L'Agenzia delle Entrate
illustra tutte le agevolazioni, anche per chi è già titolare di una pensione
italiana e per gli emigrati italiani.
Vivere da pensionati
nell’Italia meridionale, oggi, può essere davvero conveniente. Non solo
per gli stranieri titolari di trattamenti pensionistici esteri, ma anche
evidentemente per gli emigrati italiani e per chi è titolare anche di una
pensione italiana. Lo conferma con risposta a specifico interpello l’Agenzia delle
Entrate.
Doppia pensione
Se nel corso della sua vita il pensionato ha versato contributi sia al sistema
pensionistico estero sia a quello italiano (come l’INPS), maturando due
differenti trattamenti pensionistici, in entrambi i paesi, può in ogni caso di
fruire del regime fiscale agevolato (imposta sostitutiva sui redditi al 7%) se
si sceglie il trasferimento di residenza nel territorio italiano.
Ovviamente, quanto sopra è
in relazione alla pensione e ai redditi esteri. I redditi di pensione erogati
dall’INPS o altra cassa italiana saranno infatti tassati con il regime
ordinario.
Nazionalità
Non ha importanza la nazionalità del soggetto, purché sia soddisfatto il
presupposto della residenza fiscale all’estero per il periodo indicato dalla
norma e che l’ultima residenza sia stata in un Paese con il quale siano in
vigore accordi di cooperazione amministrativa in ambito fiscale.
Sud Italia
Il beneficio scatta per chi sposta la residenza in uno dei comuni del
Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise
e Puglia con popolazione non superiore a 20.000 abitanti) o in uno dei comuni
con popolazione non superiore a 3.000 abitanti delle zone colpite dai terremoti
del 2016 e 2017 (compresi negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge 17
ottobre 2016, n. 189, convertito con modificazioni dalla legge 15 dicembre
2016, n.229).
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