lunedì 2 marzo 2015

Sanità, FederAnziani: no a riduzione Fondo Sanitario 2015

[“Non accetteremo che i risparmi delle Regioni, in applicazione della Legge di Stabilità, si traducano in ulteriori tagli ai servizi sanitari, e che a farne le spese sia ancora una volta la salute dei cittadini e in particolare degli anziani"]

[Messina: i risparmi realizzati in Sanità non si investono fuori dal comparto; possibili nuove forme di risparmio da aderenza, mutuo soccorso e rapporto medico-paziente]

“Non accetteremo che i risparmi delle Regioni, in applicazione della Legge di Stabilità, si traducano in ulteriori tagli ai servizi sanitari, e che a farne le spese sia ancora una volta la salute dei cittadini e in particolare degli anziani”. Questo il monito lanciato da FederAnziani, la Federazione Nazionale della Terza età, da FIMMG, la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale e da SUNAS, il Sindacato Professionale degli Assistenti Sociali, a seguito della proposta dei governatori di abrogare la norma della Legge di Stabilità 2015 che impone di lasciare nella Sanità le somme eventualmente recuperate da minori spese. “Occorre razionalizzare, contrastare gli sprechi, e reinvestire i risparmi così conseguiti nello stesso ambito sanitario, se non vogliamo correre il rischio, già denunciato dalla Corte dei Conti, di compromettere l’attuale assetto dei LEA, provocando deficit assistenziali che andrebbero a colpire soprattutto i cittadini più fragili, gli anziani, i malati cronici – dichiara Roberto Messina, Presidente FederAnziani. – Il risanamento delle finanze è una priorità assoluta che né i medici né i pazienti ignorano, ma l’evoluzione dei bisogni di salute, l’invecchiamento della popolazione e conseguentemente l’aumento delle patologie croniche rendono necessario guardare a una nuova forma di medicina, che può essere generatrice di veri risparmi: i suoi pilastri saranno da un lato la medicina in associazione e dall’altro un paziente dal ruolo attivo, promotore del dialogo tra tutti gli attori del sistema salute, protagonista dell’aderenza alla terapia e artefice di soluzioni integrative e sussidiarie nella riorganizzazione del welfare sociosanitario del Paese, attraverso la formula del mutuo soccorso. Non accetteremo che le Regioni, invece di guardare strategicamente all’evoluzione del sistema, facciano cassa a spese della Sanità e dei cittadini”. “Condividiamo le affermazioni di Roberto Messina – dichiara il Segretario Generale Nazionale FIMMG Giacomo Milillo – Siamo fortemente preoccupati per la salute dei cittadini e chiediamo al ministro della salute di istituire un tavolo di verifica del rispetto da parte delle regioni dei LEA. Non è affidabile il governo della sanità da pare di uno Stato nello Stato che per tre anni blocca i progressi del SSN in nome del finanziamento e poi addirittura propone di autoridurselo”. “Anche il SUNAS, il Sindacato Professionale degli Assistenti Sociali, condivide pienamente la posizione di FederAnziani e della FIMMG” conclude Salvatore Poidomani, Segretario Generale SUNAS.

Sic - Sanità in Cifre

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