscana è balzata in testa alla classifica, con un punteggio di 214, scavalcando l'Emilia Romagna, scesa al secondo posto con 204. Sempre secondo le pagelle si vede come la Lombardia sia calata vertiginosamente al sesto posto, dal secondo che deteneva nel 2011, calando al punteggio di 187, a pari merito con la Liguria. Bene, riporta ancora Repubblica, le Marche (dal nono al quarto posto) e il Piemonte, al terzo posto con 201 di punteggio sebbene interessata da un piano di rientro. Stabile il Veneto, cala invece l'Umbria.
Ma la situazione critica resta quella del Sud Italia. Scrive Repubblica:
Nelle posizioni basse restano le realtà del Sud, con la Campania che pur avendo un punteggio in crescita non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione. Ormai è rimasta l'unica sotto la soglia dei 130 punti, quella in cui si è considerati inadempienti. Fino a 160 c'è una riserva e sopra si è adempienti. Salta all'occhio che le regioni più in difficoltà in questa graduatoria sono anche quelle con i bilanci messi peggio e allo stesso tempo con una spesa maggiore per il personale.
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